Erbacce alte più di un metro e rovi che coprono tombe e statue. La denuncia fatta ieri da Leggo ha scatenato una bufera politica sulla manutenzione dell'Appia Antica. Ma per la Regina viarum i problemi non sono solo gestionali, ma di controllo. La strada più famosa del mondo, infatti, all'ora di punta diventa un'autostrada. Il motivo? Automobilisti e motociclisti pur di evitare il traffico dell'ora di punta sull'Appia Pignatelli scelgono di transitare sul basolato romano di 2000 anni fa. Una scelta in voga anche tra gli autisti dell'Archeobus: quella che dovrebbe essere la linea nata per far ammirare ai turisti le bellezze del Parco archeologico, transita sui lastroni mettendo a rischio quel pezzo di patrimonio storico. Una situazione che si ripete ogni giorno dopo le 17, quando la parallela è invasa dal traffico. «L' Appia Antica è in uno stato di abbandono totale - tuona il consigliere del Pd, Paolo Masini - ma il sindaco pare non curarsene affatto. Chiediamo che il Campidoglio si svegli e la riporti in una situazione di pulizia e sicurezza». Gli fa eco Antonio Stampete, vice-presidente della commissione turismo del Comune: «Roma è sempre più abbandonata a sé stessa e l'incuria non colpisce solo le periferie ma anche i monumenti e la via più conosciuta al mondo. La falciatura dell'erba non è stata fatta, le aiuole sono giungle e sul basolato romano forse l'isola pedonale più ambita al mondo passa qualsiasi mezzo». «E una situazione che segnaliamo da tempo - dichiara Rita Paris, della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici - è assurdo che l'Appia venga usata come scorciatoia da auto e bus. Per quello che ci riguarda e compete effettuiamo interventi costanti e mirati contro il degrado, ma per la Regina viarum servirebbero maggiori risorse e cura. Si potrebbe portare a realtà il progetto per farla diventare Ztl. Per quello che riguarda le falciature abbiamo iniziato a sistemare la situazione».