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Luca Beltrami Gadola
L'ideologia porta il PgT su una strada pericolosa
2 Marzo 2010
Milano
Fanatismo da privatizzatori in salsa ciellina: lo strumento urbanistico contro spazio pubblico e eguaglianza. La Repubblica ed. Milano, 2 marzo 2010 (f.b.)

Da Faq (Frequently asked questions) del Pgt. «Va poi menzionata la trasformazione verso una distinzione sempre più labile tra servizi pubblici e servizi privati. … È il mondo della scuola … dei mercati … del concetto di "tagesmutter" … dell’esteso universo della sussidiarietà. … Siamo abituati a vivere in un mondo in cui la nostra domanda di servizi è soddisfatta dal soggetto pubblico alle sue varie scale. Per una serie di motivi troppo lunghi (da trattare in questa sede) il modello esistente non è più in grado di funzionare in maniera soddisfacente. … "

Precedentemente avete usato il termine "sussidiarietà". Che cosa si intende con questo?".

La maniera più semplice per spiegare che cosa è la sussidiarietà può essere facendo qualche esempio. A Milano c’è una carenza cronica di asili nido. Nel contempo sappiamo che una grande quantità di mamme si auto organizza usando il meccanismo del sopracitato "tagesmutter" (madre di giorno: donne che accudiscono a un gruppo di bambini - n. d. r.). Queste mamme stanno fornendo un servizio prezioso alla città.. .. La sussidiarietà non è un prodotto. Si tratta piuttosto di un metodo per affrontare i bisogni concreti della persona e della comunità....».

e ANCORA. «La sussidiarietà non è l’unica risposta possibile. Se le organizzazioni della società civile non sono in grado di soddisfare i requisiti stabiliti dal Comune, quest’ultimo interviene fornendo direttamente il servizio. Si tratta di una risposta residuale, basata sulla convinzione secondo cui la risposta sussidiaria dovrebbe essere privilegiata ove possibile. …. Da questo punto di vista, è un ribaltamento completo rispetto alla maniera tradizionale di guardare ai servizi. Non si parla più di "scuole", quanto piuttosto alla necessità di soddisfare il bisogno di "istruzione". Non è detto che la maniera tradizionale di rispondere a questi bisogni … sia l’unica maniera possibile o la migliore».

Ho riportato questa lunga citazione dal Pgt perché il lettore potesse ben capire di cosa parliamo. Se, come si è gridato, i vecchi piani regolatori erano "vittime" di un’ideologia (si dice di sinistra) qui siamo allo tsunami ideologico e non abbiamo bisogno di altra conferma. La dottrina politica di Cl, che in Lombardia ha la sua culla, è chiara: da un lato si chiudono i rubinetti verso le istituzioni pubbliche - scuole, sanità, assistenza sociale - poi si elargiscono contributi alle strutture "accreditate" che, privatamente, offrono quei servizi che il pubblico strangolato non riesce più a offrire. Ma perché parlarne nel Pgt?

La ragione è semplice: in altra parte si dice che i volumi edificati destinati ai servizi - pubblici o privati (sussidiari) che siano, tra i quali anche scuole, asili, spazi commerciali e via discorrendo - non costituiscono cubatura ai fini urbanistici, dando una spinta alla sussidiarietà: gli accrediti arriveranno poi. Io credo che una riflessione vada fatta proprio mentre celebriamo il 150° anniversario dell’unità d’Italia e parliamo di Costituzione: quell’unità e questa Costituzione si reggono anche sul principio di una scuola pubblica, uguale per tutti. La scuola di Formigoni ci riporta all’Ottocento, tre secoli fa, e anche questo Pgt ne è uno strumento.

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