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Andrea Montanari
L'Uomo di Silvio all'Urbanistica
11 Aprile 2010
Milano
La Milano 4 di Berlusconi nel prato della villa di Arcore, al centro delle “strategie regionali” lombarde. Squallore a piene mani da la Repubblica ed. Milano, 9 aprile 2010 (f.b.)

Danilo Broggi, maganer vicino alla Lega, a un passo dalla nomina a direttore generale di Expo 2015 spa. Francesco Magnano, geometra di fiducia di Silvio Berlusconi, verso la poltrona di assessore regionale all´Urbanistica o all´Ambiente della nuova giunta del Pirellone.

Le condizioni dello scambio sarebbero state poste dal premier, prima al coordinatore regionale del Pdl Guido Podestà, che gli perorava ad Arcore la riconferma di Stefano Maullu. Poi al governatore Roberto Formigoni per dare il suo via libera alla sua giunta.

Il Carroccio, in cambio, oltre ad incassare un nuovo posto di peso nell´Expo conserverebbe per Davide Boni la delega del Territorio in aggiunta a quella della Casa, lasciata libera dall´Udc. Inoltre, otterrebbe le Attività produttive finora gestite da Romano La Russa, che passerebbero ad Andrea Gibelli, vice governatore in pectore del Carroccio. Il fratello del ministro della Difesa, in questo caso, correrebbe per la presidenza del consiglio regionale.

Con la nomina di Magnano, che non è risultato eletto perché occupava solo il nono posto del listino di Formigoni, Berlusconi, metterebbe una seria ipoteca sul suo sogno: Milano 4. Un villaggio di 1.200 appartamenti sulle sponde del Lambro, in Brianza. Un investimento da ben 220 milioni. A pochi metri dalla sua residenza di villa San Martino, ad Arcore. Magnano, infatti, potrebbe giocare un ruolo decisivo. Il geometra di Berlusconi, oltre ad essere amministratore di diverse società immobiliari, è consulente della Idra, l´immobiliare di famiglia del premier, che ha presentato il progetto del nuovo villaggio alla giunta di centrodestra che governa Arcore. Spetta, però, alla Regione decidere le eventuali varianti alla valutazione ambientale dei piani territoriali. E quello del parco regionale Val di Lambro, presieduto dal ciellino Emiliano Ronzoni, è in netto contrasto con il progetto.

Per la famiglia del premier sarebbe una sorta di rivincita dopo il naufragio del progetto di trasformare in quartiere residenziale la Cascinazza, un´area protetta sulle sponde del Lambro a Monza, che nel frattempo è stata venduta da Paolo Berlusconi.

Si intrecciano sempre più quindi la partita dell´Expo con quella della nuova giunta del Pirellone. A pochi giorni dalla riunione tra i soci di Expo 2015 spa per cercare di trovare una posizione comune sull´eventuale acquisto delle aree dove si svolgerà la manifestazione, attualmente di proprietà di Fondazione Fiera e gruppo Cabassi, tutto sembra ancora in alto mare. Tanto che la Fondazione non inserirà l´argomento nell´ordine del giorno della riunione di lunedì. Nel frattempo, si rafforza sempre più l´ipotesi che Danilo Broggi, ex presidente di Confapi e attualmente ad di Consip, società per azioni del ministero dell´Economia, molto vicino sia alla Lega che a Paolo Berlusconi, venga nominato il 22 dall´assemblea dei soci di Expo direttore generale della società. Anche se nelle ultime ore circola anche un altro nome gradito al Pirellone. Quello di Antonio Giulio Rognoni, potentissimo direttore generale di Infrastrutture lombarde, la società che ha costruito in tempi record il Pirellone bis.

Lunedì 26 aprile, a quattro giorni dall´appuntamento al Bie a Parigi, la società Expo 2015 presenterà davanti a ministri e autorità il progetto definitivo della manifestazione all´auditorium del nuovo polo fieristico di Rho-Pero. Previsti gli interventi di Renzo Piano, Gualtiero Marchesi e di monsignor Erminio De Scalzi. L´amministratore delegato di Expo Lucio Stanca comunque è fiducioso. «Stiamo lavorando per avere la lettera di garanzia firmata da Berlusconi entro la prossima settimana - ha precisato ieri - anche sulle aree siamo alle battute finali». Ignora la questione del direttore generale («mi occupo di cose più importanti»). Mentre replica alle critiche di Pdl e Lega: «Ho un cda in cui sono rappresentate tutte le istituzioni e la coalizione che le sostiene. Le decisioni sono state prese sempre all´unanimità».

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