Gentile Eddyburg, Una villa romana d'epoca augustea è tornata alla luce durante gli scavi preventivi la costruzione di un Piano di Zona a Castelverde-Lunghezza (estrema periferia est - Municipio VIII - Roma). Pavimenti intatti con suggestive geometrie di mosaici dai vividi colori rosso e marrone, una grande cisterna, degli impluvia (vasche di raccolta dell'acqua), un centro termale, stanze, magazzini, la testa di una statua dell'imperatore Augusto e un tesoro di decine di monete d'oro e d'argento. Meraviglie di duemila anni svelate dopo secoli di oblio, che parlano dell’antica vocazione agro-alimentare della campagna romana orientale, con le sue ville-fattorie ove si ammassavano e conservavano le derrate per rifornire la capitale imperiale con il suo milione di abitanti. Ville non dell'ozio come quelle tuscolane o tiburtine, ma del lavoro. Vere e proprie tenute dell'antichità dove tuttavia i signori non rinunciavano a dar risalto alla propria posizione con sontuose architetture, sculture e preziose decorazioni.
Il funzionario della Soprintendenza Archeologica dott. Musco intervistato dopo il ritrovamento ha ricordato che nella stessa zona pochi mesi fa sono state rinvenute delle tombe neolitiche di 3500 anni e che qui come si scava si trova qualcosa d'importante.
E si scava tantissinmo in questa periferia orientale di Roma un tempo vocata all'agricoltura, alla pastorizia e all'arte ed oggi al cemento armato (curiose evoluzioni della storia). "I soldi messi a disposizione - dice Musco - per i sondaggi archeologici sono finiti e così l'importante ritrovamento dovrà essere di nuovo interrato. In questo modo almeno si avrà la certezza della sua conservazione.”
Non a noi dunque, ma a civiltà più evolute spetterà di rinvenire le bellezze della storia e di farne la propria ricchezza, spazzando via le brutture impresse da barbarie urbanistiche di passate amministrazioni che furono molto preoccupate della crescita del PIL e poco della distruzione del paesaggio.
Artificieri e riciclaggio calcinacci saranno i soli comparti pesanti di un'economia mossa prevalentemente da energie pulite. Agricoltura biologica, informazione libera, mobilità pubblica, commercio equo e solidale, musica, arte e storia (giornate della memoria ammoniranno sugli errori del passato)…Il PIL sarà più basso, ma la QUALITA’ DELLA VITA più alta.
”Di questi tempi fare il soprintendente all'archeologia di Roma è un'esperienza frustrante", si lascia sfuggire Musco.
Siamo sicuri che interrando queste magnifiche testimonianze della storia e dell’arte “si avrà la certezza della sua conservazione”?