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"Multisale svuotano città"
20 Dicembre 2004
Lettere e Interventi
Vittorio Emiliani

Roma, 19 dicembre 2004 - caro Eddy, l'appello che ti invio è il segnale di una situazione davvero allarmante che si sta verificando in tutta Italia. Le multisala che sorgono nelle periferie, spesso accanto agli ipermercati, determinano una forte accelerazione nel processo di sfibramento del tessuto già fragile dei centri storici. E' avvenuto a Roma dove Warner Village e simili hanno concorso alla chiusura di decine di sale cinematografiche importanti nella zona centrale e semi-centrale di Roma (dalla Balduina rimasta senza una sola sala, dormitorio perfetto, a Capranica, Capranichetta, Rialto, Quirinale, Etoile, ecc. ecc.). E' successo a Voghera dove la famosa casalinga, specie se in età, non può più andare a vedere un film perché tutte e quattro le sale cittadine sono state "uccise" dalla programmazione, peraltro tutta commerciale, della multisala vicina all'Iper di Montebello. La vera pianificazione dei consumi di ogni tipo la fanno quindi, dall'esterno dei Comuni stessi e al di fuori di ogni pianificazione effettiva, la grandissima distribuzione e le multisala. Il fenomeno è sempre più diffuso e dirompente. Esso concorre a snervare quanto resta del tessuto urbano e dei servizi collettivi che esso offriva. Le più recenti statistiche confermano che l'Italia è il Paese più automobilistico d'Europa con un'auto ogni 1,69 abitanti (nel Lazio, una ogni 1,49) contro una media europea di un'auto ogni 2 abitanti. Un'autentica follia. Si configura così, sempre più, una società a misura di automobile e sempre meno a misura d'uomo. Con masse di anziani costretti in casa a rincitrullire davanti alla televisione (e a che televisione!), senza più lo svago (né il moto) della passeggiata per andare e tornare dal cinema di quartiere o della città e cittadina. E gli altri forzati a prendere comunque la macchina, a farsi inscatolare tutti i giorni, pure in quelli festivi. Mentre le città si disertificano sempre più. Auguri sinceri

Il guaio è che stanno distruggendo le città italiane nei loro caratteri più "urbani", e ciò avviene nella totale indifferenza delle forze politiche anche di sinistra. L'urbanistica non è più di moda: come se fosse cosa che riguarda gli urbanisti, e non tutti i cittadini. Ma forse siamo diventati solo "clienti", e non siamo più "cittadini". Certamente firmo l'appello che proponi, e che riporto in calce

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DICHIARAZIONE DI SDEGNO

Noi sottoscritti dichiariamo il nostro sdegno per l'ennesimo colpo

inferto alla vita del centro storico di Pesaro, con la chiusura del

Cinema Moderno e la sua trasformazione in mini appartamenti. Chiediamo al Sindaco e alla Giunta un impegno concreto per impedire questa umiliazione alla città il cui centro è da alcuni anni in costante

perdita di vita sociale, culturale e di identità.

L'appello firmato va inviato a
61100@libero.it

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