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Milano, PGT: il pozzo avvelenato dell'amministrazione Moratti
14 Novembre 2011
Milano
I molti problemi lasciati dal piano manifesto dell’urbanistica contrattata in uno scambio su la Repubblica, ed. Milano, 13 e 14 novembre 2011 (m.p.g.)

Il nuovo Pgt, troppo blando e poco coraggioso

Jacopo Gardella – la Repubblica, ed. Milano, 13 novembre 2011

Caro direttore, il Comune aprirà un dibattito sul nuovo Piano di governo del territorio; un documento che convince poco. Ci si aspettava una svolta radicale rispetto alla passata amministrazione; una franca dimostrazione di discontinuità. E invece dobbiamo constatare soltanto una blanda modifica del vecchio Piano; non la risoluta volontà di rifarlo; non la ferma decisione di abolirne le tante aberranti proposte. Eppure il tempo non sarebbe mancato, tenuto conto dell’ampio lavoro preparatorio - indagini, analisi, raccolta di dati - già pronto ed utilizzabile.

Ci si aspettava la cassazione della folle crescita demografica all’interno dell’area urbana, causa di ulteriore consumo di terreno verde, secondo la esecrabile "espansione a macchia d’olio", ormai universalmente censurata, ma nel Documento del nuovo Piano neppure nominata. Ci si aspettava il ribasso degli abnormi indici di volumetria; e la fine della incontrollata proliferazione di grattacieli, destinati - secondo le irresponsabili affermazioni del sindaco Albertini - a crescere in mezzo al verde, ma in realtà sorti a ridosso di costruzioni esistenti, ora soffocate e prive di aria e di luce.

Ci si aspettava la rinuncia alla dissennata moltiplicazione dei parcheggi interrati a rotazione, colpevoli di attirare traffico. Nel Documento del nuovo Piano non si dice che i parcheggi dovrebbero essere trasformati in parcheggi a posti fissi, riservati ai soli residenti in zona; così da togliere le auto in sosta lungo i marciapiedi e migliorare il traffico nelle strade. L’argomento dei parcheggi sotterranei apre un capitolo doloroso. Il Comune non intende sospendere la costruzione del parcheggio in piazza Sant’Ambrogio e non vuole dare ascolto alla petizione firmata da quasi mille cittadini, decisi a impedire lo scempio di quel luogo monumentale.

Altro capitolo doloroso è il destino dell’antica Darsena. Sventato il pericolo del parcheggio sott’acqua, spunta il pericolo del giardino spontaneo, rapidamente cresciuto dentro al bacino rimasto asciutto e destinato a distruggere il delicato sistema idrico dei Navigli e della Darsena. Di fronte al nuovo pericolo, il Documento del nuovo Piano non prende posizione. Ci si aspettava un esplicito ripudio del deleterio ricorso all’"urbanistica contrattata", per effetto della quale i volumi costruibili vengono definiti al di fuori di regole, indici, verifiche certe ed attendibili. Il nuovo Piano non dice nulla. Leggendo l’incoraggiante proposito di avviare «una partecipazione dei cittadini allo sviluppo della città» ci si aspettava che venisse spiegato come organizzare la partecipazione, con quali nuovi strumenti e con quale nuovo personale; ma la spiegazione non viene data. Se alla vittoria di Pisapia avevamo esultato, ora, passati alcuni mesi, ci sentiamo delusi.

Nel nuovo Pgt indici di edificabilità più bassi

Ada Lucia De Cesaris – la Repubblica, ed. Milano, 14 novembre 2011

Caro direttore, ho letto su Repubblica di ieri la lettera di Jacopo Gardella su quello che lui chiama «il nuovo Pgt». Nella consapevolezza che la decisione della nuova amministrazione di tornare alla fase delle osservazioni permetterà di eliminare le maggiori criticità del Piano elaborato dalla precedente giunta, non vi è dubbio che questa operazione non consentirà la totale riscrittura del Piano. Una scelta che questa amministrazione ha fatto dovendo tener conto delle scadenze normative (approvare il Piano entro il 12 dicembre 2012 e non perdere la possibilità di utilizzare il periodo di salvaguardia) e, quindi, della necessità di agire in tempi rapidi senza fermare il processo di sviluppo della città. Nondimeno ho l´impressione che all´autore della lettera sia sfuggito che nel documento di indirizzo è scritto espressamente che nel lavoro di esame delle osservazioni si terrà conto della necessità di introdurre una riduzione degli indici di edificabilità e delle possibilità di densificazione. Obiettivo confermato durante l´incontro con le associazioni ambientaliste e di tutela del territorio. Peraltro il documento si pone altri importanti obiettivi quali il rafforzamento della città pubblica, il rilancio della qualità urbana e la sostenibilità ambientale.

In verità mi pare che si usi strumentalmente la critica al lavoro sul Pgt al solo fine di ribadire che non si condivide la scelta di questa amministrazione di non bloccare la realizzazione del parcheggio in piazza Sant´Ambrogio. Un´opera, come noto, ereditata dalla precedente amministrazione e che la giunta Pisapia non avrebbe mai realizzato. Ciò non ha però nulla a che fare con i nuovi indirizzi di pianificazione territoriale ma semmai con la necessità di non incorrere nel pagamento di penali estremamente onerose, circa 10 milioni di euro, ponendo in essere un comportamento censurabile anche dalla Corte dei Conti. L´amministrazione comunale ha accolto positivamente l´idea, lanciata con un appello ma non ancora effettivamente avviata, di una sottoscrizione per raccogliere i fondi necessari a coprire le spese per le penali da pagare a chi si è aggiudicato l´appalto per l´opera. Altrettanto privo di fondamento è il riferimento all´intervento sulla Darsena. Anche in questo caso si tratta di una questione che nulla ha a che fare con il documento di indirizzo. È noto che della Darsena ci stiamo occupando nell´ambito del progetto Expo sulle vie d´acqua.

Da ultimo, l´obiettivo di uno sviluppo metropolitano richiede necessariamente l´attivazione di azioni cooperative e negoziali, i soli strumenti in grado di mobilitare e rappresentare soggetti diversi. Questo non significa che l´ente pubblico smetterà di svolgere la sua funzione di regia e controllo a garanzia del rispetto delle regole. Ingiusto, infine, il riferimento alla mancata spiegazione della modalità di partecipazione. Non si tiene conto che proprio questa amministrazione ha già dimostrato ampiamente cosa intende per partecipazione, avendo deciso di esaminare le quasi 5mila osservazioni dei cittadini, nonché di confrontarsi sul lavoro che sta svolgendo con tutti i soggetti (pubblici e privati) coinvolti dall´attività di pianificazione.

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