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Laura Fugnoli
Porta Vittoria, il nuovo stop, i residenti: siamo abbandonati
1 Novembre 2011
Milano
Bisogna rinfrescare la memoria, ogni tanto: come nel caso di questo progetto di “recupero area dismessa” iniziato all’epoca di Craxi. La Repubblica Milano, 1 novembre 2011 (f.b.)

Prati al posto dell´emeroteca, panchine invece che postazioni multimediali di consultazione. La Beic, la grande Biblioteca europea prevista in una parte dell´ex stazione di Porta Vittoria, pensata fin dal 1996 ma rimasta mero progetto fino a oggi, lascerà il posto a un giardino pubblico di 40mila metri quadrati. Il nuovo piano è stato illustrato dall´assessore all´urbanistica Lucia De Cesaris al Consiglio di zona 4 e alla sua commissione territorio, dopo le lamentele di molti residenti per il degrado e l´incuria che regnano nell´area di fatto abbandonata. «O Beic o verde, non ci sono altre alternative possibili» precisa l´assessore.

Ad augurarsi una soluzione rapida è soprattutto chi abita nelle residenze Giardini Vittoria di viale Molise, vendute pochi anni fa come abitazioni di lusso: 5mila euro al metro quadro a pianterreno, 8-9mila per gli attici, con la promessa di una riqualificazione imminente del circondario. Ma per ora non è così: «Per entrare in casa - racconta Elisabetta B. - siamo costretti a percorrere un viottolo malmesso che sbuca da via Cena, delimitato da una rete di alluminio, tra topi e sterpaglie». Via Cena è chiusa; via Ortigara è stata riaperta al traffico da un paio di mesi ma rimane terra di vandali, specie di notte, tra auto sfregiate e portiere divelte.

Tutto l´isolato è in abbandono e le strade sono bloccate da lavori che non procedono secondo i piani: l´enorme cantiere della Porta Vittoria Spa di Danilo Coppola, adiacente allo spazio del Comune, è un cumulo di gru ferme. Erano previsti un cinema, un albergo, un Esselunga, residenze, uffici e 400 parcheggi sotterranei. Da aprile però non si lavora più, ufficialmente in attesa di un cambio nel progetto iniziale ( al posto della Multisala qualche residenza in più), più verosimilmente per la ridefinizione finanziaria. I tempi si allungano, dunque: si parla ora di conclusione dei lavori per il 2015, sempre che ripartano per fine anno.

Il primo passo per il grande giardino sarà una sorta di ulteriore bonifica e la rimozione dell´attuale terreno «perché dal punto di vista ambientale, per commutare una zona a verde destinata anche all´infanzia, ci vuole più attenzione che per mettere in piedi uffici» precisa Fabio Nonis, progettista dell´intervento sull´intera area. Tonnellate di terreno e macerie verranno sostituiti con un tappeto vegetale: alberi, arredi e fiori renderanno fruibile il parco, una grande striscia di verde che collegherà viale Umbria con viale Molise lungo via Ortigara. Nessun cambio di destinazione, data la provvisorietà dello spazio verde: una provvisorietà che comunque potrebbe durare decenni.

Quanto alla Beic, precisano all´assessorato, formalmente l´ambizioso progetto non è stato definitivamente accantonato: ma i fondi necessari, 300 milioni di euro per la realizzazione e 18 milioni annui per la gestione ordinaria, di questi tempi sono davvero introvabili. «La zona però è strategica, relativamente centrale e ben servita - spiega Nonis - non è detto che un domani il grande progetto di Wilson possa essere realizzato». Antonio Padoa Schioppa, presidente della Fondazione Beic, spera ancora che a Roma il ministero della Cultura recuperi entusiasmo sulla Biblioteca europea, sede d´elezione per un patrimonio di 900mila volumi: «Fare un giardino ora è una buona idea - spiega Padoa Schioppa - ma non la vedrei come una mossa che prelude all´accantonamento definitivo della Beic. Noi intanto ci siamo dati da fare e a fine anno metteremo in rete migliaia di volumi appena digitalizzati».

Intanto la società Porta Vittoria, in cambio della volumetria accordata per il lotto più grande, dovrà pensare anche a risistemare l´area oltre viale Molise, verso la periferia: altri 25mila metri quadri di sterpaglie di proprietà comunale avranno, secondo l´ultimo progetto presentato (ma ancora in fase di definizione), una nuova destinazione. Accantonata l´idea di realizzare un´autorimessa, una stazione di pullman e un campo sportivo con un impegno di 10 milioni di euro da parte del privato, ora gli accordi sono cambiati: un grande impianto sportivo con due piscine al chiuso, impegno finanziario raddoppiato, ma facoltà all´operatore privato di gestire la struttura per un certo numero di anni da concordare. Le tariffe al pubblico per l´ingresso all´impianto le deciderà il Comune: ma prima di tuffarsi in piscina, se tutto va bene, passeranno almeno tre anni.

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