la Repubblica
Alberi, ponte mobile e isola pedonale: la Darsena rinasce e si collega a Expo
di Laura Fugnoli
L’Expo parte dalla Darsena, con le sue acque, ora scarse e putride, prossime a riprendere antichi splendori. I lavori di riqualificazione del porto di Milano partiranno tra la fine di quest’anno e l’inizio del 2013 quando, contestualmente, verrà realizzato il progetto delle vie d’acqua per collegare il centro con il villaggio Expo: un intervento che garantirà, secondo le parole dell’amministratore delegato di Expo Giuseppe Sala, «l’avvicinamento dei milanesi alla "mobilità dolce", con 21 chilometri di pista ciclabile dal centro al villaggio dell’Esposizione universale, ripristino dei canali fino al Villoresi e verde attrezzato in tutta la cintura ovest della città».
Sul piatto 175 milioni di investimenti, di cui 160 a capitale pubblico attraverso Expo Spa e 15 garantiti da soggetti privati. Sul totale, sono 17 i milioni riservati al maquillage della Darsena, ben 9 in meno rispetto al progetto di partenza: «Vorrà dire che sfrutteremo meglio il granito preesistente e rinunceremo alla sistemazione completa di piazzale Cantore» spiega Edoardo Guazzoni, uno degli architetti coinvolti nel progetto, mentre il sindaco Giuliano Pisapia assicura che, «pur con le limitazioni di bilancio, le parti fondamentali del progetto saranno mantenute».
L’area tra Cantore e piazza XXIV Maggio è destinata dunque ad una vera rivoluzione urbanistica. Verranno ripavimentati l’ingresso dell’approdo occidentale e il Belvedere alla Darsena da piazzale Cantore, con l’aggiunta di un ponte tra le due sponde. Parte dei reperti archeologici affiorati nei decenni (pezzi di mura spagnole, per lo più) verranno messi sotto teca, a disposizione dei passanti. Una promenade costeggerà viale Gabriele D’Annunzio con un ampliamento della banchina destinata a manifestazioni e spettacoli.
La sponda meridionale, quella di viale Gorizia, verrà ampliata e alberata, mentre il collegamento con la sponda opposta verrà garantito da un ponte mobile all’altezza della confluenza col Naviglio Grande. L’intervento più consistente riguarderà piazza XXIV Maggio, parzialmente pedonalizzata e abbellita da uno specchio d’acqua grazie alla riapertura del Ticinello sotto la porta neoclassica del Cagnola. Complessivamente le banchine verranno abbassate, mentre elementi conservativi lungo le mura spagnole e l’innalzamento di pareti in mattoni separeranno il bacino da via D’Annunzio, sulla falsa riga di quello che accade a Parigi lungo la Senna:
«Vorremmo ricostruire il senso di un luogo separato - spiega l’architetto Sandro Rossi, coprogettista - per tenere la Darsena lontana dalla concitazione della vita urbana».
I bandi partiranno a giugno «e nel 2014 la Darsena sarà visibile e vivibile, una sorta di lascito di Expo per tutti i milanesi» afferma il sindaco, rammaricandosi di «troppi anni di violenza urbanistica, tra progetti di parcheggi rimasti sulla carta, degrado e sporcizia». C’è voluto l’appuntamento del 2015 per sbloccare un’incuria durata per decenni.
Corriere della Sera
Rinasce la Darsena in stile Expo: verde e piste per bici
di Elisabetta Soglio
Ci voleva Expo, per riqualificare Navigli e Darsena. Grazie ai 175 milioni di euro già stanziati (altri 15 arriveranno dai privati), infatti, il complesso intervento verrà realizzato all'interno del programma delle vie d'acqua, che resterà in eredità a Milano. Come ha spiegato il sindaco Giuliano Pisapia, «per anni questa zona è stata oggetto di violenza urbanistica col risultato che uno dei luoghi più belli di Milano è diventato degradato, sporco, invivibile». I lavori, sulla base del progetto firmato dagli architetti Jean Francois Bodin, Edoardo Guazzoni, Paolo Rizzatto e Sandro Rossi, rivisto per rispettare le nuove esigenze di Expo, partiranno all'inizio del 2013 (il bando sarà lanciato entro giugno prossimo) e si concluderanno entro dicembre 2014. Il disegno di questi 800 ettari di parco lineare sarà presentato il 5 febbraio prossimo, durante un grande evento al Teatro Dal Verme.
L'ad di Expo, Giuseppe Sala, ha spiegato che l'operazione delle Vie d'acqua, inserita nel masterplan di Expo, si articola su tre voci: i canali e l'acqua; i percorsi ciclabili; il verde agricolo e attrezzato. «Vogliamo valorizzare le risorse che Milano già possiede, partendo dall'elemento dell'acqua che è matrice del territorio milanese e lombardo». Ecco dunque un canale di circa 20 chilometri che porterà acqua dal Villoresi (nel comune di Garbagnate) fino al sito di Expo e da qui alle aree agricole e al sistema dei parchi dell'Ovest milanese, il Parco di Trenno, Bosco in Città e Parco della Cave, per finire nel Naviglio Grande.
Chi ama la bicicletta, potrà spostarsi lungo un percorso che partirà dalla Darsena, seguirà il Naviglio Grande fino a San Cristoforo, attraverserà il Giambellino, si snoderà lungo i parchi della zona. Sopra Trenno la pista si biforca: la parte di destra attraversa il quartiere del Gallaratese per arrivare nel sito di Expo attraverso cascina Merlata; la parte di sinistra volterà invece verso Pero per raggiungere l'accesso ovest della Fiera.
E la Darsena? È prevista una nuova pavimentazione per l'ingresso e il Belvedere da piazza generale Cantore. Sulla sponda settentrionale, verrà ampliata la passeggiata lungo il lato che costeggia viale Gabriele D'Annunzio; sulla sponda meridionale, anche questa risistemata, compariranno nuovi alberi e un ponte mobile alla confluenza con il Naviglio Grande.
Infine, piazza XXIV Maggio sarà trasformata in un nuovo specchio di acqua, con la riapertura parziale del Ticinello sotto la porta neoclassica del Cagnola. L'intero progetto di riqualificazione della Darsena sarà pagato da Expo: circa 17 milioni di euro.