Ecco la vela di Bofill
sul mare della città futura
di Gianluca Sollazzo
È uno squarcio di luce ad illuminare la Salerno sul mare che verrà. Si stende pian piano, toccando la nuova piazza della Concordia con la vela catturata dal futuro. Ecco la luce rivelatrice. Attraversa carezzevole tutto il lungomare, fino a quella Piazza della Libertà abbracciata dal Crescent. È la solennità della scoperta che ci rivela il nuovo che avanza. Sulla scia di note di quel Joaquin Rodrigo in "Concerto di Aranjuez" che solca il momento mediatico, studiato alla meraviglia. Ed allora il sindaco De Luca capisce che è il momento giusto per l'esordio: «La musica è un omaggio alla cultura spagnola che evidenzia il tratto mediterraneo di Salerno - dice - un tributo al padre del nostro piano regolatore, Bohigas, e al progettista del nuovo fronte di mare, Ricardo Bofill». La cerimonia. Ore 11.14, il sipario si scopre svelando la novità che prende forma in 12 metri di plastico. Un altro dopo quello di Piazza della Libertà. La fattura è la stessa, porta il nome dell'architetto Rosanna Giannino. Arte che ritrae arte. Nella cornice scenografica del Salone dei Marmi di Palazzo di Città che trepida nell'attesa. E così, dopo minuti di oscurità totale, è il sindaco De Luca ad entrare nel sogno. C'è la vela in piazza della Concordia partorita da Bofill che sovrasta la Salerno sul mare. La novità è questa. «Ho già il film in testa, pensate alla città del futuro con questo centro attrattore, ma la cosa straordinaria è che non è solo un sogno, la zona della Concordia ha già vissuto una prima rinascita dopo l'abbattimento del cementificio che gettava polveri di amianto», dice De Luca. Pronto a brandire il microfono a luce riaccesa. Silenzio. Si celebra la nuova Salerno. «Siamo l'unica realtà europea in cui si lavora all'europea - afferma De Luca rivolgendosi all'uditorio istituzionale, assessori e consiglieri comunali - quella che abbiamo progettato è una trasformazione concreta, difficile da realizzare in un Paese in cui pensare e decidere è una impresa, con i soggetti decisori che ostacolano i progetti e in cui il processo democratico è inquinato. Noi oggi siamo qui per un atto di trasparenza democratica». Il nuovo fronte di mare. De Luca toglie i veli al plastico che riproduce il nuovo fronte della Salerno che guarda al mare. C'è la Piazza della Libertà che già conosciamo, «ammirate la proporzione armonica con la prima palazzata del lungomare Trieste», incalza il sindaco che aziona subito rendering a partire dalla spiaggia di Santa Teresa. «Rivedremo il mare, pensate ai crocieristi che sbarcheranno nella stazione marittima di Zaha Hadid - dice - apriremo inoltre due moli all'altezza di piazza Cavour e via Velia con locali e passeggiate a mare». Si continua verso la zona orientale. «In via Leucosia nascerà una città del mare - dice De Luca - senza dimenticare il porto turistico Marina d'Arechi di Santiago Calatrava e il Parco Marino con cinque pennelli al confine di Pontecagnano». Ed infine il comparto Pip completamente dedicato alla cantieristica navale. Fronte di mare che si sposa bene col fronte lavorativo. «Daremo impieghi a circa 5mila persone», sostiene il sindaco. Piazza della Concordia e la Vela di Bofill. Ma la rinascita esplosiva è a piazza della Concordia. È un tocco di modernità dalle mille suggestioni. «Ad oggi la piazza è povera, insignificante, priva di identità - osserva il sindaco - raddoppieremo l'area portuale e il molo Masuccio fino ad arrivare alla foce dell'Irno». La nuova Concordia si estenderà complessivamente su 72mila metri quadrati dove sorgerà al centro la vela venuta dal futuro pensata da Bofill. Altezza 74 metri per 17 piani. «Solo cinque in più rispetto agli edifici circostanti», sottolinea De Luca. Nella vela sul mare non ci saranno residenze private. Previsti infatti sei piani di uffici e spazio a un albergo di cento camere. Ma il segno architettonico non ha nulla a che vedere con quello di Piazza della Libertà. «Segna l'inizio della Salerno moderna degli anni '60, sarà un luogo funzionale destinato a diventare simbolo della Campania, del Sud e dell'Italia», sprizza l'enfasi deluchiana. Ma la rivalutazione toccherà anche piazza Mazzini. «Faremo una catena di attività commerciali - annuncia De Luca - inoltre abbiamo pensato a un interramento di 260 metri di via Lungomare per evitare la congestione del traffico». Anche parcheggi nella nuova Concordia. Mille posti sorgeranno nel sottopiazza. Costo del progetto di finanza privato: 220 milioni di euro, 70 per la realizzazione della vela, 150 per il raddoppio delle dimensioni del molo Masuccio in direzione foce Irno. «Senza però aumentare i posti barca», precisa De Luca. «Sarà un lavoro immane che stimolerà la gente all'ottimismo creando dinamismo dai riflessi anche nazionali - conclude il sindaco - e che dà senso alla vita e non solo a un impegno politico».
Purini: “Opera necessaria”. E. Salzano: “Orribile come il Crescent”
di Erminia Pellecchia
Aveva già mostrato il suo interesse per il Crescent, che aveva visto solo in foto, ma di cui seguiva con interesse il dibattito, ora Franco Purini, architetto e teorico dell’architettura, ha scelto un posto di prima fila per avere un colpo d’occhio immediato. senza intermediazioni di giornali o tv, su quello che sarà il prossimo ridisegno urbano della città. Il pluripremiato docente di Composizione architettonica alla Sapienza di Roma ha accettato con piacere l’invito del sindaco De Luca alla presentazione del plastico del fronte di mare. «Un’importante opera - dice - Sono convinto che si tratta di un’operazione necessaria che spero non si arresti nelle secche dell’opposizione cittadina. Si tratta, a mio parere, di un progetto unitario che offre una veduta complessiva ed organica del fronte mare, il cui recupero è fondamentale per una città come Salerno che si affaccia sul mare, ma che sembra aver dimenticato il mare». Per Purini il rapporto tra città e mare è di estrema rilevanza per il suo sviluppo economico, sociale ed ambientale. Il fronte è, ribadisce, «un progetto universale che ingloba finalmente la risorsa mare che viene recuperata definitivamente». Ad una reazione positiva, arriva immediata la replica di un’altra personalità di spicco del mondo dell’architettura, che ancora una volta si spacca nel dibattito sempre aperto tra conservazione dell’esistente e costruzione del nuovo. L’autorevole bocciatura è di Edoardo Salzano, urbanista, ex preside di Urbanistica alla Iuav di Venezia e consulente di amministrazioni pubbliche - lo è stato anche per la Provincia di Salerno - per la pianificazione territoriale ed urbanistica. «La vela? Un’orribile cosa come il Crescent - ironizza - ma sono contento perchè sono napoletano. Più Salerno diventa uno schifo più gente viene nella mia Napoli». Poi il tono si fa serio. «Mi sembra - osserva - che l’atteggiamento del sindaco De Luca sia quello di distruggere la qualità della vita dei cittadini che lo hanno eletto. Per accrescere la sua statura utilizza come piedistallo gli “architetti del pennacchio”». Contrario anche il presidente degli architetti salernitani Pasquale Caprio: «Nulla di nuovo, il palazzo di piazza della Concordia è una copia di altre vele. In ogni caso conservo alcune riserva sulle destinazioni d’uso di un edificio che si presenta come un intervento fuori dalle peculiarità di Salerno. Piuttosto mi preoccuperei dell’emergenza sismica che tocca da vicino il patrimonio edilizio della nostra città che non ha bisogno di totem per ricreare lo spirito di ottimismo e di speranza della gente». Il dibattito è aperto. Al momento resta nitida l’immagine onirica del plastico che si è offerto alla vista come una quinta teatrale con lo splendido effetto notturno-alba-giorno che ricorda il bellissimo allestimento del Nabucco di Quirino Conti. L’architetto romano, ancora in città, andrà presto a curiosare, poi si esprimerà in merito.