Il libro di Silvio Testa pubblicato da Corte del fòntego editore, è esaurito, ma la questione documentata in quelle pagine merita una conoscenza diffusa e tempestiva. In attesa della ristampa aggiornata, qui in eddyburg il testo è scaricabile liberamente: entrate nell'articolo e vedrete come
Il transito delle Grandi navi nella Laguna di Venezia interessa sempre più ampiamente l’opinione pubblica nazionale e internazionale. La distruzione dell’unica laguna rimasta tale per un millennio è in atto da molti decenni: risalgono agli anni Sessanta del secolo scorso le proteste contro il Canale dei Petroli (di cui ora sciaguratamente i fautori dello scalo-crociere a Marghera provocherebbero addirittura il raddoppio). Il danno inferto alla Laguna e alla sua città è diventato uno scandalo dopo il tragico evento avvenuto sulle coste dell’isola d’Elba e dopo che l’opinione pubblica è stata colpita dalle immagini che testimoniano l’orrore della presenza dei bestioni flottanti alti 60 m. in un contesto paesaggistico nel quale l’altezza massima tollerata per gli edifici è da sempre non superiore a 13 m.
Un ruolo centrale nel tramutare in scandalo la minaccia e il danno delle Grandi navi lo hanno avuto il movimento promosso dal comitato No grandi navi e la lettura del libretto (piccolo nella dimensione ma grande nella testimonianza) “…e le chiamano navi” scritto da Silvio Testa, ora portavoce del comitato. Il libretto è stato pubblicato nella collana “Occhi aperti su Venezia”, di Corte del Fòntego editore. Ora è esaurito. In attesa della ristampa del testo aggiornato l’editore ha deciso di renderlo disponibile gratuitamente online anche tramite eddyburg. Il testo è perciò scaricabile utilizzando questo collegamento: “E le chiamano navi "