«Il parere legale ha confermato ciò che i movimenti, i cittadini, gli agricoltori denunciano da almeno 30 anni, conducendo una dura battaglia sul campo». la città invisibile, 24 aprile 2017 (c.m.c.)
«La Monsanto deve essere ritenuta responsabile per crimini contro l’umanità, violazione dei diritti umani, libertà di informazione e Ecocidio».
I cinque giudici internazionali del tribunale Monsanto hanno presentato, oggi [18 aprile 2017, NdR] a L’Aia, il loro parere legale dopo aver analizzato per 6 mesi le testimonianze di oltre 30 testimoni, avvocati ed esperti sui danni causati dalle attività della Monsanto. I giudici hanno concluso che la Monsanto ha condotto azioni che hanno negativamente pregiudicato il diritto ad un ambiente sano, il diritto al cibo e il diritto alla salute. I giudici hanno infine incoraggiato gli organi di controllo a proteggere l’ambiente e i diritti umani internazionali contro la condotta delle multinazionali che stanno, inoltre, violando il diritto alla libertà di ricerca scientifica.
Il parere legale ha confermato ciò che i movimenti, i cittadini, gli agricoltori denunciano da almeno 30 anni, conducendo una dura battaglia sul campo. Il modello di un’agricoltura basata su monocolture, sull’ampio uso di prodotti chimici e di sementi geneticamente modificate, e il modello economico industriale, basato a sua volta su politiche neoliberiste di libero scambio e sulla liberalizzazione del commercio, stanno avvelenando milioni di persone e stanno espellendo i piccoli agricoltori dalla terra, consentendo alle aziende di stabilire monopoli e ottenere il controllo dei nostri semi e del nostro cibo. Pur avendo distrutto buona parte del nostro suolo, inquinato l’acqua e messo a rischio la biodiversità, pur avendo contribuito massicciamente al cambiamento climatico, il modello di agricoltura industriale produce solo una minima parte del cibo disponibile a livello globale basandosi sulla falsa asserzione che abbiamo bisogno di veleni per produrre cibo.
I produttori reali sono i nostri impollinatori, gli organismi del suolo e della biodiversità e i piccoli agricoltori che, come co-creatori e co-produttori con la natura, forniscono la maggior parte del cibo che è nutriente per il pianeta e per la gente e in grado di offrire una soluzione alla povertà, alla crisi agraria, all’emergenza della salute e alla malnutrizione.
Il parere consultivo dei giudici internazionali del tribunale Monsanto rappresenta quindi un colpo consistente al potere del big business e un supporto rilevante per il lavoro di migliaia di attivisti, agricoltori, consumatori e cittadini di tutto il mondo. I giudici hanno considerato come, durante l’ultimo mezzo secolo, le aziende abbiano creato miti e propaganda su sostanze chimiche velenose «necessarie per sfamare il mondo».
Per l’industria si trattava di aumentare le loro fonti di utili dopo la fine della guerra, ma per il pianeta e i suoi abitanti, i costi sono stati molto alti: invece di nutrirci, il cibo di origine industriale è diventato una delle principali cause di malattia e povertà. Il parere consultivo del Tribunale Monsanto non solo esprime preoccupazione sui risultati delle attività delle multinazionali in tutto il mondo, ma mette in guardia la società civile e le istituzioni sui pericoli futuri.
Nonostante tutti i loro crimini, le grandi aziende stanno, infatti, cercando di ingrandirsi, reclamando potere assoluto, diritti assoluti, immunità assoluta, mettendo in campo strumenti ancora più violenti contro la natura e le persone. Fusioni, acquisizioni e accordi, come quelli tra la Monsanto-Bayer, fra la Dow-Dupont, fra la Syngenta-ChemChina, risulteranno in un cartello di 3 aziende giganti di semi e prodotti chimici in grado di controllare il nostro cibo e la nostra agricoltura, con un forte impatto sui diritti degli agricoltori e dei consumatori. Mentre la concorrenza è la retorica degli accordi di libero scambio, il monopolio è il vero risultato. E’ questo il modo con cui le multinazionali stanno distruggendo la diversità, il pluralismo e la democrazia, cercando di sbarazzarsi delle normative che proteggono il nostro cibo, la nostra salute e i nostri mezzi di sussistenza.
I movimenti di tutto il mondo hanno denunciato ogni tentativo delle multinazionali di estendere il loro controllo sulla nostra vita, sui nostri semi, e sulle conoscenze indigene attraverso i diritti di proprietà intellettuale, utilizzando lo strumento di brevetti sui semi e sulla vita. La porta ai brevetti è stata aperta attraverso la chiave dell’ingegneria genetica, dichiarando che i semi sono un’invenzione aziendale e quindi di proprietà delle multinazionali.
Attraverso la creazione di monopoli, le multinazionali raccolgono royalties e negano agli agricoltori il diritto di condividere e conservare i semi derubando così i cittadini dei loro diritti alla sovranità alimentare. Oltre ai problemi di sicurezza, tra cui la modificazione genetica, la biologia sintetica e la modifica dei geni legata agli OGM, la questione principale appare essere quella dell’obiettivo delle multinazionali di ottenere il possesso della vita sulla terra.
Il Tribunale Monsanto ha confermato la pericolosità di prodotti e di sostanze chimiche tossiche come Round Up (glifosato) e Basta (glufosinato), neonicotinoidi, atrazina, e altri pesticidi velenosi che hanno causato distruzione dei suoli, desertificazione, sterminio di api, aumento di epidemie come cancro e difetti congeniti.
Queste multinazionali stanno contaminando la popolazione inquinando il suolo e avvelenando i nostri sistemi alimentari. La relazione pubblicata di recente da Hilal Elver, relatore ONU per il diritto al cibo, presenta una chiara analisi relativa all’uso di pesticidi in agricoltura e agli impatti sui diritti umani. Lo scorso settembre, la Corte Penale Internazionale ha dichiarato di voler dare la priorità ai reati connessi alla “distruzione dell’ambiente”, allo “sfruttamento delle risorse naturali” e alla “espropriazione illegale” di terra prendendo in considerazione molti crimini tradizionalmente sottovalutati. La CPI non sta estendendo formalmente la sua giurisdizione, ma ha specificato di voler valutare reati esistenti, come i crimini contro l’umanità, in un contesto più ampio.
Il parere consultivo reso pubblico dai giudici del Tribunale Monsanto ha un forte valore morale e conferma la necessità di affermare il primato dei diritti umani e ambientali all’interno di un quadro giuridico internazionale. Il diritto internazionale dovrebbe ora riconoscere, con precisione e con chiarezza, i diritti dell’ambiente e il reato di Ecocidio. Il Tribunale conclude che, se il reato di Ecocidio fosse riconosciuto nel diritto penale internazionale, le attività della Monsanto potrebbero, con tutta probabilità, costituire un crimine. I movimenti della società civile possono ora contare su nuovi strumenti e su un parere consultivo legale eminente per rafforzare la loro azione in difesa dei diritti della terra e dei suoi abitanti.
Storia pregressa e prossime attività in programma
Il procedimento che ha condotto il “Cartello dei Veleni” a prendere atto dei propri crimini e che ha portato all’organizzazione del Tribunale Monsanto, è frutto di 30 anni di lavoro in campo scientifico, legale, sociale e politico da parte di movimenti, scienziati e cittadini coscienziosi.
Mentre i tribunali si occupano dei crimini del Cartello di Veleni, che è molto importante affinché si affermi la giustizia, le persone detengono il potere di cambiare le modalità di produzione del loro cibo.
Contemporaneamente al Tribunale Monsanto, lo scorso ottobre si è svolta a L’Aia anche un’Assemblea Popolare. E’ stato un incontro di movimenti ed attivisti che lavorano per difendere il nostro ecosistema e la nostra sovranità alimentare, che studiano gli effetti delle sostanze chimiche usate in agricoltura sulle nostre vite, sul nostro suolo, sulla nostra atmosfera e sul clima. L’Assemblea Popolare ha rappresentato un’occasione per individuare insieme la giusta strada per reclamare un futuro basato sulla Libertà dei Semi e del Cibo, sull’agro-ecologia e sui diritti degli agricoltori, sui nostri beni comuni, su economie di condivisione e sulla Democrazia della Terra.
Negli stessi giorni, si sono svolte Assemblee Popolari auto-organizzate da comunità locali di tutto il mondo che hanno dato vita ad una rete globale di cooperazione al fine di garantire un futuro più salutare sia dal punto di vista della genuinità del cibo sia da quello del rispetto dell’ambiente.
Il 16 ottobre 2016, Giornata Internazionale dell’Alimentazione, l’Assemblea Popolare ha emesso il suo verdetto: la Monsanto e il Cartello dei Veleni sono colpevoli di crimini contro in nostro pianeta e contro l’umanità. L’industria che fabbrica i veleni sta distruggendo la vita sulla terra, la nostra salute e le nostre democrazie. L’Assemblea Popolare ha quindi deciso che è tempo di mettere fine ad un secolo di ecocidio e genocidio.
Nel momento in cui le multinazionali si compattano per mezzo di fusioni ed aumentano di dimensioni e potere, i movimenti che hanno preso parte all’Assemblea Popolare hanno deciso di unire le forze per reclamare i diritti delle persone ad un’alimentazione sana e a un ambiente altrettanto sano e sicuro, come anche per difendere le tutele esistenti, in materia di diritti umani e ambientali conquistate nel corso di decenni di lotte sociali.
Nel 2016 si sono svolte più di 1100 Assemblee Popolari in 28 paesi diversi, nelle quali i partecipanti hanno preso l’impegno di difendere collettivamente la Libertà dei Semi, del Cibo e i nostri diritti democratici per far sì che il nostro sistema alimentare del futuro protegga la vita sulla terra ed il benessere di tutte le creature viventi.
Questa mobilizzazione a livello globale continua a crescere: movimenti da ogni parte del mondo continuano a incontrarsi con il comune intento di mettere fine ad un secolo di ecocidio e genocidio.
In risposta alla serie di preannunciate fusioni tra i giganti dell’industria agro-chimica, l’ultima delle quali l’acquisizione di Monsanto da parte di Bayer, Navdanya sta organizzando diversi eventi ed attività per i prossimi mesi:
Recentemente, Navdanya è entrata a far parte di un vasto movimento di opposizione contro i veleni presenti nel nostro sistema alimentare e ha invitato la cittadinanza a firmare l’Iniziativa dei Cittadini Europei per vietare il glifosato e per riformare le politiche di approvazione dei pesticidi nell’Unione Europea. In relazione agli effetti dei pesticidi contenenti glifosato sulla salute umana, molti testimoni da Europa, Stati Uniti e Argentina hanno partecipato al Tribunale Monsanto, condividendo la loro esperienza relativa ai danni associati ai prodotti chimici utilizzati in agricoltura.
In India, Navdanya è molto attiva nel contrastare il processo locale di approvazione delle fusioni tra multinazionali e sta mettendo in guardia il governo indiano sui conflitti d’interesse esistenti e sul pericolo derivante dalla troppa concentrazione di potere. Allo stesso tempo, Navdanya ha riunito vari movimenti per intraprendere un Satyagraha Yatra, un pellegrinaggio per la Libertà dei Semi e del Cibo, programmato nel mese di aprile 2017.
In Grecia, dal 20 al 22 aprile, Navdanya si unirà a Peliti per il Festival Olimpico per la Libertà dei Semi insieme a movimenti e organizzazioni provenienti da tutto il mondo.
In Germania dal 25 al 29 aprile, insieme a CBG (Coalition against Bayer Dangers), IFOAM Organics International, Colabora e molti altri movimenti di cittadini ed organizzazioni, Navdanya ha organizzato una serie di eventi che culmineranno in una manifestazione, il 28 aprile a Bonn, di fronte al World Conference Center dove, lo stesso giorno, è in programma l’incontro annuale di Bayer con gli azionisti.
Mai come ora è stato più importante per la popolazione organizzarsi per fermare la presa di potere delle multinazionali sul nostro cibo e sul nostro pianeta.
Vi invitiamo ad unirvi alle comunità di tutto il mondo in questa nuova “Chiamata all’azione contro la presa di potere delle multinazionali sul nostro cibo e sulla nostra salute”. Vi invitiamo inoltre ad organizzare un’Assemblea Popolare, ovunque voi siate per creare un futuro migliore per il nostro sistema alimentare ed il nostro pianeta.
In ogni luogo, assumiamo l’impegno per creare un futuro più salutare per il nostro cibo e per il nostro pianeta. Dalle Assemblee Popolari lanceremo una campagna di boicottaggio, per proteggere i cittadini dai veleni e dalle imposizioni del Cartello dei Veleni, e per liberare i nostri semi e la nostra terra, le nostre comunità e società, il nostro pianeta e noi stessi.