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Fabrizio Giulio; Barraco Dagmawi; Cedern
Soltanto il mare
11 Aprile 2011
I tempi del cavalier B.
Un bellissimo film contro la retorica leghista degli sbarchi rende giustizia a Lampedusa, ai suoi abitanti e ai migranti.(m.p.g.)

Mercoledì 13 aprile, alle 20.00, al Cinema Astra di Napoli si presenta il film documentario “Soltanto il mare” (50’, 2011), di Dagmawi Yimer, Giulio Cederna e Fabrizio Barraco, con le musiche originali di Nicola Alesini. [qui il trailer e il calendario delle proiezioni]. Girato a Lampedusa nel corso del 2010, periodo nel quale l’isola aveva smesso di fare notizia, e completato all’inizio del 2011, quando i nuovi sbarchi l’hanno riportata su tutti i media, il film propone lo sguardo incrociato di due realtà che a Lampedusa raramente dialogano tra loro: quella di un migrante, in questo caso Dagmawi Yimer, sbarcato da clandestino sulle coste dell’isola nel 2006, e quella dei lampedusani.

Soltanto il Mare vuole essere innanzitutto un omaggio a Lampedusa da parte di chi, come Dagmawi, all’isola deve la sua stessa vita. Le proiezioni sarabnno un’occasione per riflettere sul dovere morale di aiutare un’isola stretta tra una crisi umanitaria epocale, che non può fronteggiare da sola, una guerra a due passi, la stagione turistica ormai compromessa e una serie di problemi irrisolti che si trascinano da anni. Prodotto dall’Archivio Memorie Migranti di Asinitas, Alessandro Triulzi e Marco Guadagnino, in collaborazione con fondazione lettera27, il film ha ottenuto il premio del pubblico al Salina DocFest e il riconoscimento per il miglior film nella sezione migranti e viaggiatori al Festival del Cinema Africano di Verona.

Dalla note di regia:

“Giorno dopo giorno l’isola si apre e ci regala nuove storie, situazioni inaspettate, cortocircuiti. Al migrante fresco di sbarco l’isola era apparsa come l’avanguardia del benessere - con i suoi alberghi, le sue barche, i suoi turisti - alla sua videocamera si svela ora piena di problemi; l’aveva immaginata come frontiera del progresso, la ritrova isolata dal mondo, con lo sguardo nostalgico rivolto al passato e una patina fresca di vernice già incrostata di salsedine”.

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