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Alessandro Braga
Pd-Forza Italia, a Segrate la coalizione c'è già
11 Giugno 2008
Articoli del 2008
Negli storici territori di caccia di Berlusconi: cattivi pensieri o anticipazioni? Da il manifesto, 24 gennaio 2008

Milano Se il dialogo sulla legge elettorale tra Walter Veltroni e Silvio Berlusconi ha frenato di fronte alla seconda bozza Bianco e poi si è fermato al precipitare della crisi di governo che pure ha provocato, in quel di Segrate il Partito democratico e Forza Italia vanno a braccetto da un bel po'. Anzi adesso addirittura si tengono per mano.

Arrivare al grande idillio è stato semplice: da un lato il sindaco forzista Adriano Alessandrini aveva da tempo intenzione di smarcarsi dai riottosi alleati, in particolare la Lega nord, che aveva mal digerito l'approvazione da parte della giunta dell'edificazione di un nuovo centro commerciale; dall'altro il neopartito veltroniano non ha mai nascosto il fastidio di un'alleanza con i partiti della sinistra alternativa, tanto che a fine novembre sul blog del Partito democratico segratese è uscito un intervento del coordinatore del Pd per l'area Milano sud Augusto Schieppati dal più che mai esplicito titolo «Sinistra radicale nun te reggae più».

E allora pochi giorni fa, il 16 gennaio, i gruppi consiliari di Forza Italia, Alleanza nazionale e Partito democratico hanno sottoscritto un documento, un accordo di legislatura, in base al quale le tre forze politiche si impegnano a lavorare insieme. Dando totale fiducia al sindaco forzista, visto che nel preambolo si legge che le forze politiche sottoscrittrici «constatano che non esistono rilevanti differenze per quanto riguarda le impostazioni programmatiche relative alle grandi tematiche che riguardano la città», «rilevano che occorre il formarsi di una collaborazione pragmatica e non ideologica tra le forze politiche responsabili presenti in consiglio comunale» e, dulcis in fundo, «concordano nel superare le logiche di schieramento e di condividere il programma del sindaco, opportunamente aggiornato e arricchito con alcune istanze e priorità portate avanti dai sottoscrittori e in particolare dal Partito democratico». Et voilà, l'inciucio è servito. Certo, in cambio di questa sua «genuflessione» al sindaco, il Partito democratico ottiene la possibilità, insieme a Forza Italia e An, di «concordare la definizione di una nuova compagine di giunta, al fine di attuare le indicazioni programmatiche sopra indicate». Che, tradotto dal politichese, vuol dire che il Pd avrà un assessore, e i bene informati dicono sia proprio quello Schieppati che già da tempo «nun reggae più» la sinistra alternativa.

La «grosse coalition» in salsa lombarda lascia tuttavia strascichi e malumori sia a destra che a sinistra. La Lega ha già fatto sapere che se la firma del protocollo sarà il primo passo per far fuori i lumbard dalla giunta, allora il Carroccio metterà in discussione tutte le realtà della provincia milanese dove il centrodestra governa con l'aiuto della lega. E da sinistra arrivano strali contro «l'inaccettabile inciucio» dalla coordinatrice provinciale milanese di Sinistra democratica Chiara Cremonesi, che accusa il Pd di «aver tradito il patto con gli elettori del centrosinistra», e dai Verdi regionali, che parlano di «sciagurato accordo per la condivisione e la spartizione del potere e della speculazione edilizia per cementificare la cittadina».

Se si pensa che la Lombardia è stata in tempi passati anticipatrice di quanto sarebbe accaduto poi a livello nazionale (senza andare a Depretis e al trasformismo basta pensare al craxismo degli anni Ottanta e all'accordo forzista con la Lega nel decennio successivo), è facile immaginare cosa potrebbe accadere da qui a poco in Italia. Del resto, il luogo è anche altamente simbolico: Segrate, cittadina di oltre 30mila abitanti nell'hinterland milanese, ha visto nascere Canale 5, Publitalia e l'impero mediatico del Cavaliere. E, sulla strada Rivoltana che tange la cittadina, giusto lo scorso anno è stata rimessa a nuovo la sede storica della Mondadori, che Berlusconi si è conquistato al termine di una lunga battaglia legale nota alle cronache più giudiziarie che culturali come la guerra di Segrate. In più, in un paesino vicino, c'è un parco giochi chiamato «Minitalia»: i bambini possono vedere tutte le bellezze del nostro paese in miniatura. E i loro genitori possono ammirare in consiglio comunale il «piccolo inciucio», in attesa che prenda forma quello grande, a Roma.

Nota: si può anche perdonare, a questo interessante articolo tutto sommato più attento alla politica politicante che al territorio su cui si esercita, lo svarione di collocare il parco a tema Minitalia "in un paesino vicino" a Segrate. Per la cronaca e la coerenza con i temi di questo sito, precisiamo che Capriate si trova a diversi svincoli autostradali di distanza, oltre il fiume Adda e in provincia di Bergamo. Per chi vuole andarci a fare inciuci, quasi di fronte al casello autostradale e al parco a tema c'è il comodissimo "Gugliel Motel" (f.b.)

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