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Tiziano Cardosi
Un autunno di fango? A proposito dei tunnel TAV a Firenze
9 Settembre 2017
Grandi opere
Tra il taglio indiscriminato dei paesaggi urbani formati degli alberi antichi in superfici e la macelleria trsforatrice delle inutili infrastruttura nel sottosuolo Firenzi si sta confermando come la capitale delle follìe urbane. l

Tra il taglio indiscriminato dei paesaggi urbani formati degli alberi antichi in superfici e la macelleria trsforatrice delle inutili infrastruttura nel sottosuolo Firenzi si sta confermando come la capitale delle follìe urbane. la Città invisibile online, 6 settembre 2017 (c.m.c.)

Non si sa da dove cominciare per parlare del progetto TAV fiorentino, quei sette chilometri di doppio tunnel ferroviario e quella stazione sotterranea in cui praticamente non circoleranno treni.

Proviamo a partire degli ultimi sviluppi di una vicenda che ormai ha i toni dell’assurdo: dopo un dibattito che è sfociato perfino nella rissa politica (tra renziani e veterodiessini) l’accordo finale è difficile da spiegare perché non risponde ad alcuna ragione razionale, è completamente privo di logica.

Le ferrovie avrebbero deciso che i treni ad alta velocità continueranno a fermare alla stazione principale, Santa Maria Novella; alla nuova stazione si attesterebbero solo una ventina di treni al giorno per un numero di passeggeri che non arriva oggi a 2000. Nei tunnel sotto la città passerebbero, oltre quelli, i treni senza fermata in città, un numero esiguo.

Dunque si va avanti con un progetto miliardario per meno treni che in una linea secondaria? Anche i nostri “decisori” si sono resi conto dell’assurdità della cosa e allora cosa si è trovato di giustificazione alla grande opera? La mega stazione sotterranea diventerà la fermata dei bus extraurbani! No, non è uno scherzo: si vogliono costruire due tunnel in ambiente urbano e una stazione sotterranea per fare – in superficie – una fermata di autobus.

Chi scrive ancora si chiede se ha capito bene o se il caldo di questa estate gli ha ottenebrato la mente, ma pare sia proprio così: si costruisce una linea ferroviaria sotto terra per autobus in superficie. Forse i principi della logica che hanno accompagnato la cultura occidentale da Aristotele in qua sono stati abbandonati? Forse qualche mistica visione ha fatto sì che si decidesse di costruire un tempio agli dei sotterranei per metterli in contatto diretto con quelli celesti?

Non chiedete a noi, ma a questa classe politica e imprenditoriale che ormai ha preso il volo e staziona ad altezze così vertiginose da non essere più compresa dai comuni mortali (che comunque pagheranno devotamente tutto con i soldi delle loro tasse). Noi continuiamo a vivere vicino a terra, quella terra che verrà scavata dalle viscere di Firenze e si accumulerà, trasformata in fango, sulle rive del lago di Santa Barbara, vicino a Cavriglia, dove si vorrebbero conferire quelle terre inquinate per fare risanamento ambientale (sic).

E così, strisciando nei bassifondi della curiosità, continueremo a farci domande:

I grandi decisori (come il sindaco fiorentino Dario Nardella) hanno detto che è una grande idea quella di creare un “hub” tra ferrovia e gomma. Ma di che hub si parla? Cosa si metterà in collegamento se NON ci saranno treni?

Nella grande stazione interrata col tetto di vetro progettata da Norman Foster saranno trasferiti tutti i bus extraurbani che servono Firenze e quelli dei turisti che arrivano in città. Ma è stato fatto uno straccio di studio di fattibilità? Si sono verificate le conseguenze sul traffico e soprattutto sui pendolari che usano questo servizio? I turisti che arriveranno in bus come raggiungeranno il centro cittadino? Si è fatto uno studio per verificarne la sostenibilità? Se sì, dove sono questi documenti?

L’idea di trasformare una stazione ferroviaria in una stazione di autobus è una modifica sostanziale del progetto; questo richiederebbe una nuova VIA (valutazione di impatto ambientale). Come si pensa di fare? Far finta di nulla e andare avanti come si è fatto fin’ora, visto che NON ESISTE una VIA per la stazione Foster? Chi straparla di legalità chiude gli occhi davanti al più grande abuso edilizio in Toscana?

Il progetto TAV è stato interessato da due pesantissime inchieste della magistratura che hanno portato ad un processo che dovrebbe iniziare a breve: corruzione, traffico di rifiuti, truffa, associazione a delinquere, infiltrazioni della Camorra… un elenco lungo e vergognoso. Su questo si tace nelle dichiarazioni di politici e costruttori. Eppure una delle inchieste si chiamava “sistema”, proprio perché denunciava come esistesse una pianificazione, fin dal Ministero dei trasporti, nella distribuzione delle grandi opere inutili, con metodi corruttivi e con spaventosi sperperi di risorse pubbliche; compresa quella fiorentina. Possibile si sia dimenticato tutto questo?

I lavori di questo Passante ferroviario sono andati avanti a singhiozzo e molto lentamente non per lungaggini burocratiche, ma per i troppi errori progettuali. Il più evidente è quello che prevede l’utilizzo delle terre, ovviamente contaminate, per il risanamento ambientale a Santa Barbara, nel comune di Cavriglia. Già nel 2008, in un convegno, l’allora assessore ai trasporti Riccardo Conti chiese pubblicamente al ministro dell’Ambiente Altero Matteoli di modificare la normativa sulle terre di scavo, altrimenti “il sottoattraversamento fiorentino era irrealizzabile”.
http://www.nove.firenze.it/a807010031-tav-conti-i-senza-deroga-alle-norme-sullo-smaltimento-dello-smarino-il-sottoattraversamento-di-firenze-e-irrealizzabile-i.htm Il regolamento è stato modificato con mille forzature e adesso, secondo i fautori del TAV, sarebbe pronto lo scavo. Ma cambiare una legge rende più pulite quelle terre?

Il Comitato No Tunnel TAV, con i suoi tecnici, ha fatto un attento lavoro di studio del progetto ed ha verificato una miriade di criticità di cui continua a chiedere conto a Ministero, Regione, Comune, Osservatorio Ambientale (una delle istituzioni “foglia di fico” più inutili che si siano mai viste). Come è possibile che ancora non si sia data una risposta?

Ecco una breve selezione delle mancate risposte ai difetti ed errori del progetto:

-Si continua ad ignorare che i danni agli edifici sono stati tutti sottostimati in confronto con la letteratura scientifica al riguardo.
-Si è autorizzato, da parte dell’Osservatorio Ambientale, lo scavo con una sola fresa delle due gallerie. Con questa modalità i danni in superficie saranno superiori fino al 60%.
-La falda è impattata e sbilanciata in tutti i cantieri con paratie, le mitigazioni non funzionano, ma si continua a tranquillizzare dicendo che “si monitora con attenzione”; monitorare non vuol dire risolvere.
-Gli studi sismici sulla stazione Foster sono stati eseguiti in maniera sbagliata, considerando terreni lontani dal cantiere.
-I consolidamenti previsti sotto i bastioni della Fortezza non sono adatti ai terreni argillosi presenti e provocano essi stessi danni. Si sono già verificati nel caso della scuola Rosai, ma si fa finta di nulla.
-Sul tracciato delle gallerie insistono ben più dei 280 edifici dichiarati dai costruttori e in questi si trovano parecchie migliaia di appartamenti e negozi. Nessuna opera di prevenzione è prevista; i famosi “testimoniali di stato”, effettuati negli anni passati, non servono a prevenire i danni, ma per tutelare i costruttori nell’evidente esplosione del contenzioso che ne seguirà.

I molti errori progettuali hanno rallentato la realizzazione del poco costruito ed i costi stanno esplodendo: dai dati dichiarati qualche mese fa, davanti a lavori eseguiti per il solo Passante del valore di circa 250 milioni, i costruttori accampavano costi ulteriori di 528 milioni che parrebbero ridotti, con una trattativa, a 350.

Ma su tutto domina la profonda ed assoluta inutilità dell’opera, soprattutto adesso che le FS hanno deciso di non mandare i treni TAV alla stazione ai Macelli.

Da questo quadro non è possibile che prevedere sfaceli multipli: per i cittadini che saranno (e sono) danneggiati dai lavori, per tutti i cittadini che pagano l’opera, per le FS che gettano al vento enormi risorse, per la politica nazionale e locale che ne sta uscendo screditata, per i viaggiatori che vedranno peggiorate le loro condizioni. Gli unici vantaggi saranno per i costruttori e i loro “amici”; questi hanno un nome: Condotte SpA, cioè la famiglia Caltagirone, dopo che la cooperativa Coopsette, tanto cara alle maggioranze in Regione e a suo tempo vincitrice della gara di appalto, è ignominiosamente fallita rovinando migliaia di soci.

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