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Lo sconcerto di un milanese Doc davanti alle torri come funghi
5 Marzo 2010
Milano
Dalla rubrica milanese dei lettori, curata da Isabella Bossi Fedrigotti, qualche nota di ovvietà, per chi vuole accorgersene. Il Corriere della Sera, 5 marzo 2010 (f.b.)

Vivo a Milano dalla nascita, 54 anni fa, e sono sconcertato dallo stato in cui versa oggi la nostra città. È in atto la cementificazione di ogni minimo spazio disponibile, al solo beneficio, a mio parere, di chi sul cemento si arricchisce. Parlo della ex Fiera, nella quale ci hanno fatto credere sarebbero sorti tre grattacieli e ci è stato taciuto il volume di milioni di metri cubi di cemento adibito a edilizia residenziale a prezzi stratosferici. Parlo delle ex Varesine, dove mi dicono sorgerà il nuovo centro direzionale e una torre di 37 piani per centinaia di inquilini. Innumerevoli persone in più graviteranno perciò nella zona. Ma lo sanno i nostri amministratori che uno a casa e al lavoro ci deve arrivare e ne deve anche uscire? Con quale incremento di traffico, tutto ciò?

Parlo della torre che sta sorgendo in via Lomazzo, ex Sole 24Ore. Sedici piani più non so quanti sotterranei, in una via a senso unico, già oggi paralizzata da ingorghi nelle ore di punta. Parlo della neonata Torre della Regione, per far posto alla quale è stato abbattuto un bosco che, per volontà testamentaria del donatore, doveva rimanere tale. Non si poteva costruire la «reggia del governatore» in periferia? Anche qui lavoreranno migliaia di dipendenti. Ma davvero si crede che questi abitino tutti in zona stazione Centrale? Nessuno si è mai chiesto perché la Défense di Parigi è sorta dov’è?

Parlo del Portello, dove palazzoni a vetri per uffici e abitazioni stanno venendo su a grande velocità. Dove è in costruzione un tunnel che, dalle autostrade nord porterà direttamente... Già, dove porterà? Molto probabilmente a un semaforo contro il quale si inviperiranno migliaia di automobilisti ogni mattina, bloccati nel tunnel. Una volta si diceva che bisognava tenere le auto fuori dalla città, incrementando il mezzo pubblico. Ma allora perché fare un tunnel che ne faccia entrare migliaia ogni mattina?

Francesco Tricoli

Tenere le auto fuori dalla città? Era un’aspirazione, però tramontata. Nemmeno l’Ecopass è riuscito a scoraggiare il traffico privato. E come potrebbe, del resto, vista la vita cui sono costretti— ne abbiamo parlato tante volte in questa rubrica— gli sfortunati pendolari? A noi già adesso sembra di essere seppelliti dal traffico e non voglio pensare a cosa sarà domani.

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