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Piano cemento sul verde di Monza
7 Giugno 2006
Padania
Aperta lo scontro in Consiglio regionale sullo squallida storia delle Cascinazze. Da laRepubblica, ed. Milano, 7 giugno 2006

Un affare da oltre un miliardo e mezzo di euro, di cui duecentocinquantamila solo per la lottizzazione del terreno della Cascinazza di proprietà di Paolo Berlusconi, fratello dell’ex premier. Questa è la speculazione edilizia che rischia di abbattersi sulle ultime aree verdi di Monza, se passeranno le modifiche alla legge regionale urbanistica volute dall’assessore lombardo al Territorio, il leghista Davide Boni. È a rischio una delle parti più belle della Brianza.

Duro scontro ieri in consiglio regionale tra Unione e Casa delle Libertà sui 868 emendamenti del centrosinistra. Che denuncia: «È una marchetta per Berlusconi in cambio della legge sulle moschee». Replica dell’assessore del Carroccio: «È solo accanimento contro la sua famiglia. Gli emendamenti? Solo una perdita di tempo». Dopo un dibattito fiume, rinvio alla prossima settimana. Ma il sindaco di Monza Michele Faglia attacca il governatore Roberto Formigoni: «La Regione vuole favorire Paolo Berlusconi. È una legge vergognosa, la fermeremo».

In Regione scoppia il caso Monza

Un affare da oltre un miliardo e mezzo di euro. Non solo i duecentocinquantamila delle nuove case alla Cascinazza del progetto di Paolo Berlusconi, fratello dell’ex premier. Questa è la speculazione edilizia che rischia di abbattersi sulle ultime aree verdi di Monza, la terza città lombarda per abitanti. Questo spiega l’interesse di molti gruppi immobiliari, che, a un anno dalle elezioni amministrative e a tre da quelle per la nuova provincia, vogliono spartirsi la torta. Poco meno di un milione e ottocentomila metri cubi di aree agricole, a ridosso da uno dei parchi più famosi d’Europa. In appartamenti, fanno cinquecentomila metri quadrati da vendere ad un prezzo tra i 2300 e i 5000 euro al metro quadro. I terreni più appetiti sono a sud ovest, nel quartiere di S. Albino, in zona San Fruttuoso-Torneamento, in viale delle Industrie, alla Cascinazza dove il piano di lottizzazione è di ben 388mila metri cubi. Un progetto che diventerebbe molto più facile con le modifiche alla legge sul territorio proposte dall’assessore regionale all’Urbanistica leghista Davide Boni.

A Monza, il rapporto tra superficie già edificata e verde, escluso il parco, la dice lunga: 4.768.900 metri quadrati contro 2.899.000. Ma la densità degli abitanti per chilometro quadrato è ancora più esplicita: 4827 abitanti rispetto ai 388 della Lombardia e i 192 di tutta Italia. Il vecchio piano Piccinato del 1971 prevedeva trecentomila abitanti. Oggi Monza, invece, ne ha solo 122.000. La superficie edificata è già il 75 per cento del totale. Da qui l’allarme del Comune. La legge urbanistica regionale, approvata sul finire della scorsa legislatura, bloccò sul nascere il nuovo piano regolatore più restrittivo. È già pronto il nuovo piano del governo del territorio, ma ora le norme della Regione rischiano di riazzerare tutto.

Ieri, la discussione in consiglio regionale è iniziata con un muro contro muro tra Unione e Casa delle libertà. Dopo un dibattito fiume tutto è stato rinviato a martedì. Il centrosinistra ha presentato 868 emendamenti, ma il centrodestra insiste. «Ora c’è una settimana per tentare di trovare un’intesa» ribadisce il centrosinistra. Secca la replica dell’assessore Davide Boni: «Il solo problema è l’accanimento contro la famiglia Berlusconi. Quegli emendamenti sono solo una perdita di tempo».

(a.m.)

Il sindaco Faglia contro il governatore "Legge vergognosa, la fermeremo"

di Andrea Montanari

Michele Faglia, sindaco di Monza, lei ha scritto il suo grido d’allarme al governatore Formigoni: le ha risposto?

«No. Formigoni sta viaggiando alto proprio perché non si vuole abbassare al confronto. Si è limitato a dire che la Regione deve tener conto dell’interesse di tutti. Le cose, però non stanno così».

Cioè?

«Il compito di fare i piani spetta ai Comuni. Io rivendico a pieno titolo che la terza città della Lombardia possa e debba pianificare il suo territorio secondo la volontà pubblica e privata. La Regione, invece, vuole andare contro il principio della sussidiarietà e contro gli stessi principi che ha affermato nella sua legge urbanistica».

Come reagirete?

«Userò qualsiasi strumento per evitare che questa macchia politica di cui si sta sporcando Formigoni abbia una ricaduta sul territorio della mia città».

Perché pensa che la Regione voglia favorire Paolo Berlusconi?

«Perché ne sono convinto. Dietro a questo provvedimento c’è una volontà punitiva nei confronti nella nostra amministrazione, che ha più volte fatto presente che non si poteva fare un intervento così sfacciato e vergognoso».

Sì, ma cosa c’entra Berlusconi?

«Ci sono dietro anche degli interessi privatistici, che con queste modifiche verrebbero facilitati».

Quali interessi?

«Quelli dei proprietari delle aree che, diventando edificabili senza più i limiti delle salvaguardia, acquisterebbero un valore di mercato molto più elevato».

Alla Cascinazza cosa può accadere?

«Che i proprietari che hanno già presentano un piano di lottizzazione pretenderanno di costruire su 388mila metri cubi sessanta condomini in un’area che oltretutto ha un vincolo paesaggistico idro-geologico».

Ma non è prevista la costruzione di un nuovo canale scolmatore?

«Non lo faranno mai. È sbagliato anche il progetto. E poi costerebbe 170 milioni di euro. Lo vedete, poi, un canale scolmatore a cielo aperto dentro a uno dei parchi più famosi d’Europa?».

Cosa accadrà nelle altre aree?

«Saremo sommersi di richieste di edificare su aree finora protette. Monza non può sopportare la saturazione delle poche aree ancora libere. Io sono stato eletto per difendere questa priorità».

In verità, l’assessore Boni l’accusa di non dire nulla su altri suoi progetti contestati, dai parcheggi alla sede della nuova Provincia.

«Sono squallidissimi argomenti, che dimostrano come Boni non sia informato. Il 93 per cento dei permessi per costruire che sono stati rilasciati riguardano esclusivamente ristrutturazioni o riqualificazioni di aree dismesse. Questo è il nostro programma».

Si spieghi meglio.

«Anche gli interventi per le nuove funzioni pubbliche interesseranno solo aree dismesse. Non abbiamo occupato volutamente un metro di aree libere. Perché Monza è ormai a un livello di urbanizzazione quasi pari al 90 per cento».

Perché Monza non ha ancora un piano regolatore?

«Ci sono stati tanti sindaci prima di me. In ogni caso, ora il piano è pronto a tempi record e la Regione rischia di nuovo di riazzerare tutto».

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