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Passa la fiducia sulla delega ambientale. Via libera al condono della villa di Berlusconi
11 Dicembre 2005
I tempi del cavalier B.
Se lo racconti all’estero non ti credono. Oppure dicono: L’Italia è diventata come il Libano. I testi che seguono sono tratti da l’Unità e da la Repubblica del 24 novembre 2004. Anche il testo dell’appello di Italia Nostra a Carlo Azeglio Ciampi, ultima spes

L’Unità
Passa la fiducia sulla delega ambientale. Via libera al condono della villa di Berlusconi

Dopo l’ennesima sfida a colpi di fiducia con il Parlamento, il governo incassa il via libera definitivo alla delega per il riordino della legislazione in materia ambientale. Il centrosinistra ha votato compatto contro: 278 i sì, 184 i no, tre gli astenuti.

Il testo approvato contiene, fra l'altro, un nuovo, indiscriminato, condono edilizio, consentendo di sanare gli abusi edilizi commessi fino al 30 settembre 2004 nelle aree di interesse ambientale. Le opere abusive, però, dovranno superare l'accertamento di compatibilità paesaggistica. I trasgressori dovranno pagare una sanzione che andrà dai tremila ai cinquantamila euro. La domanda di sanatoria dovrà essere presentata entro il 31 gennaio del 2005. L'opposizione ha puntato fino all'ultimo il dito contro quest'ultima norma, sostenendo che servirà anche a Silvio Berlusconi per sanare il teatro all'aperto costruito nella villa in Sardegna.

Il testo prevede inoltreuna depenalizzazione degli abusi edilizi più «lievi», cioè quelli che non abbiano determinato la creazione di nuove superfici o volumi come restauri, aperture di nuove porte e finestre, eccetera. Saranno le soprintendenze a decidere volta per volta se i lavori in questione sono compatibili con il vincolo paesaggistico e i trasgressori potranno sanare gli abusi pagando una multa, ma non saranno chiamati a rispondere in sede penale.

«La legge delega è il peggio del peggio delle politiche ambientali del governo», afferma Fabrizio Vigni, capogruppo Ds in commissione ambiente. Appello di Italia Nostra a Ciampi: «Non firmare». Adesioni sul sito di Italia Nostra.

Il testo della petizione di Italia Nostraal Presidente della Repubblica

Illustre Signor Presidente,torniamo a rivolgerci a lei perché siamo molto preoccupati della spirale legislativa con cui si sta rapidamente smantellando quel complesso sistema di salvaguardie che sono state elaborate in oltre mezzo secolo di studi, d’impegno e militanza ambientalista a tutela del nostro patrimonio culturale, artistico e ambientale. Siamo ben consapevoli che lo sviluppo è necessario e positivo, e che viviamo in una economia di mercato, ma al tempo stesso riteniamo anche che non è vero sviluppo quello solo quantitativo di produzione e di consumi. La nostra Costituzione, all’articolo 9 tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione e oggi noi vediamo questi inestimabili beni collettivi fatti oggetto di mercato attraverso leggi che riteniamo profondamente sbagliate. In particolare siamo preoccupati degli esiti infausti della legge delega sull’ambiente passata in Senato il 14 ottobre scorso. Riteniamo che si tratti di un provvedimento che sancisce una illimitata sanatoria degli abusi paesaggistici anche in aree vincolate. Inoltre, giudichiamo scorretta e pericolosa la scelta di esautorare il Parlamento dalla discussione e approvazione legislativa su materie centrali per il Paese come la gestione dei rifiuti, la tutela dell’aria e delle acque, la lotta alla desertificazione, la gestione delle aree protette e la valutazione d’impatto ambientale.Vogliamo anche dire con chiarezza che il nostro giudizio, come quello di molte altre associazioni ambientaliste, non è legato a scelte di schieramento o di maggioranza di governo. Riteniamo che, al di là delle maggioranze e dei governi che mutano, non può dirsi civile un paese che rinunzi a salvaguardare gli antichi e sacri paesaggi dove sono incastonati i nostri centri storici e i monumenti naturali, testimonianza di una continuità culturale unica al mondo. E’ per questo che ci rivolgiamo rispettosamente e con fiducia a Lei, come garante della legalità costituzionale e custode del l’identità nazionale, per chiederle di non firmare la legge delega per l’ambiente nel caso dovesse passare anche alla Camera.

La Repubblica Ambiente, sì alla delega

ROMA - Con 316 voti a favore e 225 contrari la Camera ha concesso la fiducia al governo sulla legge delega in materia ambientale. Il provvedimento è stato poi approvato definitivamente con 278 sì, 184 no e tre astenuti con l'opposizione compatta contro.

Anche la seduta di oggi è stata caratterizzata infatti da polemiche e tensioni. I Verdi, durante i lavori a Montecitorio, hanno esposto dai loro banchi lo striscione con la scritta "abusivi" su uno sfondo disegnato a mattoncini e hanno distribuito manifesti con la faccia di Silvio Berlusconi e lo slogan "condona anche le bugie". La protesta è durata pochi attimi, il tempo necessario a far intervenire i commessi allertati dal presidente di turno Fabio Mussi.

L'opposizione critica il provvedimento sia nel metodo che nel merito. Da un lato si sottolinea come il ricorso congiunto alla fiducia e alla delega espropria di fatto il parlamento della possibilità di discutere apertamente in materia di politica ambientale. Dall'altro si fa notare come la delega renda possibile l'ennesimo condono edilizio, compreso quello per gli abusi commessi nelle aree protette, non ultimo quello che avrebbe reso possibile l'ammodernamento della villa del premier in Sardegna.

Altri punti contestati dal centrosinistra sono la mancata introduzione dei reati ambientali nel codice penale, una nuova classificazione dei rifiuti che - a detta sempre dei detrattori - aprirà le porte al "riciclaggio" di materiali pericolosi e, infine, la composizione della commissione di 24 saggi di nomina governativa chiamata a riscrivere da cima a fondo le norme ambientali.


Obiezioni che la maggioranza rimanda seccamente al mittente: "Questa - ha precisato il parlamentare di Forza Italia Maurizio Lupi - è una legge importante che ha il pregio di procedere al riordino complessivo della materia ambientale".

Riserve, quelle dell'opposizione, condivise però dalle associazioni ambientaliste Amici della Terra, Fai, Greenpeace, Italia nostra e Wwf che hanno rivolto oggi un appello congiunto al Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi affinché non firmi il testo della legge delega, rimandandola alle Camere.

SCHEDASupercommissione e condonoEcco cosa cambia per l'ambiente

ROMA - La legge delega sull'ambiente approvata dal parlamento prevede alcuni cambiamenti immediati e un più generale riordino di tutta la legislazione in materia.

Il compito di riscrivere e armonizzare le norme ambientali attraverso la redazione di testi unici spetterà a una commissione esterna al parlamento composta da 24 esperti di nomina governativa. La delega fissa in un anno, tre mesi e cinque giorni il limite di tempo per completare la riscrittura dei testi e completare l'iter legislativo.

Tra le novità subito in vigore, di rilievo quelle contenute nei commi 37, 38 e 39 dove si stabilisce la depenalizzazione degli abusi commessi in violazione dei vincoli paesaggistici "entro e non oltre il 30 settembre 2004".

I commi dal 25 al 31 si occupano invece di rifiuti, declassando a "non pericolosi" gli scarti di lavorazione ferrosi che potranno essere bruciati in cementifici o centrali elettriche senza tener conto dei limiti imposti sia dall'attuale normativa nazionale che dagli standard sanitari e ambientali fissati dall'Unione Europea.

Vengono inoltre rivisti in senso più permissivo i controlli sulla filiera dei rifiuti metallici pericolosi e su quelli di natura radioattiva.

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