In fondo, una postilla di Eddyburg
Gentili signori, Gentili Signore,
ci rivolgiamo a Voi, firmatari della lettera che ci è giunta, indirizzata anche al Sindaco di Bologna e al Presidente della Giunta regionale Emilia Romagna, per rassicurarVi sulle intenzioni e sugli obiettivi del percorso di riorganizzazione che l’Ente ha adottato anche nel settore della pianificazione territoriale e per confutare alcune affermazioni della Vostra missiva.
Non vi è da parte della Provincia di Bologna nessun mutamento di strategia e nessun calo di attenzione per i temi di una pianificazione territoriale equilibrata e sostenibile, che offra opportunità al sistema socio-economico e garantisca un elevato tasso di tutela ambientale e qualità dello sviluppo, costruita attraverso un percorso articolato che punta sulla collaborazione istituzionale, il confronto sociale ed una larga condivisione delle decisioni assunte.
Così la Provincia ha lavorato sino ad oggi e così intende continuare per arrivare ad un’applicazione coerente del PTCP, nella formazione degli strumenti urbanistici locali.
Se oggi la gran parte dei comuni (40 su 60 totali) partecipa ad un processo di pianificazione associata, in stretto rapporto con gli uffici della Provincia e con la partecipazione diretta della stessa, attraverso le competenze dei suoi tecnici, la messa a disposizione di risorse e servizi; se attraverso gli Accordi territoriali per i poli produttivi sovracomunali abbiamo iniziato a spezzare il circolo molto poco virtuoso che lega la crescita urbanistica alle necessità finanziarie dei comuni, introducendo meccanismi di perequazione economica e territoriale; se il Comune di Bologna ha sottoscritto l’accordo per un percorso partecipato di revisione del suo PSC approvato nella scorsa legislatura senza l’accordo della Provincia; se abbiamo predisposto, e siamo pronti a sottoscrivere, un Accordo procedimentale con il Governo sul Passante autostradale Nord, i cui caratteri innovativi sia dell’opera, sia per le implicazioni fortemente volute con il Servizio Ferroviario Metropolitano ed il sistema della mobilità sostenibile sono da tutti riconosciuti - è proprio perché della coerenza e del rigore nell’applicazione degli indirizzi definiti in questo complesso e impegnativo percorso di cui l’Arch. Cavalcoli è stato animatore e protagonista insieme ad altri abbiamo fatto un punto di principio, strategico nel nostro programma di mandato
L’avvicendamento dell’Architetto Cavalcoli alla direzione del servizio pianificazione non è quindi frutto del giudizio sul suo operato che anzi valutiamo di grande qualità al punto che vogliamo continuare ad avvalerci della sua collaborazione proprio per far crescere in modo più diffuso quella innovativa cultura dell’urbanistica e della programmazione territoriale di cui abbiamo bisogno per dare più qualità al nostro sviluppo né della volontà di smantellare una struttura di primo piano: infatti gran parte dei tecnici cresciuti in questa esperienza - resteranno al loro posto, assumeranno incarichi di maggiore importanza o porteranno le competenze acquisite al servizio degli enti locali chiamati ad applicare gli indirizzi del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale.
Stiamo procedendo ad una riorganizzazione complessiva della Provincia, nuovi sono il Direttore Generale, il Segretario generale e molti altri dirigenti, per dare maggiore efficienza ed efficacia alla nostra azione di governo, proprio perché vogliamo mantenere ed accrescere quei livelli di eccellenza e di qualità che in questi anni abbiamo saputo affermare.
Perché tutto ciò possa esplicarsi occorre fare squadra, consentire a chi si è formato in questi anni di cimentarsi ai massimi livelli.
Il PTCP della Provincia di Bologna ha diversi padri, ed oggi per affermarsi compiutamente ha bisogno di molti amici e collaboratori consapevoli.
Con questo percorso che abbiamo intrapreso vogliamo determinare queste condizioni.
Quindi nessuna assenza di motivazioni, nessuna manovra oscura, ed anzi dispiace che senza conoscere la natura esatta e complessa del processo avviato e tuttora in corso, si sia disposti ad emettere giudizi invece che partecipare, con occhio critico ma sereno, ad un lavoro intenso ed impegnativo perché le buone premesse del PTCP si possano tradurre in una concreta e coerente azione di governo in questo mandato.
Cordialmente.
L'assessore alla Pianificazione Territoriale e ai Trasporti Giacomo Venturi
La Presidente della Provincia di Bologna Beatrice Draghetti
P.S. Si chiede cortesemente di inoltrare la presente risposta a tutti i firmatari della lettera in oggetto e/o a tutti coloro ai quali la stessa è stata inviata. grazie
Poiché Eddyburg ha ospitato la lettera, ed è stato il primo a informare sull’evento cui la lettera si riferisce, una postilla alla replica molto tempestiva della Presidente e dell’Assessore è opportuna.
Osservo in primo luogo che – fermo il diritto dell’amministratore di spostare un dirigente – un minimo di correttezza culturale e amministrativa vorrebbe che ci fosse una motivazione esplicita. Lo spoil system rende quasi superflua la motivazione quando cambia il segno politico dell’amministrazione. Non sembra che questo cambiamento ci sia stato nel caso specifico: DS e Margherita prima, DS e Margherita dopo.
Osservo in secondo luogo che l’allontanamento di Cavalcoli è stato preceduto da una politica del personale e del bilancio che ha notevolmente impoverito le risorse dell’ufficio. Questi sono dati oggettivi, cui non voglio aggiungere le altre informazioni di cui non è documentabile la verità, ma che vanno tutte nella medesima direzione.
Il prestigio che l’ufficio della pianificazione territoriale godeva (e che è testimoniato dalle adesioni alla lettera, che i promotori continuano a inviarmi) è tale da sollecitare la maggiore attenzione agli ulteriori avvenimenti, a via Zamboni e, soprattutto, sul territorio della provincia bolognese: soprattutto su quelle aree extraurbane, che il PTCP tutelava, con analisi, scelte e politiche di rara intelligenza, e a proposito delle quali, nelle stesse settimane in cui si apriva l’offensiva verso l’ufficio di Cavalcoli, si sono lette, sulla stampa locale, strane proposte di “urbanistica creativa”.