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Sandro Roggio
Quelle violenze contro il paesaggio. I devastanti effetti della malaurbanistica
19 Agosto 2010
Articoli del 2010
“È troppo aspettarsi una politica di sinistra” decente nei confronti del territorio? L’Unità, 19 agosto 2010

Cominciano a capirlo anche i più distratti che il cattivo governo ha effetti indelebili sul territorio; che le compagnie che girano l’Italia per affari operano per rimuovere i vincoli a presidio della bellezza superstite, prendono senza restituire nulla. Una speculazione edilizia, un surplus di torri eoliche, un inquinamento prevedibile, un’opera pubblica inutile, hanno bisogno di processi decisionali corrotti, di carte truccate. Le complicità si trovano, luogo per luogo. Perché è facile fare soldi rovinando posti belli. Ed è il peggiore degli effetti di una cattiva amministrazione, i danni di questo tipo restano. Per altri guai rispettabili (dalla malaeconomia alla malasanità) c’è speranza.

Si può toccare il fondo e uscirne. Le discese ardite e le risalite non sono possibili quando una terra si devasta. È per sempre.

Eppure della malaurbanistica si parla poco. Si grida quando la terra scivola sotto i piedi di qualche comunità. Indignano gli abusi macroscopici, ma l’ecomostro sbattuto in prima pagina offusca le aggressioni diffuse al paesaggio. Non ci si interroga abbastanza su chi ha/non ha fatto contro questa involuzione. Si scoprirebbe che la sinistra e il più grande partito della sinistra (fino da quando era Pci) hanno fatto poco. Qualche tentativo di impedire gli sprechi (ricordate il richiamo all’austerità di Berlinguer contraddetto dalla politica politicante?). Poi decenni di indifferenza, al più qualche riga di generalità liofilizzate nei discorsi dei leader.

Ci sono eccezioni, ma prevale a sinistra l’idea che basti delegare un manipolo di ambientalisti che non contano nei congressi, ma fanno contorno. Nei casi peggiori c’è indulgenza verso scelte urbanistiche pessime in molte periferie.

Buone intenzioni contrariate. In Sardegna, in Toscana, analogie tra due regioni che hanno vissuto e vivono esperienze a riguardo. Renato Soru in Sardegna ha perso nel suo schieramento, in parte avverso alle sue tesi per la difesa del paesaggio, combattuto come un estremista. Una vicenda espunta presto dal dibattito, purtroppo. La Toscana, mito del buongoverno, è in una fase delicata: troppi progetti urbanistici controversi, alcuni sotto inchiesta, altri ancora saranno brutti esempi se realizzati (uno per tutti: Castelfalfi in Valdelsa). Anna Marson, assessore in controtendenza (come Soru), dice cose giuste ma già è accusata di eccessiva intransigenza(«Pd contro Marson», su l’Unità, cronaca di Firenze, del 15 agosto). Ogni ente locale è una fortezza dove si rivendica libertà d'iniziativa per lo sviluppo. È troppo aspettarsi una politica di sinistra che non demandi acriticamente, che non si contraddica nelle pratiche locali fino ad annullarsi?❖

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