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Alessia Gallione
Ligresti dà la benedizione al PgT
12 Dicembre 2009
Milano
Il titolo dell’articolo è tutto un programma, ma purtroppo coincide col programma della giunta. La Repubblica ed. Milano, 12 dicembre 2009 (f.b.)

Dopo lo scontro sull’urbanistica con Palazzo Marino, Salvatore Ligresti benedice il Piano di governo del territorio della giunta Moratti: «Sembra un ottimo piano perché rispecchia quelle che sono le esigenze attuali di Milano: creare molto verde e spostare volumi dove c’è bisogno e quindi riordinare la città». E sulla richiesta di commissariamento del Comune presentata lo scorso settembre per sbloccare tre progetti edilizi, il costruttore dice: «Bisognava smuovere qualcosa». Da Ligresti anche la conferma della modifica per il grattacielo "storto" di Citylife: «Cercheremo di raddrizzarlo un po’».

Sono passati soltanto tre mesi dalla dichiarazione di guerra sull’urbanistica lanciata da Salvatore Ligresti a Palazzo Marino. Eppure sembrano trascorsi secoli dalla tensione che scatenò la richiesta di commissariamento ad acta del Comune presentata dal gruppo del costruttore per sbloccare tre progetti fermi da anni sulla carta. Almeno ascoltando le parole dello stesso Ligresti. Che, per la prima volta, ha parlato ufficialmente dello scontro scatenato con l’amministrazione. Difendendo così la scelta di quella richiesta, poi ritirata in extremis: «Bisognava smuovere qualcosa. Anche per tenere sveglia l’attenzione su quello che si realizza nell’incontro di oggi (il riferimento è al cantiere di Citylife, ndr)». Ma soprattutto dando un giudizio positivo sul Piano di governo del territorio, il documento che manderà in pensione il vecchio Piano regolatore e che il consiglio comunale dovrà iniziare a discutere a giorni. Ligresti in passato non avrebbe nascosto le sue perplessità. Ma adesso dice: «Sembra un ottimo piano perché rispecchia quelle che sono le esigenze attuali di Milano: creare molto verde e spostare volumi dove ce n’è bisogno, quindi riordinare la città». Parole che, però, scatenano la reazione del Pd. «Sono dichiarazioni gravissime - attacca il capogruppo in Provincia, Matteo Mauri - Ligresti non ha fatto altro che confermare il sospetto che già avevamo: le richieste di commissariamento servivano a fare pressione in vista dell’approvazione del Pgt e del Piano provinciale».

È stata una luna di miele quella consumata durante la pubblica cerimonia di inaugurazione del cantiere di Citylife. Lì, dove un tempo sorgevano i padiglioni dell’ex Fiera e dove sta prendendo forma un nuovo quartiere, l’ingegnere sedeva in prima fila ad ascoltare - tra gli altri - i ringraziamenti di Letizia Moratti per aver creduto e investito nel progetto. Un progetto da cui Ligresti, assicura, non ha intenzione di uscire cedendo la propria quota a Impregilo: «Non ci pensiamo neanche». Concreta, invece, la modifica per uno dei tre grattacieli, la torre "storta" di Daniel Libeskind che ieri ha presentato anche il nuovo palazzo residenziale da 26 piani su piazzale Arduino. «Cercheremo di raddrizzarla un po’ - ha spiegato l’immobiliarista - in fase esecutiva si cerca di risparmiare e una torre storta costa di più».

Il taglio del nastro del cantiere, tra autorità e visita agli scavi che si concluderanno entro il 2015, è sembrata l’occasione per infondere una nuova ventata di ottimismo anche in tema di crisi economica. Per Claudio Artusi, amministratore delegato di Citylife, «i lavori comporteranno un investimento di circa 1,5 miliardi di euro al netto dei 523 milioni per l’acquisto dell’area e daranno lavoro a 2mila persone. Altrettanti saranno gli occupati nell’indotto». E sulle vendite delle case: «Sono iniziate lo scorso marzo: già firmati contratti preliminari di acquisto per 100 milioni, e ci sono trattative in corso per altri 40 milioni».

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