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Alessia Gallione
Piano più forte del crac Zunino "Il suo progetto non si tocca"
6 Agosto 2009
Altre città italiane
Scoperta: esiste ancora qualche differenza fra destra e sinistra. Ad esempio sull’idea di ruolo propulsivo dell’ente pubblico nello sviluppo urbano. La Repubblica ed. Milano 5 agosto 2009 (f.b.)

Il progetto di Renzo Piano non si tocca. E non solo, dice Giorgio Oldrini, «per la sua qualità indiscussa e il valore internazionale». Ma anche perché, avverte, «è il frutto di un lavoro durato due anni e chiunque pensi di farne un altro deve sapere che vorrebbe dire ricominciare da capo: non credo che convenga a nessuno». Un progetto vitale, insomma, per il futuro di Sesto San Giovanni. Ed è per questo che sindaco e assessori hanno incontrato i nuovi amministratori di Risanamento. È il primo contatto dopo il crac del gruppo immobiliare, per capire quale sarà il destino delle ex Falck e di quel milione e mezzo di metri quadrati che Luigi Zunino (il socio di controllo che si è fatto da parte lasciando tutte le cariche e il cda) aveva affidato alla creatività di Piano. Oldrini adesso torna a sperare: «Ci hanno ribadito che entro il 1° settembre verrà presentato il nuovo piano industriale e che il progetto che contemplerà sarà quello di Piano». Anche se tutto rimane legato a molte incognite finanziarie.

Per colmare i vuoti delle Falck e dell’ex Marelli, ma anche la frattura con Milano, l’architetto ha disegnato una città trasparente, con case "sospese" a dodici metri d’altezza per lasciare spazio a verde, istituti universitari, incubatori di impresa, laboratori di ricerca e una parte fondamentale riservata alle energie rinnovabili. Oldrini ci crede: «Questo progetto può essere un’occasione di rilancio per tutta l’Italia». Ma comporterebbe anche un investimento non indifferente. Ancora da sciogliere, poi, il nodo dell’accordo con Fs, proprietaria di un’area confinante e della stazione che il Comune vuole sia rinnovata.

Quello con il nuovo presidente di Risanamento spa, Vincenzo Mariconda - avvocato e docente della Cattolica - e Salvatore Mancuso, un banchiere che agisce in qualità di consulente per Intesa San Paolo, per il Comune «è stato il primo incontro. Continueremo a vederci per seguire l’evolversi della situazione». I nuovi vertici avrebbero fatto intendere che si dovrà lavorare tutto il mese per presentare il piano di rilancio entro il primo settembre: una data, questa, garantita al Tribunale fallimentare che ha concesso altro tempo prima di mandare il gruppo in liquidazione, come avevano chiesto i pm che stanno indagando sui possibili risvolti penali del crac. Ciò potrebbe far tornare in discussione non tanto il progetto Piano, quanto quello finanziario che prevedeva l’affidamento delle aree Falck a un fondo immobiliare costituito dalle banche creditrici e di cui anche il Comune di Sesto avrebbe avuto una quota "simbolica" inferiore all’1%. Due dei più importanti istituti avrebbero visioni opposte: Intesa spinge per il fondo, Unicredit frena. Ma la nomina del nuovo cda e il nuovo piano industriale potrebbero rimescolare le carte.

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