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Sergio Sinigaglia
Un ponte Ancona-Zara
11 Dicembre 2005
Articoli del 2004
Naturalmente sembra incredibile, ma è vero: non è un "ponte" ideale o filosofico, ma una cosa tangibile, e qualcuno l'ha pensata anche nei dettagli. Con la partecipazione attiva, pare, di esponenti del centrosinistra. Da Il Manifesto del 28 maggio 2004 (fb)

Opere: lungo 120 chilometri, dovrebbe costare 250 miliardi di Euro. Idea di un architetto romano

Si poteva supporre che nel museo degli orrori delle cosiddette “grandi opere” non ci fosse più posto. Tra ponti sullo stretto, trafori, superstrade e via cementificando pensavamo che oramai, nonostante il ministro ingegnere, avessimo raggiunto il top. Eravamo degli inguaribili ottimisti. Infatti oggi ad Ancona, presso la sala del rettorato del Politecnico delle Marche, verrà presentato un progetto che se non fosse terribilmente vero, sembrerebbe una storiella su cui riderci sopra. Si tratta di un ponte che dovrebbe collegare Ancona con Zara, in Croazia, lungo 120 chilometri, alto 200 metri, disposto su tre piani dove dovrebbero trovare posto due larghe autostrade, una per ogni senso di marcia, e due binari ferroviari. Inoltre un sottopiano cablato garantirebbe ogni tipo di servizi di collegamento, compresi acquedotti e oleodotti. Costo dell’opera: 250 miliardi di euro.

Ideatore della brillante idea, l’architetto romano Giorgio De Romanis, che in una intervista al giornale Il mondo del Lavoro nelle Marche, rivelava il folle progetto. Sembrava una boutade da non prendere troppo in considerazione. Ed ecco invece che la rivista rilancia alla grande la cosa e promuove questo convegno in collaborazione con il rettore dell’Università, e il diessino Marco Pacetti. L’equipe dei tecnici messi al lavoro da De Romanis garantisce sulla fattibilità del super ponte visto che la profondità del mare nel tratto in questione non supererebbe i 60 metri.

I progettisti, con scarso senso dell’umorismo, dichiarano che il ponte stesso potrebbe produrre energia pulita tramite l’installazione di pannelli fotovoltaici, lo sfruttamento del moto ondoso e di impianti eolici. Insomma si tratterebbe di un’opera a fini ecologici.

Da parte sua il rettore afferma, senza arrossire, che l’Università ha ritenuto opportuno ospitare il convegno “per aprire un dibattito interessante per la città e le Marche”. Gli ha risposto il capogruppo dei Verdi in Regione Marco Moruzzi, stroncando, ovviamente, la mostruosa proposta: “Credevamo che l’ansia di lasciare il segno nel tempo con opere faraoniche conoscesse il pudore. Evidentemente sbagliavamo. Il progetto del ponte Ancona - Zara, ma sarebbe più opportuno parlare di autostrada sul mare, dimostra dove può arrivare una logica che ignora le più elementari norme di tutela ambientale. Perché investire soldi pubblici per un collegamento stradale al cui confronto il ponte sullo stretto di Messina è una “passerella fluviale?”.

Già perché? Si parla di un forte interessamento da parte di gruppi aziendali. Gli amministratori locali che fino ad oggi hanno espresso un parere, hanno bollato il tutto come “una provocazione” o un “progetto utopistico”. È probabile, e auspicabile, che a Zara si continuerà ad andare con uno dei tanti traghetti che è possibile prendere dal porto di Ancona.

Nota: per chi volesse entrare nei particolari tecnici, un link con le immagini e la relazione al sito dell'architetto progettista Giorgio De Romanis

Per qualche informazione in più, e anche per sorridere se si ha voglia, un articolo da un periodico locale e un commento vernacolare dalla rubrica "Petegole e cumari, chiachiere in libertà sui fati de sta cità", da sito www.anconanostra.com (fb)

El ponte sul’Adriatigo

"Il progetto titanico di un collegamento per auto, Tir e treni con la Croazia - Il grande sogno del ponte per Zara"

dal Curiere Adriatigu del 26 febraro 2004

Un sogno ad altissima tecnologia gettato sull'altra sponda dell'Adriatico. Un'opera colossale. Il ponte Ancona-Zara per ora esiste solo sul progetto firmato dall'architetto Giorgio De Romanis e nei desideri di chi ama le sfide titaniche. Ma si può fare. Ci crede chi lo ha disegnato sulla carta, e previsto modi di costruzione, tempi, costi. E ha provato ad apprezzare i vantaggi di un continuum di traffici dalla direttrice Bologna-Ancona verso i Balcani. In particolare Grecia e Turchia a sud, Romania e Ungheria a est, Polonia e Russia a nord. Un serpente che si snoda per 120 chilometri a 40 metri sul pelo dell'acqua, con un'autostrada e una ferrovia che corrono nel suo ventre. Auto e tir sopra, i treni sotto. Qualche cifra tanto per quantificare il ritorno economico: il traffico commerciale e quello privato risparmierebbero un bel po' di miliardi di euro - circa 55 - per quattro ore di viaggio in meno. Il pool di professionisti è pronto a scommettere su una sfida davvero affascinante. Tempi - si parla di più di cento anni - e costi previsti (20 miliardi di euro, mica bruscolini) farebbero scorgere all'orizzonte dell'Adriatico i contorni di un'utopia. Ma anche la battaglia economica potrebbe non essere persa in partenza. Il pedaggio potrebbe permettere di ammortizzare lo sforzo finanziario. Il resto potrebbe arrivare da un project financing e da operazioni ad hoc. C'è chi ipotizza l'emissione di un'obbligazione della Banca europea per gli investimenti. Il porto di Ancona è la porta aperta verso l'oriente, e verso il futuro. L'ennesima dimostrazione della centralità e del prestigio di una posizione strategica che il capoluogo dorico può trasformare in occasione di ricchezza e di sviluppo. Perché davvero l'Adriatico possa essere un mare non solo di pace, ma anche di dialogo, di scambi e di benessere tra le genti."

Avé capito??? Nun era miga na presa pe'l culu? C'era davero 'n genio che ha penzato da fà 'n ponte longo qualche centinaro de chilometri in mezo al mare, alto na setantina de metri dal'aqua per nun fà 'rivà i sghizi dele londe ntéi vetri dele machine, pugiato nun ze sà indó, nun ze capisce se galegiante o cui piloni infilzati in fondo al mare.

Ero io tropo scetigo, perché iu se vede che nun ciò fiducia ntéi prudigi dela techenulugia muderna,'nzzoma sò antigo!!!

Ma perché nun te vai a fate dà .....'n tragheto?

(se sta nutizia la lège "el cavagliere" dà subito l'incarigo per fà al prugeto!)

Ve saluto a tuti, gente

el Zumaro che raja

9 marzu 2004

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