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(red.)
Troppo alti e troppo vicini
22 Maggio 2006
Articoli del 2005
Una piccola rassegna di guai nello sviluppo urbano selvaggio della Cina negli ultimi anni, tanto cantato anche da alcuni progettisti nostrani per gli "arditi" grattacieli. Dal China Daily, 3 marzo 2005 (f.b.)

Titolo originale: Too tall and too close for comfort – Traduzione per Eddyburg di Fabrizio Bottini

Edifici sviluppati in altezza continuano a spuntare senza sosta nelle principali città della Cina, iniziando a sollevare diffuse preoccupazioni per la loro mole, e densità.In molti casi si considera lo sviluppo in altezza una risposta inevitabile alla crescente urbanizzazione e alla sempre più ristretta disponibilità di suoli; oltre che un simbolo di crescita economica e modernità.Ma i critici sostengono che questo bombardamento incontrollato di edifici sta distruggendo il paesaggio storico delle città, e si porta appresso i problemi collaterali della congestione da traffico, dell’alto dispendio energetico e dell’inquinamento, oltre alla forte vulnerabilità in caso di terremoti e incendi.A Pechino, una città con una storia di oltre 3.000 anni, un’invasione di grattacieli – compresi il discusso edificio di 230 metri della China Central Television, e la terza fase del World Trade Centre che raggiungerà i 330 – in pochi anni farà sembrare un nano lo Jingguang Centre coi suoi 209 metri, realizzato nei primi anni ’80 e per oltre dieci anni l’edificio più alto della città.Pechino si trova di fronte a un dilemma comune alle città di tutto il mondo: salvaguardare il proprio passato senza smettere di costruire il proprio futuro.”Non è saggio, a Pechino, costruire ancora sviluppando in altezza alla cieca, e la città ha bisogno di darsi nuove regole per limitare la realizzazione competitiva di grattacieli” ha sostenuto lo stimato urbanista Zhao Zhijing, secondo la stampa locale.

Mao Qizhi, professore di scienza delle costruzioni alla Tsinghua University, afferma che a Pechino si sono approvate parecchie limitazioni negli anni ’90, a contenere le altezze. Ad esempio, sono vietati gli edifici oltre i 60 metri nella città vecchia.”Ma queste norme non sono state rispettate rigorosamente a suo tempo, e sono già stati completati parecchi edifici di oltre 100 metri nella zona centrale” dice Mao.”Non possiamo semplicemente dire NO alla realizzazione di edifici alti; dopo tutto, i grattacieli sono ampiamente considerati come simboli importanti dello sviluppo della città” sostiene Mao. “Ma si devono avere una progettazione e un piano scientifico. A Shanghai e Guangzhou, i grattacieli pongono un rischio addizionale: la subsidenza. Nel primo caso, si imputa agli edifici troppo alti lo sprofondamento annuale della città di circa 5 centimetri”.Ma le autorità municipali di Shanghai, hanno risposto alla sfida di realizzare più spazi pubblici in centro. Sono riuscite a ridurre di 3.700.000 metri quadrati di superficie di pavimento (circa un sesto del totale) i 376 progetti approvati, aggiungendone più di 210.000 in spazi verdi, alla fine dello scorso anno.”Abbiamo discusso con i costruttori, chiedendo loro di ridurre altezze e densità dei vari progetti, o trasferirli verso zone meno popolate” ci dice Mao Jialiang, direttore dello Shanghai Urban Planning Administration Bureau. “I nuovi progetti vengono approvati solo quando altezze e densità sono rigorosamente conformi alle nostre prescrizioni”.Alle grandi altezze va imputato anche l’inquinamento atmosferico e lo spreco energetico, il peggioramento dell’ambiente, i danni per la salute, sostiene Cai Zhenyu, architetto a capo dello East China Architectural Design and Research Institute.

A Guangzhou, la densità generata dallo sviluppo in altezza ha attirato l’attenzione politica locale.È in corso di stesura una bozza di documento inteso a limitare l’altezza degli edifici in centro. In consiglio si afferma che gli edifici alti e densi hanno innescato un a serie di problemi ambientali e di traffico, che potrebbero aggravarsi se questi edifici continuano a spuntare come funghi.In primo luogo a causa di densità e altezza, si dice, la città ha sofferto lo smog per 144 giorni nel 2004, 98 nel 2003, 85 nel 2002. E lo smog fa guadagnare terreno alle malattie respiratorie.In un’intervista rilasciata ieri, Wang Yingchi, vicedirettore dello Guangzhou Urban Planning Design Research Institute, ha affermato che sarà la densità, più che la semplice altezza, dei volumi edificati, al centro dell’attenzione dell’urbanistica cittadina.A parere del vicedirettore, lo Stato prevede alcuni limiti alla densità degli edifici alti. Ma non esiste alcuna legge in tutta la nazione che possa contenere la semplice altezza.Se si fossero seguite correttamente le norme, aggiunge, non ci sarebbero ora tanti problemi.Le leggi statali stabiliscono che la distanza fra due edifici deve essere 0,7 volte il doppio dell’altezza, ovvero un fabbricato di 100 metri deve stare ad almeno 70 da un altro simile.Si propone che le amministrazioni locali prendano in considerazione incentivi o politiche preferenziali per i costruttori che propongono progetti a insediamento più diffuso.Un funzionario dell’ufficio urbanistica comunale, che vuole restare anonimo, ci ha riferito che a livello politico è stato compreso il problema, e che ora viene data più importanza alla pianificazione.Come esempio cita gli edifici della recente Science Town a est della città: nessuno è stato sviluppato in altezza, sono ben distanziati e lasciano spazio a fasce di verde.

Nota: qui il testo originale al sito China Daily (f.b.)

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