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Rossella Verga
Le aziende, l'Expo e i fondi. Primo segnale da 43 milioni
29 Settembre 2011
Milano
Capitali privati per il Grande Evento, e inizia a delinearsi una Smart City, dove il cemento dovrebbe azzeccarci poco. Corriere della Sera, 29 settembre 2011 (f.b.)

MILANO — Dopo mesi di parole su Expo arriva un segnale importante dal mondo delle aziende. Un segnale che vale 43 milioni di euro e che dimostra, in un momento di crisi mondiale, che i privati cominciano a farsi avanti. Per la prima volta nella storia dell'Esposizione del 2015 un'azienda mette risorse per contribuire alla realizzazione dell'evento, in una logica di partnership. Per dirla con l'ad di Expo, Giuseppe Sala, «i privati ci credono». Così come ci credono i Paesi del mondo: già totalizzate 53 adesioni e si punta ad arrivare a 70 entro dicembre.

A fare da apripista tra i privati (Sala è sicuro che questa collaborazione rappresenta la prima di una lunga serie) è Telecom Italia, che ha vinto la gara d'appalto per la scelta del partner tecnologico di Expo. Il gruppo telefonico doterà il sito di infrastrutture e tecnologie avanzate, investendo 12 milioni di euro cash e oltre 30 nello sviluppo di reti fisse in fibra ottica e wi-fi, reti mobili anche di quarta generazione e altre soluzioni d'avanguardia che resteranno in dote alla città. «Le infrastrutture, sia fisse sia mobili — ha confermato l'amministratore delegato di Telecom Italia, Marco Patuano — rimarranno anche successivamente». In cambio, il gruppo avrà l'esclusiva merceologica, uno spazio commerciale dedicato e potrà sfruttare i diritti d'utilizzo del logo e delle immagini.

Ma con l'arrivo delle risorse private si delinea indirettamente anche il progetto. Sul sito dell'esposizione sorgerà la prima «Smart City» del futuro, con un tandem tra tecnologia avanzata e sostenibilità ambientale e con servizi che consentiranno ai visitatori di cogliere rapidamente tutte le opportunità dell'evento e agli amministratori di risparmiare sui costi di gestione. Qualche esempio? Luci e lampioni potranno essere controllati dai computer. Sarà possibile pagare l'ingresso o il parcheggio con il cellulare, programmare il proprio itinerario tra gli stand, ma anche esplorare i padiglioni dai banchi di scuola o da un letto d'ospedale. Anche questo caratterizzerà la «Città intelligente» nella quale, grazie all'investimento di 43 milioni, si trasformerà l'area dell'esposizione.

«È uno dei giorni più felici della storia di Expo», ha sottolineato Giuseppe Sala annunciando la nuova partnership. «Al mondo delle aziende chiediamo di partecipare con infrastrutture e in conto economico per circa 400 milioni di euro — ha aggiunto — In passato potevano esserci perplessità, oggi ci siamo assicurati un grande partner e circa il 10% di quel budget». Già individuate altre aree tematiche per lanciare nuovi appalti: dai sistemi di sicurezza all'illuminazione, dalla mobilità al settore finanziario.

Intanto si parte. Con una «tappa nuova e importante per la costruzione dell'esposizione», come ha precisato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, commissario generale di Expo. Per il governatore, la partnership con Telecom «ribalta la concezione di Expo come perennemente rachitica, bisognosa di sovvenzioni e di vitamine» e «va contro quel perdurante scetticismo e pessimismo». L'impegno dei privati per Expo ieri è stato anche al centro di un incontro a Palazzo Marino, dove il sindaco Giuliano Pisapia ha ricevuto il presidente di Telecom Italia, Franco Bernabé, e l'amministratore delegato Marco Patuano.

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