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Mariagrazia Gerina
Sigilli della Forestale a 117 villette vicino Roma
11 Dicembre 2008
Articoli del 2008
Chissà se qualcuno andrà in galera. Chissà se qualche partito scomparirà. Chissà se i cittadini capiranno qualcosa. L’Unità, 11 dicembre 2008

«Lottizzazione abusiva». Dovevano essere, al più, borghi rurali. Per la pioggia di ville a Riano, periferia romana, costruttori e acquirenti sotto inchiesta.

«Vivevamo a Roma ma volevamo una villetta con giardino per la pensione», dice Anna, pensionata, casalinga lei, noleggiatore con conducente lui. «Marta, Argo», chiama i cani corsi fuori dal cancello verso la valle davanti casa, dove di giorno pascolano le pecore. Via di Valle Braccia, Riano, alle porte della capitale, eldorado dei romani in cerca di quello che a Roma non si possono permettere: di qua la campagna, i lecci, di là, in fila sul costone le villette a schiera. Due piani, il giardino. Da ieri mattina su ogni cancello accanto al cartello «attenti al cane» campeggiano anche i sigilli della Forestale: «Area sottoposta a sequestro giudiziario» per lottizzazione abusiva. Sotto accusa le licenze rilasciate per costruire villette in piena zona agricola. Centodiciassette villini sequestrati, 193 avvisi di garanzia per costruttori, titolari delle concessioni edilizie, direttori dei lavori, funzionari dell’ufficio tecnico del Comune e inquilini dei villini. Un’ecatombe giudiziaria in un paese che conta ottomila anime e da sempre è governato dalla democrazia cristiana, anche se ora si chiama Udc e governa dal 1997 alternando giunte con An e Fi (1997-2001), con i Ds (2001-2006) e dal 2006 di nuovo con il Pdl, alla faccia delle alterne vicende nazionali. Le concessioni edilizie sotto accusa sono state rilasciate tutte dal 2000 al 2001, quando era sindaco Gianluca Cardarelli, riletto nel 2001 e ancora oggi in consiglio comunale tra i banchi della nuova maggioranza.

Sulla carta dovevano essere «borghi agricoli», secondo il piano regolatore del 2000. Due righette non troppo stringenti, aggirate per fare spazio alle villette in pieno agro. In fondo a via di Valle Braccia, proprio sul costone, c’è già lo scheletro di un nuovo abuso edilizio, di fronte a un gruppo di villette abitate dal 2004, poco più in là, il primo nucleo di una lottizzazione che risale al 2001. Sedici borghi rurali, che, con qualche firma e passaggio burocratico, si sono tradotti in villette vendute dai 300 agli 800mila euro. «Abbiamo fatto tutto in regola dal notaio», dice un inquilino. «Noi abbiamo piantato olivi e alberi da frutta», si schermisce un altro, che in giacca e cravatta giura: «Stavamo pensando di darci all’apicoltura».

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