loader
menu
© 2024 Eddyburg
Eleonora Martini
Pedonalizzazione totale dei Fori Imperiali: il sogno di Marino, incubo per il Pd
15 Ottobre 2015
Roma
«Prima che le sue dimissioni diventino effettive, il 2 novembre prossimo, Ignazio Marino vuole completare il progetto che fu di Petroselli e Cederna. Il sindaco dimissionario lavora alla pedonalizzazione totale della via. Arresti per tangenti a un funzionario comunale». Il manifesto, 15 ottobre 2015, con postilla

«Prima che le sue dimissioni diventino effettive, il 2 novembre prossimo, Ignazio Marino vuole completare il progetto che fu di Petroselli e Cederna. Il sindaco dimissionario lavora alla pedonalizzazione totale della via. Arresti per tangenti a un funzionario comunale». Il manifesto, 15 ottobre 2015, con postilla

«Il pro­getto del Comune sulla pedo­na­liz­za­zione di via dei Fori è un com­pro­messo, ed è molto lon­tano dall’idea del grande parco archeo­lo­gico di Luigi Petro­selli e Anto­nio Cederna». A dirlo non è Igna­zio Marino che pure prima che le sue dimis­sioni diven­tino defi­ni­tive ha deciso di coro­nare il sogno che fu innan­zi­tutto dei comu­ni­sti e degli ambien­ta­li­sti più illu­mi­nati della sto­ria recente della capi­tale. La frase vir­go­let­tata fu pro­nun­ciata nel marzo 1999 dall’urbanista Vezio De Lucia che allora chie­deva più corag­gio alla giunta Rutelli che aveva messo in pro­getto — mai rea­liz­zato — il divieto par­ziale di tran­sito auto­mo­bi­li­stico su via dei Fori Imperiali.

Marino ieri ha acce­le­rato i lavori per rea­liz­zare, con una deli­bera di giunta che non dovrà essere sot­to­po­sta al voto dell’Assemblea capi­to­lina, uno degli obiet­tivi pro­messi fin dalla cam­pa­gna elet­to­rale: la pre­clu­sione totale dei vei­coli, taxi e auto­bus com­presi, dalla strada che attra­versa l’area archeo­lo­gica cen­trale di Roma, con­cen­tran­dosi sull’ostacolo più grande da supe­rare: la rior­ga­niz­za­zione del tra­sporto pub­blico. E lo fa nel giorno in cui scop­pia il caso di cor­ru­zione di un fun­zio­na­rio del comune addetto agli appalti della manu­ten­zione stra­dale della Grande Via­bi­lità romana.

La pro­cura accende così un pic­colo rag­gio di luce sul grande mistero delle buche perenni sulle strade della capi­tale: ieri ha dispo­sto gli arre­sti domi­ci­liari per due impren­di­tori, Luigi Mar­tella e Ales­sio Fer­rari, e un dipen­dente del dipar­ti­mento Svi­luppo infra­strut­ture e manu­ten­zione urbana, Ercole Lalli, accu­sati di cor­ru­zione e tur­bata libertà degli incanti. I due impre­sari, infatti, secondo i cara­bi­nieri che hanno effet­tuato le inda­gini, avreb­bero pagato il 27 set­tem­bre scorso una tan­gente di due mila euro al dipen­dente comu­nale per otte­nere in cam­bio infor­ma­zioni riser­vate sulle imprese con­cor­renti. Mar­tella e Fer­rari, secondo il gip, «desi­de­ra­vano cono­scere anzi­tempo in quale o quali lotti erano state invi­tate» alcune imprese par­ti­co­lar­mente temute, «in modo da pre­sen­tare offerte più aggressive».

Secondo le ordi­nanze, i due impren­di­tori com­men­ta­vano così, in una tele­fo­nata inter­cet­tata, i det­tali otte­nuti da Lalli: «Se noi c’avemo quelli sta­volta so’ morti tutti!». Par­ti­co­lari che avreb­bero potuto aiu­tare le imprese ad aggiu­di­carsi le gare per otto lotti di manu­ten­zione stra­dale dal valore di circa un milione di euro cia­scuna. E già mar­tedì l’Autorità anti­cor­ru­zione pre­sie­duta da Can­tone aveva bloc­cato una gara riguar­dante, que­sta volta, alcuni inter­venti di restauro dei per­corsi giu­bi­lari alla quale ave­vano par­te­ci­pato due società ricon­du­ci­bili a Fer­rari e Mar­tella, gli impren­di­tori arre­stati ieri.

«Li avevo denun­ciati tutti ad aprile. E per oggi li ave­vamo con­vo­cati per esclu­derli dalla gara del Giu­bi­leo», ha rive­lato ieri, subito dopo gli arre­sti, l’assessore alla Lega­lità Alfonso Sabella. Infatti, mal­grado i due impren­di­tori arre­stati ieri aves­sero, secondo l’accusa, creato una sorta di “car­tello” occulto per aggiu­di­carsi gli appalti, l’escamotage non sarebbe sfug­gito al Sistema infor­ma­tico per le pro­ce­dure nego­ziate (Sipro­neg) messo a punto da Sabella e dall’assessore ai Lavori Pub­blici, Mau­ri­zio Pucci, pro­prio per garan­tire la tra­spa­renza e la leale con­cor­renza. «La vicenda odierna è la prova ine­qui­vo­ca­bile che i nuovi sistemi di con­trollo interno di cui si è dotata Roma Capi­tale, per ini­zia­tiva innan­zi­tutto del sin­daco, e la stretta col­la­bo­ra­zione con Anac e con l’autorità giu­di­zia­ria, fun­zio­nano — dichia­rano in una nota con­giunta i due asses­sori — Ave­vamo imme­dia­ta­mente riscon­trato ano­ma­lie nelle offerte della gara degli otto lotti, che è stata sospesa. A Roma non c’è più spa­zio per le vec­chie logi­che spar­ti­to­rie e per ille­cite distor­sioni delle pub­bli­che pro­ce­dure in favore di inte­ressi pri­vati».

Gli inte­ressi però non sono solo pri­vati: a volte ad osta­co­lare lo svi­luppo della città con­cor­rono anche quelli poli­tici. E così, il pro­getto di pedo­na­liz­za­zione totale dei Fori impe­riali che Marino vuole por­tare a ter­mine entro il 2 novem­bre trova freni ancora una volta pro­prio nel Pd. Il capo­gruppo capi­to­lino dem, Fabri­zio Pane­caldo, pur appog­giando l’idea del sin­daco dimis­sio­na­rio gli sug­ge­ri­sce di «coin­vol­gere anche le forze eco­no­mi­che che gra­vi­tano intorno alla via», per tenere buoni i com­mer­cianti che si sono lamen­tati fin dalla prima limi­ta­zione al traf­fico, impo­sta da Marino due mesi dopo la sua ele­zione. Ma è l’assessore ai Tra­sporti voluto da Renzi, Ste­fano Espo­sito, a ten­tare lo stop: «Sarebbe straor­di­na­rio, ma serve un qua­dro pre­ciso di come rior­ga­niz­zare la per­cor­ri­bi­lità col­la­te­rale». Per­ciò sug­ge­ri­sce al sin­daco uscente di far scat­tare l’operazione Fori dal 1 dicem­bre pros­simo, «in modo da dare tempo al com­mis­sa­rio di pen­sare alla que­stione viabilità».

postilla

Il "progetto Fori" promosso da Adriano La Regina, tenacemente sostenuto da Antonio Cederna e avviato dal grande sindaco (rara avis) Luigi Petroselli era ben altro della pedonalizzazione di una strada. Prevedeva, tra l'altro la completa ablazione di quel manufatto mussoliniano. Ma questa è un'altra storia. Per conoscerla sono utili molti articoli raccolti in eddyburg. Per cominciare l'articolo di Vittorio Gregotti del l'ottobre 2013, "Un progetto unitario per i Fori Imperiali", il testo della relazione tenuta da Vezio De Lucia nel giugno 2007, "Cederna e il progetto Fori", l'articolo di De Lucia nell'agosto 2013, all'inizia della sindacatura Marino, "Una prima riflessione sul progetto Fori". Altri articoli li trovate digitando il lemma "progetto fori" nella casella sensibile in cima a ogni pagina del sito.

ARTICOLI CORRELATI

© 2024 Eddyburg