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"Monza e INU: Sono sorda?"
30 Novembre 2005
Lettere e Interventi
Alessandra Casu

Caro Eddy, ho molto apprezzato che tu abbia pubblicato "era tutto previsto" da Report del 23 ottobre. Manca però un tuo (o altro autorevole) commento a un dato preciso (ho stralciato la parte, per comodità di lettura, nel documento allegato), che ci riguarda più da vicino come pianificatori urbanisti...

La visione della trasmissione lascia senza fiato: (per tutelare interessi privati? o tacciamo questo dettaglio?) la Lombardia ha approvato --dalla sera alla mattina: le parole dell'assessore regionale in carica dicono più di quanto vorrebbero...-- una leggina che impedisce varianti al PRG nei Comuni che lo hanno redatto prima del 1975!!! (ricadono solo Campione e Monza, chissà perché...)

Non solo, ma impedisce persino gli accordi di programma, alla faccia dell'urbanistica contrattata che in quella Regione viene sbandierata come la panacea... Leggere per credere anche il numero monografico di "Edilizia e Territorio" edito per UrbanPromo: il comune di Monza esordisce --nella presentazione dei propri piani e progetti-- proprio con "quell'intrusione" regionale nelle politiche territoriali dell'ente locale.

Dov'è la voce dell'INU Lombardia, nella persona di Fortunato Pagano? dove la voce degli urbanisti che chiedono modifiche, modifiche, modifiche e poi si lasciano passare sotto il naso una leggina regionale CHE LE IMPEDISCE, per giunta in situazioni datate a un punto tale che anche il solo buonsenso suggerirebbe di intervenire?!?

Sono io a esser diventata sorda, ché non la sento?

E' certo ben strano che una legge impedisca a determinati comuni di fare varianti del PRG perchè la variante che si potrebbe essere obbligati a fare migliora la situazione del territorio. Per quanto riguarda l'INU, siamo in due a essere sordi. Ma negli ultimi anni quella voce è meglio non sentirla

Qui lo stralcio del servizio di Reporter

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