Almeno per ora la sanatoria più generosa della storia d’Italia non si farà. Gli emendamenti Sarro e Nespoli (Pdl) al decreto Milleproroghe sono stati giudicati inammissibili dalla Commissione affari costituzionali perché “non omogenei alla materia del provvedimento”. “Occorre tenere alta la guardia e occhi ben aperti - secondo Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente - perché è forte la possibilità che ricompaia sotto mentite spoglie all’interno di qualche altro atto legislativo. Il partito degli abusivi, ce lo dice l’esperienza degli ultimi decenni, è irriducibile e ci proverà di nuovo”.
Vale la pena ricordare che gli emendamenti in questione miravano a modificare e allungare gli effetti dell’ultimo condono edilizio, quello del 2003 (art.32 della 326/2003), e intervenivano sul Codice dei beni culturali e del paesaggio, il c.d. Codice Urbani. Un colpo di gomma per cancellare il divieto di sanatoria per le opere abusive realizzate in immobili soggetti ai vincoli paesaggistici delle leggi nazionali e regionali. In aggiunta anche la possibilità di chiedere la sanatoria in aree sottoposte a tutela dal Codice del paesaggio. In entrambi i casi, questo nuovo condono sarà disponibile fino al 31 dicembre 2010.
Ma c’era di più: la sospensione di tutti i procedimenti, sia amministrativi che penali, già avviati e anche in esecuzione di sentenze passate in giudicato. Vale a dire che il provvedimento sarebbe stato retroattivo e le sentenze della magistratura carta straccia. Un esempio su tutti. Le ville della mafia sulla collina di Pizzo Sella a Palermo, la collina del disonore, su cui pende un ordine di demolizione (sentenza della Corte di cassazione) dal 2002.
Appena abbiamoo postato la nota di Legambiente un lettore ci ha inviato il testo di una nota d'agenzia nella quale il presideente Cogliati Dezza esprime il suo plauso per la realizazione dell'auditorium a Ravello. Egli afferma testualmente: "Siamo particolarmente soddisfatti - conclude il presidente di Legambiente - che, anche attraverso l'auditorium di Ravello, si stia dimostrando che e' possibile investire in opere di qualita' che rovesciano l'immagine scontata e tradizionale di un Mezzogiorno degradato. La diffusione della cultura e dell'istruzione sono una delle leve fondamentali dello sviluppo, in particolare del Sud, dove rappresentano una chiave importante per combattere le mafie e l'illegalita' diffusa''.
A noi sembra che quando l'illegalità viene dall'alto (Antonio Bassolino) ed è considerata vizietto irrilevante da intellettuali e dirigenti di associazioni ambientalistiche, non si combatta affatto la "illegalità diffusa", ma anzi la si favorisca. (Si leggano in proposito la recente "opinionee la ricca cartella dedicata a