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Roberto Ciccarelli
SEL. Lista Tsipras, l’alternativa ai due populismi di Renzi e Grillo
17 Aprile 2014
Sinistra
Europee 2014. Al teatro Vittoria di Roma, Sinistra Ecologia e Libertà rivendica la scelta di confluire nell’«Altra Europa con Tsipras», critica il liberismo e l’austerità di Pd e socialdemocratici. Il manifesto, 17 aprile 2014

La sot­tile bat­ta­glia alle euro­pee con­tro il «popu­li­smo dall’alto» di Renzi e con­tro il «popu­li­smo dal basso» di Grillo, Nichi Ven­dola la vuole com­bat­tere con la razio­na­lità. All’esordio della cam­pa­gna elet­to­rale di Sini­stra Eco­lo­gia e Libertà, ieri a Roma in un tea­tro Vit­to­ria gre­mito da un pub­blico di età media matura, il suo pre­si­dente ha riven­di­cato la scelta di cor­rere alle ele­zioni del 25 mag­gio con l’«Altra Europa con Tsi­pras» senza le ban­diere del suo par­tito. «Per Sel rinun­ciare al sim­bolo e con­fluire in que­sta lista non è stato facile – ha spie­gato – Siamo nati da una scon­fitta e abbiamo attra­ver­sato una sta­gione dif­fi­cile, ma non ci rico­no­sciamo nella posi­zione di chi, come il Pd e il socia­li­smo euro­peo, si è illuso di potere gui­dare il libe­ri­smo e poi ha sot­to­scritto le poli­ti­che di auste­rità, pen­sando di fare a meno di un’Europa senza la Grecia».

È la linea che ha vinto il con­gresso di Sel al Pala­con­gressi di Ric­cione nel gen­naio scorso. Quella di Nicola Fra­to­ianni, oggi depu­tato e coor­di­na­tore del par­tito, che ha intro­dotto l’incontro. Dopo il fal­li­mento dell’alleanza «Ita­lia bene comune» con il Pd di Ber­sani, Sel ha rotto le incer­tezze e ha lasciato il guado. Non vuo­le­farsi «cat­tu­rare nella spi­rale tra­sfor­mi­stica che, in nome dell’emergenza, ha dato vita alle lar­ghe intese con Ber­lu­sconi» ha detto Ven­dola seduto al cen­tro del palco con il gior­na­li­sta Luca Telese e Bar­bara Spi­nelli, una delle «garanti» della lista di cit­ta­di­nanza con il nome del lea­der greco di Syriza. Sel si è così schie­rata con Tsi­pras, can­di­dato alla pre­si­denza della Com­mis­sione Ue dalla Sini­stra Euro­pea e da Rifon­da­zione Comu­ni­sta in Ita­lia. Lo ha fatto per neces­sità, ma anche come una sfida, ha pre­ci­sato il suo pre­si­dente. In que­sto per­corso Ven­dola ha rico­no­sciuto alla Spi­nelli e agli altri garanti (Revelli, Viale, Gal­lino) un effetto ricom­po­si­tivo a sini­stra con Rifon­da­zione e la garan­zia di rivol­gersi ad un elet­to­rato più ampio.

Gli inizi non sono stati facili. Le pole­mi­che tra i garanti sulle can­di­da­ture di Sonia Alfano, Vale­ria Grasso, Luca Casa­rini, poi quella di Anto­nia Bat­ta­glia sull’Ilva a Taranto con­tro Sel e il suo pre­si­dente hanno allon­ta­nato Flo­res D’Arcais e Camil­leri. Avere supe­rato in poche set­ti­mane le 150 mila firme neces­sa­rie per pre­sen­tare la lista è stata un’impresa che ha rin­fran­cato molti. Per Ven­dola que­sto suc­cesso non scon­tato è il vero ini­zio. La lista sta pren­dendo forma, la par­te­ci­pa­zione di atti­vi­sti e mili­tanti l’hanno pre­miata. I pro­blemi però non sono finiti, e Telese li ha elen­cati uno dopo l’altro. Come si può rico­no­scere que­sta lista in un dibat­tito poli­tico domi­nato dalla reto­rica aggres­siva dei 5 Stelle, e di chi vede nell’uscita dall’euro la sal­vezza dall’Europa dell’austerità? In più, il nome di Tsi­pras «lo cono­sce solo chi legge i gior­nali, non alle masse popo­lari». «Grillo ha un van­tag­gio straor­di­na­rio: tutto per lui è facile.

Basta allora l’esorcista, una bestem­mia, per fare colpo — ha rispo­sto Ven­dola — È dif­fi­cile affron­tare que­sto ple­bei­smo pic­colo bor­ghese per cui tutto è un com­plotto. Basta sve­larlo per ritro­varsi in un nuovo mondo. Que­sto porta voti. Noi non pos­siamo fare altro se non costruire un pro­gramma alter­na­tivo fon­dato sulla razio­na­lità. Diremo alle per­sone che non si sal­ve­ranno seguendo chi dice che il nemico è solo l’euro o le tec­no­cra­zie». È la stessa situa­zione in cui si trova Tsi­pras, solo che in Gre­cia le parti si pre­sen­tano rove­sciate. Oggi Syriza è in testa ai son­daggi e avrebbe la mag­gio­ranza relativa.

Il pro­gramma è lo stesso per la lista ita­liana e per quelle che appog­giano Tsi­pras in Europa: mutua­liz­za­zione del debito, red­dito minimo, un New Deal di inve­sti­menti pub­blici per rilan­ciare l’occupazione, riforma radi­cale della Bce e di tutti i trat­tati euro­pei eli­mi­nan­done l’ispirazione neo­li­be­ri­sta. E infine la pro­po­sta più impor­tante: un refe­ren­dum in Ita­lia sul Fiscal Com­pact, «ma non per uscire dall’Euro» ha pre­ci­sato Spinelli.

«Grillo è l’espressione di un disa­gio pro­fondo da com­pren­dere, ma le sue pro­po­ste sull’Europa sono di una con­fu­sione estrema — ha con­ti­nuato la gior­na­li­sta– non c’è un’idea che duri più di una set­ti­mana. C’è un vago pro­po­sito di bat­tere sul tavolo i pugni con la Mer­kel, un po’ come dice di volere fare Renzi, oppure fare il refe­ren­dum sull’euro per­chè secondo lui è facile uscirne. Tutto que­sto non è popu­li­sta ma con­ser­va­tore, mira al ritorno dell’equilibrio tra le potenze nazio­nali al nazio­na­li­smo e alla xeno­fo­bia, a tutto ciò che c’era prima l’europa unita». L’altro punto sono le alleanze. L’ambizione di rifare l’Europa non è da poco, e non sarà facile, come ha ricor­dato Spi­nelli, farlo con i soli social­de­mo­cra­tici che can­di­dano Mar­tin Schultz, espres­sione dell’Spd che in Ger­ma­nia governa con Angela Merkel.

Ven­dola rico­no­sce la distanza tra i suoi pro­po­siti radi­cali di riforma e l’astuzia con­ser­va­trice dei social­de­mo­cra­tici, ma sostiene di non volersi ras­se­gnare: «Il socia­li­smo euro­peo dovrà fare i conti con le con­trad­di­zioni reali dell’austerità che ha distrutto il ceto medio, fon­da­mento delle nostre democrazie»

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