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Vittorio Gregotti
Un progetto unitario per i Fori imperiali
23 Ottobre 2013
Roma
Il racconto di un segmento importante della storia del Progetto Fori: come si passò dall'intenzione al progetto. Dal sindaco Marino e dalla sua giunta i primi segnali di una ripresa del cammino interrotto dopo la scomparsa del sindaco Luigi Petroselli. La speranza è che su quella strada si cammini con coerenza.

Il racconto di un segmento importante della storia del Progetto Fori: come si passò dall'intenzione al progetto. Dal sindaco Marino e dalla sua giunta i primi segnali di una ripresa del cammino interrotto dopo la scomparsa del sindaco Luigi Petroselli. La speranza è che su quella strada si cammini con coerenza. Corriere della sera, 23 ottobre 2013

Trent’anni or sono, era il 1983, il sovrintendente all’archeologia di Roma, Adriano La Regina ed il celebre storico dell’architettura Leonardo Benevolo proposero al nostro studio di preparare una proposta generale dell’area centrale dei Fori. Fu costituito un gruppo formato, oltre che dallo stesso Benevolo e da un suo collaboratore, da Augusto Cagnardi e dai professori Zambrini e Podestà per uno studio urbanistico e dei trasporti che consentisse la completa pedonalizzazione dell’area; dal professor Pizzetti per lo studio del verde e dal professor Campagnoli per la sistemazione delle aree degli scavi archeologici, che concernevano l’area su cui era stata costruita l’assai discutibile via dei Fori Imperiali negli anni Trenta, con la demolizione della collina della Velia, una delle quattro, con il Palatino, il Celio e l’Oppio al centro delle quali si colloca il Colosseo.

L’area presa in considerazione era assai vasta e comprendeva la riorganizzazione dell’area archeologica centrale, quella che nel suo insieme era già stata presa in questione dagli studi della fine del XIX secolo. L’intervento sul Colosseo e la via dei Fori Imperiali era oggetto di uno studio a parte. Per la sistemazione del parco archeologico centrale furono prese in esame diciassette «aree problematiche» che riguardavano i diversi confini con i tessuti storici pontifici, e con alcune sistemazioni dopo che Roma divenne capitale d’Italia. In particolare sull’asse dell’attuale via del Tempio con le sue possibilità archeologiche (basilica Ulpia, Foro di Traiano e Forum Augusti), la ricostruzione della collina della Velia, al di sotto della quale avrebbe potuto trovar posto il museo archeologico.

È probabile che molte delle ipotesi presentate siano state negli ultimi trent’anni superate da nuove soluzioni archeologiche e da decisioni generali del nuovo piano e del sistema dei trasporti ma è importante collocare, dopo trent’anni, il primo indispensabile passo dell’area della pedonalizzazione della via dei Fori Imperiali compiuto dalla nuova amministrazione comunale di Roma nella logica più ampia della sistemazione del parco archeologico centrale anche rispetto ai più ampi obbiettivi individuati trent’anni orsono e che certamente oggi troveranno nuovi ostacoli. Il lavoro della proposta generale di progetto durò circa due anni e nel 1985 fu pubblicato, a cura di Leonardo Benevolo, un volume (De Luca Editore) che riportava l’insieme dei vari studi e progetti ed un secondo volume ne fissava alcune precisazioni di previsioni progettuali. L’introduzione di Adriano La Regina terminava ricordando come gli obiettivi fossero l’allontanamento del traffico e la conseguente possibilità di ricomposizione dei grandi complessi della zona archeologica centrale di Roma, concludendo che «una siffatta interpretazione viene ora elaborata da questo studio e la Soprintendenza Archeologica di Roma ne propone, dopo ogni necessario approfondimento, l’adozione e la concreta attuazione da parte della città e del Governo». Ma la proposta non ebbe mai esito concreto.

È quindi con grande soddisfazione che, a nome dei progettisti ancora viventi, ho accolto la meritoria iniziativa del nuovo sindaco di Roma, che ha deciso di sperimentare la pedonalizzazione della via dei Fori Imperiali. Ovviamente considero questo un primo importante passo verso il necessario approfondimento delle proposte generali che, con tutti gli aggiornamenti utili, ho cercato di riassumere in questa mia breve descrizione che trent’anni or sono il nostro gruppo ha cercato di mettere in campo. Si tratta ora di mettere in atto il nuovo e complessivo progetto per la sistemazione del grandioso patrimonio di tutta l’area centrale della nostra capitale: un compito difficile ma opportuno.

Riferimenti

Vedi anche il recente articolo di Vezio De Lucia, la sua lezione all'edizione 2009 della Scuola di eddyburg. Numerosi altri documenti sul progetto Fori e sulle proposte per il Parco dell'Appia antiva (due progetti urbani tra loroi strettamente connessi) li trovate digitando le parole Progetto Fori e Appia Antica sul cerca della nuova e della vecchia edizione di eddyburg

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