Milano ha fatto scuola. E adesso il bike-sharing debutta anche nel Parco del Ticino, a Magenta, con trenta biciclette a disposizione gratuitamente ogni sabato e domenica per chi vorrà esplorare, sulle due ruote, i sentieri dell'area protetta. Il «PuntoBici» è stato allestito nel piazzale della stazione di Magenta e è aperto tutti i finesettimana dalle 10 alle 12.30 e dalle 14 alle 19, fino a fine ottobre. Poi il servizio chiuderà per i mesi invernali e ripartirà da aprile.
Oggi alle 12 il progetto sarà presentato in un incontro pubblico che si terrà proprio davanti della stazione, al termine di una biciclettata organizzata dal comune di Magenta, che è partner del progetto e lo cofinanzia con 9 mila euro. Il servizio di noleggio bici è stato realizzato dal Parco, che ha investito 50 mila euro e dalla Fondazione Cariplo che ne ha assicurati altri 60 mila. Fondi che sono serviti all'acquisto delle biciclette e alla copertura assicurativa. A chi vuole noleggiare la bici si consiglia la prenotazione al numero 335.8429214. Il «PuntoBici» è la prima fase di un piano intitolato «Dalla città al bosco. In bicicletta dalle stazioni ferroviarie al Parco del Ticino», che vede coinvolti anche altri comuni dell'area protetta in cui esistono delle stazioni: Turbigo e Castano Primo nel Milanese e Sesto Calende nel Varesotto.
L'idea è di promuovere l'uso del treno e delle due ruote per il turismo fuori porta. La riserva naturale «La Fagiana», ad esempio, dista 3 chilometri e mezzo dalla stazione: un tratto che non tutti sceglierebbero di percorrere a piedi. La mountain bike permette invece anche di esplorare i sentieri nei boschi: il parco ne possiede quasi 800 chilometri e dal sito www.vieverditicino.it si può scaricarne gratuitamente la cartografia sui gps da polso o da bici. Il più vicino alla stazione di Magenta è appunto «L'anello della Fagiana», lungo circa 14 chilometri. «I nostri sentieri sono sicuri, perché vengono analizzati e aggiornati costantemente dal personale – sottolinea il presidente del Parco Milena Bertani – Trattandosi di sentieri naturali, basta un nubifragio oppure un'esondazione del fiume a modificarli, per questo li controlliamo periodicamente».
Nel programma del Parco c'è anche l'apertura di un punto di noleggio di bici elettriche nella sede di via Isonzo. E a interessarsi al bike-sharing non è solo l'area protetta, ma anche il comune di Magenta. «Abbiamo sostenuto il parco con una partnership, ma abbiamo anche avviato le procedure per creare un vero servizio di bike sharing simile a quello di Milano anche a Magenta» spiega il vicesindaco Marco Maerna. In città arrivano ogni mattina oltre tremila 500 studenti delle scuole superiori. «Sarebbe estremamente significativo permettere a loro e a chi viene qui a lavorare di muoversi in bici, partendo dalla stazione e da altri punti della città — aggiunge Maerna —. Il progetto è già pronto, presto faremo la gara d'appalto».
postilla
All’innocente casalinga brianzola che riporta fedelmente dal giornale l’articolo sulle biciclette “gratuite” qualcosa non torna. Allora: il comune di Magenta ci mette 9.000 euro, il Parco ne ha investiti ben 50.000 e la Fondazione ne ha assicurati altri 60.000. E come si specifica si tratta di “fondi serviti all’acquisto delle biciclette e alla copertura assicurativa ”. CENTODICIANNOVEMILA EURO PER TRENTA BICICLETTE? Tempo fa si parlava di integrare davvero, anche dal punto di vista degli spostamenti per motivi diversi dal tempo libero, le varie forme di mobilità a scala metropolitana. Ma se i maghi dei bilanci ci sfornano ricette del genere forse è meglio restarsene chiusi in casa. Oppure investire quei quasi quattromila euro a bicicletta nella solita benzina per l’auto, come alla fine fanno tutti. Si risparmia, e non si prendono sulla testa quei fastidiosi temporali estivi (f.b.)