Il manifesto, 23 novembre 2013, con postilla
«Cappellacci - ha detto ieri Soru in una dichiarazione rilasciata alle agenzie - è un politicante che mente in totale malafede. Le bugie sono la sua regola. Con le modifiche che il leader del centrodestra sardo vorrebbe apportare al Ppr, il piano sarebbe totalmente cancellato: rivivono tutte le lottizzazioni, le zone F, cioè quelle riferite all'ambito turistico-costiero, i campi da golf, si cementificano le campagne, si cancellano i centri storici e si invitano i comuni ad andare avanti senza norme».. «Non è vero - ha aggiunto Soru- che è stato Cappellacci ad aver ampliato la fascia di tutela nei pressi dei fiumi. La sua proposta di modifica del Ppr, infatti, contiene per la prima volta il tentativo esplicito, e pericolosissimo, di riferire le distanze alla linea di mezzeria, invece che dall'alveo del fiume, lasciando poi alla discrezionalità del caso per caso di stabilire vincoli diversi». Ma è tutto l'impianto del nuovo piano predisposto da Cappellacci che non convince Soru. «Si vogliono resuscitare - ha detto l'ex presidente - tutte le lottizzazioni in zona F (turistiche-costiere), bloccate dal Ppr, per circa dieci milioni di metri cubi. Si punta a far rivivere le zone F per attività turistiche per altri cinque milioni di metri cubi. Si prevedono circa venticinque nuovi campi da golf, in realtà altre seconde case, per circa tre milioni di metri cubi. Si vuole trasformare tutta la campagna della Sardegna in aree edificabili: basterà anche un solo ettaro e chiunque potrà costruirsi una casa. A cui si aggiungeranno logge, cortili e strade sui quali correrà l'acqua, compromettendo la vocazione agricola e sicurezza dei territori». E ancora. «Si punta ad eliminare la tutela nei centri storici dei paesi che vengono giudicati non importanti, mantenendola soltanto nelle città più note, e ad eliminare le norme di salvaguardia esistenti, di fatto incentivando i comuni a non adottare i piani urbanistici».
Immediata la replica di Cappellacci: «In queste ore preferisco dedicarmi all'emergenza, ma stia tranquillo Soru che poi mi occuperò di lui con una operazione verità sul suo finto ambientalismo. Le sue sparate e i suoi picchiatori mediatici non intimoriscono nessuno. Il suo velenoso tentativo di collegare gli eventi tragici di questi giorni a una revisione del piano paesaggistico che ancora non ha completato il suo iter dimostrano che gli unici bugiardi e cinici sono il mio predecessore e i suoi amici».
Al presidente della giunta ha replicato, sulle colonne della Nuova Sardegna, uno dei più noti scrittori sardi, Marcello Fois: «E allora, dottor Cappellacci, ha visto che alla fine i sardi le hanno creduto? Ha visto che ha colpito nel segno quando, zainetto in spalla, aria da bel bello, si aggirava per le campagne in uno spot, pagato con molti soldi pubblici, per dire che insomma questi pedanti difensori del territorio a noi sardi ci stavano mettendo le mani in tasca? Sorridente e concessivo ci raccontava che di territorio integro in Sardegna ce n'era fin troppo e che, in un'economia di sussistenza, vietare troppo significava adottare un sistema punitivo. Sempre con i nostri soldi aveva pagato una costosa campagna pubblicitaria di domande e risposte, dove auspicava l'avvento di tempi belli in cui impunemente i balconcini potessero essere trasformati in camerette per bambini senza che questo si dovesse chiamare abuso. Le hanno creduto e l'hanno votata in molti. Ora, però, penso che i suoi spin-doctors debbano ragionare su formule alternative, che non facciano ricorso necessariamente al ventre molle dell'elettorato, ma, finalmente, alla sua testa. Credo che lei dovrebbe fare un passo indietro di fronte all'evidenza che un'alluvione eccezionale fa danni eccezionali dove ancora esiste il territorio, ma fa morti dove il territorio non esiste più».