«Al bando funambolismi filosofici sull’opportunità o meno di verticalizzare Mestre, “teorizzazioni della lentezza” di qualche grande architetto che cerca visibilità e di chi vuole rimuovere la modernità: il Palais Lumière con il suo investimento di 400 milioni di euro, è un’occasione che oggi ce la sogniamo e che non si ripresenterà nei prossimo trent’anni». È il succo di quanto ha sostenuto il sindaco Giorgio Orsoni giovedì sera a Campalto. Quello della torre di Cardin è solo uno dei temi affrontati dal primo cittadino, invitato alla Festa Democratica, con gran parte della Giunta al seguito, per discutere dei nodi centrali che toccano la terraferma, delle opere che stanno procedendo e di quelle al palo, come le torri dell’ex Umberto I. Orsoni non si è sottratto alle domande dei giornalisti di Nuova (Mitia Chiarin), Gazzettino (Francesconi) e Corriere del Veneto (Zorzi). Palais Lumière. Argomento caldo, in epoca di vacche magre. «Vedremo se si farà, se avremo garanzie, se il giocatore ha le carte giuste o bluffa», mette le mani avanti il sindaco. Di una cosa però è certo: «È un’opportunità che viene offerta al territorio e se davvero accadesse, ci sarebbe solo da leccarsi le dita. Ho letto commenti di grandi architetti che difendono solo la categoria o di chi non ha neanche questi titoli e cerca visibilità. Dobbiamo verticalizzare la città per difendere il suolo è stato detto, una volta che si presenta l’occasione non ci filosoferei tanto su, dovevamo pensarci prima se volevamo tutte casette basse. La torre potrebbe essere l’anticipo di una tendenza che prenderà piede, forse il simbolo di tutto il Veneto, teorizzare la lentezza è fuori luogo, se è un salto, ben venga il passo che darà la linea ad altri per accelerare la conduzione della città». Soprattutto perché, le casse sono vuote.
Spending review. E a questo proposito, Orsoni ha ribadito che la situazione non è rosea. «Sarebbe sciocco non preoccuparsi, a maggio sono sorti dei problemi che sono stati risolti, adesso è tutto legato all’esito dei proventi Imu e quando sapremo come verranno operati. Il taglio che il Governo pensa di affidare ai comuni è di 500 milioni di euro quest’anno, 2 miliardi nel 2012, se qualcuno si salverà adesso, l’anno prossimo sarà ucciso». Da qui la protesta a Roma. Quadrante di Tessera. «Ad impapocchiare la questione, non è stato il Comune», perché la linea era chiara e condivisa, anche nel Pat. Il problema, ruota tutto attorno all’Enac e alla fascia di rispetto, improvvisamente allargata. «Tra l’altro la decisione di Enac è sub judice, non è stata approvata dal Ministero ed è discutibile». Quello che a Orsoni interessa però, non è rimuginare sulle colpe, ma trovare una soluzione. «Stiamo cercando una negoziazione con Enac e solo con Enac, perché queste scelte strategiche vanno effettuate e discusse a livello istituzionale e non governate da interessi privati di chi potrebbe pensare al profitto. Il tavolo è aperto, c’è stato un incontro con i tecnici lunedì scorso, sono state prospettate delle ipotesi di soluzione in tempi rapidi».
Aggiunge: «Soluzioni che consentiranno a chi vuole fare lo stadio, di fare i suoi conti e programmi». Carcere e tram. Un passaggio sul tema della nuova casa circondariale, la cui ipotesi di realizzazione sul territorio è stata a lungo avversata. «Non abbiamo saputo più niente, forse per ragioni di finanziamenti, ma se ci saranno nuove chance, bisognerà favorirne la costruzione per toglierci la macchia di inciviltà che abbiamo addosso». Il tram arriverà a Venezia prima rispetto a quanto prospettato, i disagi sono stati ridotti al minimo, mentre l’allungamento della linea all’Ospedale e all’Aeroporto dipende da Roma e dalle finanze centrali, ma rimane imprescindibile». Centro Mestre. Capitolo a parte, il cuore della città: ex Umberto I, Villa Erizzo, M9: «Il centro di Mestre è uno dei problemi che abbiamo, stiamo studiando dei sistemi per riavviare alcune partite, l’attenzione c’è, stiamo facendo molto, ma non basta, mancano gli imprenditori, le attività economiche che promuovano iniziative». «Dal punto di vista della pianificazione il programma è intenso», fa eco al sindaco l’assessore Micelli, «ma a ciò non corrisponde lo sforzo dei privati che è lento, le difficoltà sono legate alla crisi della finanza e del mercato». Maggioni ha annunciato che dopo l’estate presenterà le linee guida del prosieguo dei lavori di via Poerio. Poi ha aggiunto: «I mestrini devono entrare in un’ottica di collaborazione, è vero che in piazza c’è poca roba, servono spazi di qualità e anche i negozi devono ragionare in questo senso».