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Zita Dazzi
Santa Giulia: Norman Foster più archi e meno star
22 Aprile 2013
Milano
Cosa deve fare una città col famoso doppio brodo archistar? Usarlo per digerire e metabolizzare i progettoni, adattandoli a sé e cavandone il buono. Si chiama urbanistica, da circa cent'anni. Cronache di Zita Dazzi da

la Repubblica e Armando Stella dal Corriere della Sera Milano, 21 aprile 2013 (f.b.)

la Repubblica Case basse, più verde e meno lusso così la crisi ridisegna Santa Giulia
di Zita Dazzi

È un nuovo masterplan, ed è firmato ancora una volta dall’archistar Norman Foster per Santa Giulia bis, la seconda parte del quartiere a due passi da Rogoredo, quella rivolta verso nord. Un progetto ambizioso, anche se ridimensionato dalla crisi negli investimenti, nei costi finali degli alloggi e nelle altezze complessive degli edifici. Il Comune ha già ricevuto un piano di massima, al quale ne seguirà a breve uno definitivo. E sulla base di quel che già si vede nei rendering e nei plastici, il vicesindaco Ada Lucia De Cesaris arriva a prevedere che i lavori partiranno entro un anno, di pari passo alla bonifica ambientale su 35mila metri quadrati di verde oggi sotto sequestro giudiziario.

Un intervento urbanistico ed edilizio avviato in era Moratti che potrebbe essere completato per il 2018, con abitazioni per altre 10-12mila persone, in aggiunta alle quasi 5mila che già vivono nella zona sud dell’insediamento. Molte le novità annunciate ieri ai cittadini, alla presenza del vicesindaco Ada Luisa De Cesaris, in un incontro pubblico nella sede di Risanamento Spa, la società proprietaria dell’area Santa Giulia. Nel nuovo insediamento — oltre alle palazzine residenziali con alloggi e uffici il cui costo finale sarà molto inferiore agli 8mila euro al metro quadrato preventivato nel 2005, quando venne realizzato il primo progetto — vi saranno un’arena per spettacoli e manifestazioni sportive, un museo dei bambini in collaborazione col museo della Scienza e della Tecnologia, una biblioteca, una mediateca, una chiesa, un cinema multisala, oltre a un’area commerciale pedonale collegata con un ipermercato.

Verranno costruite piste ciclabili che attraverseranno tutto il quartiere e lo collegheranno all’Idroscalo e al resto della città. «Sarà una vera green city secondo i più avanzati criteri della sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Tutta la vita del quartiere ruoterà attorno a un
grande parco con al centro un lago » ha spiegato l’ingegner Alessandro Meneghelli, direttore della progettazione, cercando di tranquillizzare quanti abitano nei palazzi che oggi si affacciano sul lato sud del parco e che hanno scoperto, nel plastico, alcuni nuovi palazzi che ostruirebbero la vista sul verde. «Saranno palazzi da 4, massimo 5 piani, mentre le case attuali sono di 8» ha replicato Meneghelli, aggiungendo che «il progetto definitivo prevede anche un ponte ciclopedonale per collegare via Merezzate con l’altra parte del parco e il completamento della Paullese fino a via Salomone».

Il vicesindaco De Cesaris si è prodigata per tranquillizzare gli abitanti: «Mi sembra un buon progetto, rispettoso dell’ambiente e diverso da quello originale che l’amministrazione aveva ereditato. Il cuore del quartiere è il parco, elemento di connessione e socializzazione. Ci sono molte strade pedonali che collegano le corti residenziali al verde, ai servizi e all’area commerciale ». I cittadini hanno tempestato di domande sia la De Cesaris sia i vertici della società costruttrice: c’era molta curiosità ma anche il timore di ennesime delusioni. «Tutto ciò — ha aggiunto il vicesindaco — ci permette di far ripartire già dal prossimo autunno la bonifica, in attesa che la magistratura concluda la sua inchiesta che comunque procede su canali indipendenti. Poi, col progetto esecutivo, verificheremo le volumetrie e chiederemo ai costruttori le modifiche che interessano ai cittadini, comprese quelle riguardanti le case affacciate sul parco».

Corriere della Sera Parco e Museo dei bambini Progetto per Santa Giulia
di Armando Stella

Un parco grande poco meno del Sempione, un laghetto, un museo tecnologico per i bambini, un'arena coperta, case e negozi, il cinema e l'Esselunga, cioè il sogno della periferia modello promesso nel 2005, avvelenato dai rifiuti tossici e messo sotto sequestro dal tribunale. E tuttavia: non sepolto né dimenticato. Il progetto per Santa Giulia può ripartire dal punto in cui s'era arenato. La zona Nord di Rogoredo, l'area ex Montecity. L'immobiliare Risanamento ha presentato ieri una nuova ipotesi d'intervento per riprendere e completare il piano di riqualificazione interrotto: verde, acqua, museo, case e il resto. L'ha fatto alla vigilia dell'assemblea degli azionisti (29 aprile) e quasi in fondo alla trattativa per la vendita a Idea Fimit (in scadenza il 30 aprile).

Il masterplan, che sarà ufficializzato entro l'anno, ridisegna oltre 600 mila metri quadri di città: «Il parco da 300 mila metri quadri — spiega Davide Albertini Petroni, dg di Risanamento — sarà il vero elemento di cerniera». Tempi di realizzazione previsti: 8-10 anni. Il museo smart per i bimbi è stato studiato da Fiorenzo Galli, direttore del «Leonardo da Vinci» in via San Vittore: «Potrebbe nascere una collaborazione». Ad ascoltare Risanamento, ieri, il comitato di cittadini e il vicesindaco Ada Lucia De Cesaris. Che dice: «È un passo avanti, usciamo dalla fase emergenziale». Risanato l'asilo e il parco Trapezio, il Comune sta cercando ora di sbloccare i lavori per il terzo palazzo Sky e due aree da 9 mila metri quadri.
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