Titolo originale: Energy Bill Bestows Huge Windfall on ExxonMobil. New Report Says, in BushGreenwatch (trad. di G. Palermo)
Diverse associazioni e gruppi ambientalistici si sono riuniti nel comitato “Exxpose Exxon” ed hanno dato inizio ad un’intensa campagna contro il gigante del petrolio, la Exxon Mobil. Mentre il presidente Bush si accinge a firmare il nuovo progetto di legge sull’energia (Energy Bill), le associazioni si sono date appuntamento ieri a Washington per richiamare l’attenzione del pubblico sugli ingenti contributi previsti nel progetto di legge a favore della Exxon e di altri giganti dell’energia, e per illustrare il loro nuovo rapporto sui grandi vantaggi che la compagnia ne trarrà. Secondo il rapporto, il progetto di legge stanzia almeno 4 miliardi di dollari in sussidi e sgravi fiscali a favore dell’industria petrolifera [1].
La campagna di “Exxpose Exxon” comprende dodici fra le maggiori associazioni ambientalistiche, che, insieme, rappresentano un totale di 6.400.000 aderenti.
Facendo riferimento ai profitti da record ottenuti dalla Exxon e da altre compagnie petrolifere negli ultimi anni, i promotori della campagna sostengono che l’Energy Bill destina ingenti sgravi fiscali e sussidi all’industria petrolifera, del tutto ingiustificati. La Exxon ha già incassato la cifra di 15 miliardi di utili nella prima metà del 2005, di cui 7.85 miliardi nel secondo trimestre soltanto. L’anno passato i profitti della compagnia hanno raggiunto i 24 miliardi [2]. Ma la Exxon non è la sola compagnia petrolifera, quest’anno, a trovarsi in grande attivo. Fra l’aprile e il giugno del 2005, la BP ha segnato a suo favore 5 miliardi e la Conoco Phillips 3.1 miliardi [3].
“Vi sembra questo il caso di un’industria che ha bisogno di aiuti dal governo?”, chiede Anna Aurilio, responsabile legislativo di U.S. Pirg [4].
Ma, oltre agli aiuti forniti direttamente dal governo federale, la Exxon Mobil e gli altri giganti del petrolio riceveranno altri vantaggi dall’Energy Bill. Il progetto infatti allenta anche i vincoli ambientali e pone limiti ai diritti degli stati nel localizzare e costruire infrastrutture e tubazioni per il gas naturale liquido (LNG), attribuendo di fatto alla Exxon maggior peso su queste decisioni.
Gli stabilimenti ricevono il gas naturale congelato importandolo per mezzo di grandi petroliere. Con grande preoccupazione delle comunità locali, diversi studi provano che un attacco terroristico condotto su una di queste petroliere può coinvolgere nell’incendio persone per un raggio di tre quarti di miglio. Con progetti che prevedono la produzione di 15.6 milioni di tonnellate l’anno di gas naturale liquido, la Exxon si sta accingendo a costruire terminali a terra lungo tutto il Texas.
“La nuova legge sull’energia renderà più facile alla Exxon Mobil di ottenere l’autorizzazione per queste e per altre infrastrutture in futuro, anche se gli stati o le comunità locali saranno contrari”, dice la Aurilio [5].
Secondo il nuovo documento di “Exxpose Exxon”, il progetto di legge sull’energia imporrà anche dei limiti al potere degli stati d’influire sulle decisioni relativamente ai progetti di estrazione di petrolio in mare, un’altra novità che non può che favorire la Exxon. Gli ambientalisti temono che ciò consentirà alle compagnie petrolifere di accedere più facilmente alle acque litoranee. Aesa Energy, una joint venture della Exxon e della Shell, possiede più della metà delle 36 concessioni lungo la costa della California ed è uno dei maggiori trivellatori nel Golfo dei Messico [6].
Mentre la nuova legge sull’energia spende i dollari del contribuente americano per sussidiare l’industria del petrolio, le compagnie petrolifere saranno messe in condizione di non pagare la loro parte di tasse ed imposte, sostiene il documento di U.S. PIRG. La legge stanzia un miliardo e 700.000 dollari in esenzioni fiscali e miliardi in programmi di “alleggerimento delle royalties” per rendere la produzione di petrolio e gas meno cara e più vantaggiosa [7].
La legge inoltre offre fino a un miliardo e mezzo di nuovi contributi all’industria petrolifera per la trivellazione e la ricerca petrolifera in acque profonde. Tale offerta sembrerebbe favorire in modo particolare proprio la Exxon, dal momento che si tratta di un’industria leader in quel tipo di attività. La Exxon valuta che il petrolio estratto in alto mare ed il gas costituiranno più del 20 per cento della sua produzione nel 2010 [8].
Anna Aurilio di U.S. PIRG afferma che la Exxon dovrebbe far uso delle grandi facilitazioni ricavate dal progetto di legge per approntare “una nuova strategia di politica energetica che vada al di là del trivellare fino all’ultima goccia di petrolio, ad ogni costo” [9].
La campagna di “Exxpose Exxon” invita il pubblico americano a non comprare il gas della compagnia e gli altri suoi prodotti, ed incoraggia i distributori della Exxon Mobil ad usare la loro influenza per modificare la politica ambientale della compagnia.
[1] Big Oil Hits Pay Dirt in Energy Bill, U.S. PIRG, Aug. 3, 2005.
[2] Exxpose Exxon press release, Jul. 28, 2005.
[3] Big Money to Big Oil: How Exxon Mobil and the Oil Industry Benefit from the 2005 Energy Bill, U.S. PIRG Education Fund, Aug. 2005.
[4] Big Oil Hits Pay Dirt in Energy Bill, cit.
[5] Ibid.
[6] Big Money to Big Oil, cit.
[7] Ibid.
[8] Ibid.
[9] Big Oil Hits Pay Dirt in Energy Bill, cit.