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Armando Stella
Malpensa diventa distretto aerospaziale «In rete imprese e ricerca universitaria»
23 Agosto 2009
Padania
Star Trek alla cassoeula: continua la pressione lobbistica per non mollare l’osso sul disastro economico e ambientale della brughiera. Il Corriere della Sera ed. Milano, 23 agosto 2009 (f.b.)

Le ultime ordinazioni sono state spedite di recente negli Emirati Arabi e in Brasile: 48 ve­livoli M-346 prodotti da Alenia Aermacchi e una commessa di elicotteri AgustaWestland. «Abbiamo piccole e grandi imprese all’avanguardia che destano l’interesse dei più grandi compratori internazionali», osserva il governatore Roberto Formigoni. Queste imprese, ora, chiedono alla Regione un cambio di passo: il riconoscimento normativo di distretto tecnologico aerospaziale. Un progetto sostenuto dal Pirellone. Il presidente Roberto Formigoni ha incontrato il ministro alle Attività produttive, Claudio Scajola, e sollecitato il governo. Obiettivo: mettere in «rete» imprese, centri di ricerca, Politecnico e università di Castellanza e dell’Insubria, investire su figure specializzate negli atenei ed «evitare la dispersione» dei fondi pubblici. Un distretto Milano-Varese con al centro Malpensa: nel 2010 partiranno i corsi del nuovo polo per la formazione dedicato al settore aeronautico, tra i Terminal 1 e 2. Così Formigoni: «La sfida del domani si vince su innovazione e formazione. Malpensa rinascerà anche come hub della conoscenza».

Il sistema aerospaziale lombardo conta 130 imprese, oltre 12 mila addetti e 180 brevetti depositati negli ultimi anni. Il 2008 s’è chiuso con un aumento del fatturato complessivo del 25 per cento rispetto al triennio precedente e l’export copre il 35 per cento del commercio internazionale di settore. La crisi c’è, ma qui si sente meno che altrove. Il Pirellone punta sull’industria aerospaziale e sulle nuove reti di traffico leggero (elicotteri). Ha stretto accordi con Paesi stranieri, firmato progetti di collaborazione e stanziato di recente un bando da 20 milioni di euro. Il distretto, per dirla con Formigoni, «è un valore aggiunto, che può affiancare il coordinamento con Campania, Lazio e Piemonte e ci consente di usare anche i fondi dell’Ue».

Il nodo è Malpensa. L’aeroporto, scaricato da Alitalia, fa volare 18 milioni di passeggeri l’anno ed è base della nuova Lufthansa Italia. «Oltre alla lotta dura per riportare l’aeroporto oltre gli splendori d’un tempo, e ce la faremo, diamo vita al polo della formazione e sfruttiamo la presenza nell’area di imprese aeronautiche e aerospaziali », sottolinea il governatore. Non solo: il distretto dovrà far decollare anche «i mezzi di trasporto di domani». Come l’elicottero supertecnologico, il convertiplano Agusta che vola come un aereo ma si alza e atterra in verticale. «Utilizzeremo sempre di più l’elicottero», anticipa Formigoni: «Può rispondere alle esigenze di trasporto velocissimo, da punto a punto, e alle richieste di uomini d’affari, viaggiatori d’alto livello».

Problema: gli eliporti non ci sono. Vanno costruiti. La Regione si sta confrontando con i produttori sulla mappa delle localizzazioni. Avrà una elisuperficie il tetto del Pirellone bis e si sta discutendo di una struttura sulla Stazione Centrale. Il numero uno di Agusta, Giuseppe Orsi, indica poi il centro congressi al Portello, l’area Fiera-Expo, le stazioni dell’Alta velocità: «Si può agevolare la mobilità del Paese con costi modesti, supportati dai privati. L’elicottero sarà sempre più un mezzo di trasporto comune, non solo di élite». In quindici minuti copre la distanza da Linate a Malpensa. «E costa meno di un taxi».

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