Allora fece molto scalpore. Eppure pochi lo ricordano e ancor meno sono quelli che l’hanno ricordato.La bella giornata di lotta di ieri dei lavoratori “stranieri” ha avuto un precedente.
Il 15 Marzo del 2002 si svolse infatti a Vicenza il primo sciopero dei lavoratori migranti. Il primo e, purtroppo, finora l’unico proclamato da CGIL, CISL, UIL.
Una giornata straordinaria. Così la descrisse il Corriere della Sera: «Trionfo di colori, babele di razze.Sfilano e cantano sulle note reggae di Bob Marley. Ma il pensiero è fisso su un altro spartito: la nuova legge sull' immigrazione Bossi-Fini, vissuta come una minaccia per le loro speranze di lavoro e integrazione. È il primo sciopero di questi nuovi Cipputi dalle facce nere, gialle e olivastre. Non era mai accaduto in Italia che lavoratori extracomunitari, regolarmente assunti, incrociassero le braccia. E invece, per otto ore, le concerie, le acciaierie e tutto quel reticolo di imprese che fa di Vicenza una delle capitali dell' immigrazione, hanno dovuto fare a meno di quella che qualcuno ha già ribattezzato la “classe operaia con la faccia nera”»
Anche allora, alla vigilia di quello sciopero, aleggiava una preoccupazione: il timore di un’iniziativa “etnica” di lotta. Ma, CGIL, CISL, UIL decisero di affrontare il rischio lavorando su due versanti. Da un lato convocando assemblee di tutti i lavoratori nei luoghi di lavoro e dall’altro decidendo di rendere visibile con lo sciopero il lavoro e il protagonismo degli immigrati. Fu un successo rimasto nella memoria di tutti, almeno a Vicenza. Forse è anche per questa ragione che ieri sera alla grande “fiaccolata” di Montecchio Maggiore (VI) sfilavano accanto agli immigrati i rappresentanti di CGIL, CISL, UIL. Un vero miracolo! In questi tempi di divisione sindacale, anche questa è una notizia. Che l’impervia strada della ricostruzione dell’unità sindacale passi attraverso la spinta dal basso e il protagonismo dei lavoratori immigrati?
L’autore è stato segretario generale della Camera del Lavoro di Vicenza