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Mediapolis Theme Park
15 Ottobre 2006
Padania
Resoconto del dibattito alla Provincia di Torino sul discusso progetto di parco a tema/centro commerciale (500.000 mq al centro dell'Anfiteatro Morenico Canavese). Dal sito www.provincia.torino.it/ 22 settembre 2006 (f.b.)

MEDIAPOLIS THEME PARK

Il presidente del Consiglio provinciale, Sergio Vallero, ha aperto la seduta alle 10, salutando tutti gli intervenuti. Ha ricordato che il Consiglio aperto è da considerarsi come punto di arrivo di una lunga fase istruttoria, durata circa un anno, nel corso della quale sono stati sentiti i pareri di tutti i soggetti concorrenti al progetto, sia favorevoli, sia contrari. Ha comunicato che nella mattinata si sarebbero stati svolti gli interventi delle parti interessate mentre i consiglieri avrebbero potuto esprimersi nel pomeriggio.

Mediapolis S.p.A.

Per la società proponente ha preso la parola l'Amministratore delegato, arch. Sergio Porcellini che ha illustrato il progetto.

L'operazione Mediapolis consiste nel lancio di un polo di intrattenimento e commerciale di nuova concezione (tecnicamente un “Mixed-Use Development” ovvero uno sviluppo immobiliare che si compone di vari e diversi elementi tra loro integrati e sinergici). Il complesso avrà sede in un'area di 500.000 mq. localizzata in posizione baricentrica rispetto a Torino e Milano sulle grandi arterie di comunicazione del Nord-ovest d'Italia (Autostrade A4-A5), affacciata per un fronte di 1 km. sull'asse autostradale in corrispondenza dell'uscita di un casello (Albiano d'Ivrea). Un Parco a Tema di primario livello nazionale, un motore in grado di generare visibilità e capacità di attrazione su un bacino di 4 milioni di persone nell'ora di percorrenza, 12 milioni nelle due ore e 20 milioni nelle 3 ore, con una previsione di circa 12 milioni di visitatori/anno, dei quali 1,6 milioni di ingressi paganti al Parco.

Il modello si completa con una serie di altre funzioni commerciali (centro commerciale, servizi, cinema, teatri, ristoranti, alberghi) inserite in un contesto architettonico e paesaggistico di grande suggestione.

La Città della Comunicazione, l'insieme degli elementi che compongono il progetto, il loro dimensionamento e la logica del loro inserimento in un unico complesso urbanistico fortemente integrato, sono il risultato di due anni di investimenti in ricerca e sviluppo di prodotto. Il “prototipo” che Mediapolis ha messo a punto costituisce un mix evoluto e dinamico di offerta di svago e divertimento che prende spunto da alcune delle esperienze più interessanti e di successo nel settore a livello mondiale. Il progetto verrà progressivamente implementato e lanciato sul mercato a partire dalla primavera del 2007.

Gli interventi istituzionali

Hanno, quindi, preso la parola i sindaci di Albiano, Gildo Marcelli, di Ivrea, Fiorenzo Grijuela, di Caravino, Clara Pasquale e di Settimo Rottaro, Francesco Comotto.

Dai loro interventi è stato possibile comprendere due posizioni rispetto al progetto: una, favorevole, soprattutto come opportunità di creazione di posti di lavoro e di attrazione territoriale, l'altra, decisamente contraria, preoccupata per la tutela dell'ambiente e della pregevole posizione naturalistica del sito prescelto.

In particolare, mentre il sindaco di Albiano ha espresso piena adesione all'iniziativa, seguito dal sindaco di Ivrea, qui in rappresentanza dei comuni del Patto territoriale, più sfumata è apparsa la posizione del sindaco di Caravino, appartenente alla Comunità collinare intorno al Lago mentre decisamente critico è stato l'intervento del sindaco di Settimo Rottaro.

Associazioni ambientaliste

Sono intervenuti l'architetto Maria Teresa Roli, presidente interregionale di "Italia Nostra" e Nevio Perna di Legambiente. Entrambi hanno espresso le loro perplessità sul progetto che verrebbe inserito nello scenario naturalistico tra il lago di Viverone e la Serra d'Ivrea.

Organizzazioni sindacali

A rappresentare le tre organizzazioni sindacali è stato Gianfranco Moia della CGIL del Canavese che ha tracciato un excursus storico sull'occupazione e, con alcune puntualizzazioni, quali, ad esempio il monitoraggio del cantiere e degli insediamenti, ha espresso un parere positivo.

Unioni industriali

E' intervenuto il presidente dell'Associazione Industriali del Canavese, Giovanni Battista Giudici il quale ha ritenuto che il progetto Mediapolis Theme Park possa essere un'utile iniziativa per valorizzare il Canavese.



SEDUTA DEL 22 SETTEMBRE 2006

I lavori sono stati ripresi alle 14 ed ha preso, per prima, la parola l'assessore Giuseppina De Santis la quale ha illustrato tutto l'iter del progetto, iniziato alla metà degli anni '90, da sempre ritenuto strategico per il rilancio del Canavese.

Il dibattito

Giuseppe Cerchio (Forza Italia)

Ha valutato come il progetto sia stato studiato nei minimi particolari, tenendo in considerazione tutte le osservazioni avanzate dalle istituzioni, e che, di conseguenza, è da considerarsi valido e sicuro. Inoltre ha valutato positivamente la ricaduta occupazionale, turistica e di valorizzazione del territorio, spesso dimenticato. Ha auspicato una mozione unitaria in proposito.

Roberto Tentoni (Alleanza Nazionale)

Ha rilevato come il progetto attuale, rispetto a quello presentato “ab origine” , sia completamente cambiato, con una maggiore attenzione nei confronti del territorio, con una riduzione volumetrica sia in superficie, sia in altezza, per avere un minore impatto ambientale. Il complesso turistico e ricettivo di quella porzione del territorio provinciale potrà essere sicuramente un modo nuovo per dare l'avvio allo sviluppo del Canavese.

Luigi Sergio Ricca (Sdi)

Ha svolto un intervento che ha saputo coniugare il passato ed il presente del Canavese, soprattutto in chiave occupazionale. Convinto assertore dell'iniziativa ha affermato che la scelta compiuta dal territorio non è avvenuta a cuor leggero o senza un dettagliato e partecipato processo di verifica. Infatti sia i Comuni, la Provincia, la Regione, le parti sociali hanno svolto la loro parte in un continuo processo di adattamento del progetto alle osservazioni e sollecitazioni che sono giunte da più parti e, più di un tavolo di concertazione ha, alla fine, definito una soluzione progettuale che potrà ancora essere migliorata dalla V.I.A. (Valutazione Impatto Ambientale) sul progetto definitivo.

Vilmo Chiarotto (Democratici di Sinistra)

Ha espresso la propria posizione, favorevole al progetto che è stato esaminato in tutti gli aspetti, condiviso dal Ministero per i Beni ambientali e architettonici. Le correzioni avvenute devono essere ascritte all'azione propositiva delle associazioni ambientaliste. Ha ritenuto il progetto favorevole al territorio, certamente non risolutivo, ma in grado di dare una notevole spinta in avanti.

Favorevoli all'iniziativa, per le motivazioni evidenziate già in altri precedenti interventi, si sono espressi Aldo Buratto (Margherita), Fabrizio Bertot (Alleanza Nazionale), Arturo Calligaro (Lega Nord) e Franco Maria Botta (Udc).

Giovanna Tangolo (Rifondazione Comunista)

Ha rilevato le criticità del progetto che non è così chiaro in tutte le parti, tranne l'ambito strettamente commerciale, con la proliferazione di megastore. Inoltre, ha evidenziato il rischio ambientale poiché il territorio canavesano in quel punto è particolarmente fragile e può essere edificabile solo con strutture pubbliche non costruibili da un'altra parte, come ha evidenziato la Commissione regionale. Infine, ha rilevato che a fronte di un progetto così dispendioso, sono previsti soltanto 148 posti di lavoro a tempo indeterminato.

Gianna De Masi (Verdi per la pace)

Ha ritenuto che il progetto non sia la risposta ai problemi occupazionali e, in caso, si tratterà, comunque, di occupazione di bassa qualifica e di tipo precario. Ha anche sottolineato che la presenza dell'ennesimo centro commerciale non sarà sicuramente una fonte di sviluppo in una zona dove già ve ne sono altri. Inoltre ha sottolineato come la concentrazione di un ipotetico consistente pubblico porterà nella zona solo inquinamento, aumento di spazzatura e di traffico. Ha considerato il progetto un modello di sviluppo estraneo al territorio che non ha nulla a che spartire con la storia del Canavese. Ha chiesto un'ulteriore fase di riflessione.

Mario Corsato (Comunisti italiani)

Il ragionamento del capogruppo del Pdci è partito dalla presunzione di attrarre su Mediapolis almeno 6 milioni di visitatori all'anno e si è domandato: “A chi vengono sottratti?”. Inoltre, ha rilevato che il centro commerciale catalizzerà certamente il pubblico sottraendolo ad altre realtà (i negozi al dettaglio delle cittadine circostanti, ad esempio) che andranno in sofferenza. Infine, ha affermato che il progetto non viene accettato con euforia dal territorio, come da alcuni è stato dichiarato nel Consiglio aperto del mattino ed ha concluso con una battuta: “Noi non crediamo che un parco a tema e un centro commerciale risolvano i problemi occupazionali.”

Le mozioni

Agli atti erano già state depositate due proposte di ordine del giorno: una, a firma di Luigi Sergio Ricca (Sdi) e Vilmo Chiarotto (Ds) nella quale si invitava il Consiglio provinciale a fare proprie le valutazioni della Giunta provinciale in merito al progetto Mediapolis; la seconda, invece, presentata da Alleanza Nazionale avente ome finalità l'accelerazione dei tempi per la realizzazione della struttura.

Entrambe sono state ritirate dai rispettivi presentatori perché, nel frattempo, si faceva strada un'altra proposta, questa volta a firma di Stefano Esposito (Ds), Luigi Sergio Ricca (Sdi), Piergiorgio Bertone (Margherita), Ugo Repetto (Moderati), Roberto Tentoni (An), Franco Maria Botta (Udc), Tommaso Vigna Lobbia (LegaNord Padania Piemont), Arturo Caligaro (Lega Nord Torino), Nadia Loiaconi (Forza Italia) nella quale, in tre punti, si esprimeva l'importanza della realizzazione in tempi certi, anche se subordinata alla positiva verifica di compatibilità ambientale dell'intervento proposto dalla società Mediapolis, intervento di maggior rilievo tra quelli finanziati all'interno del Patto Territoriale del Canavese, per le forti ricadute economiche e occupazionali. La mozione è stata illustrata dal primo firmatario, Stefano Esposito (Ds) il quale ha esordito ricordando come non si può pensare che chi è favorevole all'opera è un distruttore e chi è contrario è un salvatore: “Bisogna avere il coraggio di scommettere sul piano dello sviluppo”, ha concluso l'esponente diessino.

A loro volta, i gruppi di Rifondazione, Comunisti italiani e Verdi per la pace hanno presentato una proposta di emendamento, in quattro punti, illustrata da Mario Corsato, alla mozione precedente.

A sostegno del progetto presentato da Mediapolis, con tutte le garanzie già illustrate da tutti gli interventi favorevoli e sottolineate con estrema chiarezza nella mozione, è intervenuto il presidente della Provincia Antonio Saitta il quale ha ribadito con convinzione come l'iniziativa sia il frutto di una verifica puntuale e durata alcuni anni da parte di Enti, istituzioni, parti sociali e con il parere favorevole della Soprintendenza, quindi, con tutte le garanzie necessarie. Ha ribadito altresì il ruolo che la Provincia di Torino ha voluto riservarsi facendosi carico di valutazioni di impatto ambientale che consentano il doveroso approfondimento sulle ricadute del progetto. In conclusione, il presidente Saitta ha chiesto alla maggioranza di centrosinistra un'espressione compatta di sostegno all'operato della Giunta provinciale.

Ne è scaturito un dibattito politico che ha visto protagonisti Sergio Vallero (Rc) intervenuto come consigliere, Mario Corsato (Com. it.) e lo stesso Saitta. E' seguita una sospensione per chiarimenti dalla quale è emerso un documento di fiducia, firmato dalla maggioranza, nei confronti delle scelte effettuate dalla Giunta provinciale.

Sono state anche posti in votazione gli emendamenti alla mozione che hanno ottenuto 7 voti a favore e 24 contrari e la mozione che ha avuto 24 voti a favore e 7 contrari.

Il presidente del Consiglio, Sergio Vallero ha concluso la seduta alle 21.55.

Nota: per il progetto Mediapolis Canavese, vedi anche almeno il primo articolo decrittivo comparso qui su Eddyburg, e il recente scambio di opinioni fra Giulia Maria Crespi Mozzoni e il Presidente della Provincia di Torino (f.b.)

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