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Stefano Rodotà
Un bel diluvio
20 Giugno 2010
Articoli del 2010
1.000.000 segni di una contro-egemonia che forse si sta formando. La sintetica riflessione di un protagonista: due condizioni per proseguire. Il manifesto, 20 giugno 2010

Cari compagni del manifesto, «Pensavo che piovesse, non che diluviasse». La vecchia metafora acquatica cade a proposito per commentare il superamento di un milione di firme, che ne rovescia il tradizionale significato pessimistico. Credo che, in tutti, vi fosse la consapevolezza che le firme necessarie per il referendum sull'acqua come bene comune sarebbero state raccolte: una previsione, questa, confortata dall'esperienza della legge d'iniziativa popolare, sottoscritta da quattrocentomila di persone. Ma i tempi rapidi e l'ampiezza del consenso non erano affatto scontati. Questo indubitabile successo merita qualche commento. Eccone alcuni, in rapida sintesi.

L'agenda politica è stata cambiata. Ma il punto vero non è tanto quello di aver allungato un elenco. Si è imposto un tema, quello appunto dei beni comuni, che risponde a logiche e a categorie diverse da quelle oggi prevalenti, e violentemente prevalenti. Un mutamento qualitativo, dunque. E questo è avvenuto ad opera di un soggetto nuovo che, se i quesiti saranno ritenuti ammissibili, assumerà la qualità di «potere dello Stato» per tutta la fase referendaria. Bisogna, allora, cominciare ad agire «come se» questa fase si fosse già formalmente aperta, affrontando in primo luogo il tema, politico e non solo giuridico, della difesa dei quesiti davanti alla Corte costituzionale.

Si deve poi registrare il fatto che le divisioni, indubitabili e prevedibili, non seguono gli allineamenti abituali delle forze politiche. Di questo bisogna tenere il massimo conto, non cedendo però alla logica vecchia dell' «aprire contraddizioni». Si deve cercar di capire in che cosa consista questo schieramento altro. Non si deve cedere alla tentazione autoreferenziale, comprensibile dato il successo ottenuto, ma cercar di stare in questo campo più aperto, con strumenti culturali e forme organizzative adeguate.

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