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L´Expo ormai assomiglia a un eterno Carnevale
14 Febbraio 2010
Milano
Dalla posta dei lettori de la Repubblica ed. Milano, a cura di Piero Colaprico, 13 febbraio 2010, qualche sconsolato tragicomico scambio di constatazioni (f.b.)

Una settimana fa vi ho scritto che ad un convegno sull´Expo 2015 sia l´amministratore delegato Stanca che il governatore Formigoni avevano assicurato che tutto procede secondo programma e che la manifestazione si svolgerà in tutta la sua magnificenza, tanto da attirare a Milano turisti da tutto il mondo anche dopo i sei mesi. Esprimevo qualche dubbio: la Fiera inaugurata nel 2005 ancora non ha i servizi e le infrastrutture previste, non vedo muoversi foglia. Ebbene, ora apprendo dai media che soldi non ce ne sono! Anzi, Berlusconi vorrebbe affidare la conduzione a Bertolaso e ciò mi fa pensare che siamo in emergenza rifiuti più terremoto: i troppi interessi, forse anche mafiosi, stanno bloccando tutto. Qualcuno ha proposto addirittura il ritiro della candidatura! Che figura. Dopo i festeggiamenti per la vittoria, la sindaco Moratti & c. chiuderebbe i battenti dell´evento. Allora sì che verrebbero turisti da tutto il mondo, ma per partecipare al Carnevale ambrosiano tanto più lungo rispetto ad altri, da essere reso "eterno" dai nostri pubblici amministratori!

Francesco Gentile

Carnevale italiano, non solo milanese. Non pochi cittadini italiani (senza voce in tv e nell´80 per cento dei media) vedono nelle scelte politiche e in alcuni rappresentanti pubblici non lo specchio della nostra società, ma una versione grottesca, patetica e a volte criminale dei difetti italiani. Le ultime intercettazioni riguardo il giro di Bertolaso, con amici influenti a destra come a sinistra, che ci dicono? Che si può scherzare persino sul terremoto e gli appalti, e benvenuti i soldi che verranno macchiati di morte e macerie. Anche noi giornalisti siamo cinici, a volte scherziamo sulle disgrazie per non «morire dentro» ma, cavolo, non ci guadagniamo un euro in più da sciagure e omicidi. Questi qua sì. E c´è sempre un´autoassoluzione. C´è, in Berlusconi e nei suoi succedanei, questa idea che si può dire e fare tutto, che non si risponde mai alle domande, o se si risponde lo si fa in un ambiente protetto, amico, che di giornalismo ha solo l´etichetta, ma non la sostanza.

L´Expo di Milano - e noi lo vediamo - è stato sinora una sorta di «fiera della palla». Si staglia un titolo: «L´occasione sprecata di un´ex metropoli». Sperando - e lo dico per davvero - che alla fine non andrà così.

Piero Colaprico

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