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Non passa la norma per Tuvixeddu
12 Febbraio 2010
Articoli del 2010
Ritirato l’emendamento del governo che consentirebbe di distruggere Tuvixeddu salvando gli affari dell’impresa di Cualbo. Scampato pericolo, per ora. La Nuova Sardegna, 12 febbraion2010

CAGLIARI. Per ora la norma salva-Cualbu, la contro-modifica del Codice Urbani destinata a garantire le ultime due autorizzazioni paesaggistiche indispensabili per completare il controverso intervento edilizio su Tuvixeddu, non andrà al voto del Senato. Inserita fra gli emendamenti ai punti 7.8, 8.10, 8.11 del disegno di legge 1955, in discussione ieri a palazzo Madama, la proroga dell’efficacia dell’articolo 146 del Codice del paesaggio - di sei mesi oppure di un anno - è saltata per via delle perplessità manifestate da alcuni parlamentari nel passaggio in commissione. Quindi per ora resta l’ultima formulazione della norma, entrata in vigore a fine anno: le richieste di nullaosta paesaggistici dovranno passare all’esame di merito da parte della sovrintendenza architettonica e paesaggistica, che fino al 31 dicembre 2009 poteva esprimere solo un parere di legittimità. Non torneranno in campo le regioni e i comuni in sub-delega.

Per la Nuova Iniziative Coimpresa, che si è vista bocciare definitivamente dal Consiglio di Stato le due autorizzazioni concesse nell’agosto 2008 dal comune di Cagliari, è un brutto colpo. Perchè se l’amministrazione Cappellacci si è mostrata molto benevola nei confronti del progetto di edificazione privata del colle punico, la Sovrintendenza architettonica e paesaggistica si è battuta su ogni fronte giudiziario per fermarlo.

Impossibile stabilire se l’iniziativa del ministro Sandro Bondi di rimodificare il Codice Urbani, per ora abortita, sia riferita al caso di Cagliari o no. Di certo il dietrofront - motivato con problemi organizzativi degli uffici ministeriali - avrebbe favorito il costruttore di Fonni. Che avrebbe potuto ripetere la procedura autorizzatoria - come ha annunciato in un’intervista - rivolgendosi alla Regione. Ora invece, se a Roma non inventeranno altri artifizi normativo, l’interlocutore del costruttore sarà il sovrintendente Gabriele Tola, mentre resta il dubbio sulla responsabilità dell’ufficio regionale dei beni culturali: il ministero ha già nominato la nuova dirigente, che prenderà servizio lunedì prossimo. Ma il direttore uscente Elio Garzillo, nemico pubblico del progetto Tuvixeddu, attende per il 18 febbraio l’esito del ricorso d’urgenza presentato al giudice del lavoro. (m.l)

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