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Andrea Tarquini
Meno posti di lavoro e rischio terrorismo” In Italia e nell’Est Europa i migranti fanno più paura
13 Luglio 2016
2015-EsodoXXI
«Uno studio su dieci paesi della Ue rivela i timori di attentati. Ma per molti crescono anche le preoccupazioni per i costi sociali. Sono i risultati di un sondaggio del Pew research center di Washington Gli analisti: “Polacchi e ungheresi i più spaventati, ma hanno meno stranieri di tutti”»
«Uno studio su dieci paesi della Ue rivela i timori di attentati. Ma per molti crescono anche le preoccupazioni per i costi sociali. Sono i risultati di un sondaggio del Pew research center di Washington Gli analisti: “Polacchi e ungheresi i più spaventati, ma hanno meno stranieri di tutti”» La Repubblica, 13 luglio 2016

Tra i cittadini europei, le paure di un aumento del terrorismo e di una perdita di posti di lavoro e prestazioni sociali sono strettamente legate all’ondata migratoria. Lo afferma un sondaggio reso pubblico dal Pew research center di Washington, condotto in Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Olanda, Polonia, Spagna, Svezia, Ungheria. Dieci paesi che insieme contano per l’80 per cento dei cittadini dell’intera Unione. Il 59 per cento in media teme che l’arrivo dei migranti accresca la minaccia di attentati, e il 50 per cento che peggiori la situazione di occupazione e di welfare e previdenza. Meno alte in percentuale, ma diffuse (media 30 per cento) sono le inquietudini per l’aumento della criminalità. E le reazioni negative ai flussi migratori sono più forti nell’Est e nel Sud della Ue, e tra elettori di destra, anziani o persone con meno istruzione.

«È un paradosso interessante che le paure siano più forti in paesi come Polonia e Ungheria, che non ospitano certo grandi numeri di migranti e non sono state colpiti dal terrorismo», dice a Repubblica Katie Simmons, vicedirettore della ricerca. E spiega: «Da un lato la paura dell’Is è particolarmente sentita là, e coesiste con uno stato d’animo più negativo verso i migranti. Dall’altro proprio là gioca molto un fattore ideologico. Perché soprattutto persone dichiaratamente di destra esprimono questi timori».

L’aspettativa di attacchi armati ancor più frequenti, e la convinzione che i migranti pesino su mercato del lavoro e Stato sociale, sono più diffuse in Ungheria e Polonia: che appunto hanno accolto pochissimi stranieri e non hanno subìto attentati. Tra gli ungheresi 76 su cento temono i terroristi, e 82 su cento danni economici e sociali, tra i polacchi rispettivamente 71 e 75 su cento.

All’Ovest, temono più terrorismo 61 tedeschi su cento, altrettanti olandesi in percentuale, 60 italiani su cento, ma appena 46 francesi e 40 spagnoli su cento. Mentre l’incubo di una perdita di lavoro e previdenza, dopo ungheresi e polacchi, vede greci (72 per cento), italiani (65) e francesi, 53 su cento. I meno timorosi di disoccupazione e colpi al welfare: tedeschi (31) e svedesi (32).

Tra gli europei, continua il rapporto di Pew research, il timore delle conseguenze del grande flusso migratorio è in parte causato anche da attitudini pessimiste verso i musulmani. In Ungheria, Italia, Polonia e Grecia in media oltre sei cittadini su dieci dichiarano opinioni sfavorevoli verso le persone di fede islamica, media europea 60 per cento. Il parere dominante, nella media dei dieci paesi, è che i musulmani tendano a restare comunità distinta dalla società di residenza anziché adottarne valori e stile di vita. Sei cittadini su dieci la pensano così in Grecia, Ungheria, Spagna, Italia, Germania.

La minaccia terrorista inquieta tutti mentre il sondaggio registra forti differenze su altri temi legati all’immigrazione. Grandi sono le divergenze d’opinione quanto all’effetto della diversità culturale per la qualità della vita e la forza d’identità nazionale. La paura di un loro deterioramento è forte tra ungheresi, polacchi, greci, italiani, francesi, mentre solo svedesi e tedeschi arrivano a consistenti ma non maggioritarie percentuali di cittadini secondo cui la multiculturalità è arricchimento.

Infine ma non ultimo, ecco diversi sentimenti verso minoranze, antiche o nuove. L’Italia, seguita dalla Grecia, è la più timorosa verso i Rom, Olanda e Germania le meno inquiete. Opinioni negative verso gli ebrei sono al massimo (55 per cento) in Grecia, alte (32) anche in Ungheria, bassissime in Olanda (4 per cento), Svezia e Germania (5). 16 per cento in media europea.

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