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Prosegue il difficile percorso di demolizione e ricostruzione del PGT
28 Ottobre 2011
Milano
Informazioni di Oriana Liso (la Repubblica e Rossella Verga (Corriere della sera), ed. Milano, 28 ottobre 2011

la Repubblica Milano

Un tour di venti appuntamenti per spiegare il nuovo Pgt

di Oriana Liso

Venti incontri serrati, a partire da martedì, tra l’assessore all’Urbanistica Ada Lucia De Cesaris e la città metropolitana: associazioni, categorie produttive, enti amministrativi. Tema: il Piano di governo del territorio, le regole da riscrivere, la Milano del futuro. Una serie di confronti, prendendo a modello quelli per la questione Ecopass, che porteranno al testo definitivo della delibera di revisione, che arriverà in Consiglio comunale non prima di gennaio. Ma già ora il Pgt è terreno di scontro politico, con l’opposizione - cioè l’ex maggioranza che aveva disegnato il piano - che attacca nel merito e nel metodo la giunta Pisapia. Lo scontro, verbale, investe soprattutto i due assessori della partita - la De Cesaris e il suo predecessore Carlo Masseroli, ora capogruppo Pdl - con la prima che respinge al mittente le accuse di decidere tutto «nelle segrete stanze» del secondo.

Per ora quel che c’è - con le 4.765 osservazioni al Piano quasi del tutto riesaminate - sono bozze di documenti di lavoro, «necessari a una istruttoria dell’argomento, in cui registriamo tutti gli elementi che via via emergono: dopo aver deciso la revoca in giunta lavoriamo da tre mesi a una serie di valutazioni», ha spiegato ieri l’assessore ai consiglieri riuniti in commissione Urbanistica. Qualche certezza, pur in un percorso ancora tutto da definire, si sta già facendo largo: il tunnel da Linate a Expo, per esempio, non ci sarà, e sul Parco Sud c’è l’impegno netto a non costruirvi nulla né a utilizzarlo come "terreno di scambio" per volumetrie da trasferire altrove, come invece era previsto dal vecchio piano (uno dei punti più controversi). Ancora tutto aperto, invece, il discorso sugli indici edificatori, che dovrebbero essere differenziati da un minimo di 0,35 a un massimo di 1, mentre la questione delle aree degli scali ferroviari dismessi viene affrontata parallelamente nell’accordo di programma in via di definizione con le Ferrovie dello Stato (e in questo ambito verrebbe anche affrontata la questione "circle line", l’estensione della tramvia leggera su cui i dubbi sono soprattutto di sostenibilità economica).

Sul resto, appunto, il confronto è ancora da fare, per quanto di sicuro gli uffici, assieme alla commissione di esperti del Pim, siano arrivati già a definire una bozza avanzata di linee guida. Il problema vero è capire quanto le osservazioni - di fatto escluse dal Pgt dalla giunta Moratti - possano trasformare il volto del documento programmatico sul destino urbanistico di Milano. Perché se questa trasformazione fosse di sostanza - come tifano associazioni ambientaliste e non solo - i tempi per l’adozione definitiva potrebbero allungarsi parecchio, con la possibilità di una nuova pubblicazione con successiva fase di confronto con la città (tre mesi, come la prima volta), e un nuovo passaggio in Consiglio comunale. Un allungamento che potrebbe ridursi se - come previsto dal documento di lavoro del Pim - le osservazioni venissero fortemente aggregate per temi.

In aula, comunque, approderà il 17 novembre la delibera di revoca del vecchio piano, assieme probabilmente al documento di indirizzo politico sul nuovo Pgt che l’assessore De Cesaris ha presentato due settimane fa ai partiti della maggioranza (con qualche malumore dai partiti stessi per i tempi compressi del dibattito). Un documento su cui ieri il presidente della commissione Urbanistica Roberto Biscardini, del Pd, ha chiesto che ci sia il voto in aula, perché «l’approvazione di quel documento è un fatto politico, perché contiene il profilo strategico per l’esame delle osservazioni e indica con chiarezza la scelta di questa amministrazione di cambiare profondamente il Pgt».

Corriere della Sera Milano

Nuovo Pgt, il Pdl attacca la giunta

di Rossella Verga

Bagarre in commissione Urbanistica sul documento segreto che detta le linee guida per l'esame delle osservazioni al Pgt. Il testo, 32 pagine mai arrivate ai consiglieri, pone le premesse per modificare in maniera sostanziale il Piano di governo del territorio immaginato dall'ex assessore, Carlo Masseroli, e per le opposizioni si tradurrà in una battaglia in aula e in una paralisi per la città. Uno dei nodi principali riguarda l'esame delle 4.765 osservazioni che la giunta Pisapia ha deciso di rivalutare e che verranno affrontate sulla base di una «riaggregazione tematica» contestata dal centrodestra. L'impianto generale del Piano verrà modificato. La bozza elaborata dalla Consulta del Pim, su cui stanno lavorando ora gli uffici, prevede una riduzione delle volumetrie (l'indice edificatorio unico passa a 0,35 di base, con la previsione di alcune premialità che possono far arrivare a 1), la cancellazione del tunnel Expo-Forlanini, la correzione dei passaggi sul Parco Sud che non produrrà più volumetrie da far atterrare altrove. La circle line, definita dagli estensori del documento «altro nodo», è a rischio. «Secondo Rfi — si legge — andrebbe in conflitto con l'attuale servizio». In più mancano le risorse economiche.

L'assessore all'Urbanistica, Lucia De Cesaris, è stata investita ieri dalle polemiche dell'opposizione, ma anche dai malumori nella maggioranza. «Non c'è nessun documento segreto — assicura — ma sono una serie di documenti di lavoro istruttorio in cui registriamo tutti gli elementi emersi. E' stata divulgata illegalmente una copia interna degli uffici». «Dopo aver deciso la revoca in giunta — aggiunge — sono tre mesi che stiamo lavorando a una serie di valutazioni, e si stanno considerando vari scenari». De Cesaris precisa che dal 2 novembre partiranno gli incontri con gli operatori «e solo dopo si arriverà al documento conclusivo che verrà portato in consiglio».

Spiegazioni che però non convincono il centrodestra e che scatenano in commissione Urbanistica una rissa verbale tra maggioranza e opposizione. «Le regole devono essere chiare — attacca Carlo Masseroli del Pdl, il papà del Pgt votato dalla precedente amministrazione — Siamo di fronte a documenti pubblici in cui si scrivono cose generali e a documenti privati nei quali vengono definiti gli aspetti veri. Per di più per modificare il Pgt ci si affida a un gruppo di architetti che recepisce solo le osservazioni di alcuni». Per Masseroli, ci vuole «garanzia della trasparenza dei percorsi per evitare confusioni e allungamenti dei tempi: sarebbe un disastro per l'economia milanese». Il rischio paventato è quello di «ricorsi e controricorsi». «Non può essere una loggia di architetti privati — rincara — a dettare le regole alla pubblica amministrazione. Così si commissariano gli uffici».

Dura anche Mariolina Moioli, di Milano al centro. «Qui si stravolge tutto — sottolinea — L'assessore nega che ci sia un documento segreto, io ho letto 32 pagine che non parlano di feste o di cioccolatini ma che disegnano la città del domani». Manfredi Palmeri, consigliere del Nuovo Polo per Milano, insiste sulla necessità di riesaminare tutte le osservazioni. «L'accorpamento non mi piace — dice — perché non mi piacciono i pasticci. In aula abbiamo ascoltato il parere gli uffici: come potrebbero adesso smentire se stessi sulle medesime osservazioni? Si vuole avere l'autostrada spianata dalla delibera di adozione, ma non è possibile tecnicamente».

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