Nel dibattito sull’ le reazioni d’ira delle destre hanno almeno l’utilità di ricordarci che la legge in corso d’esame al senato – una volta approvata- costituisce un passaggio trasformativo epocale per il nostro paese.
Questa volta niente di tutto questo. Lo sembra una riformetta capitata chissà come in parlamento (e dire che furono 26 i ddl all’inizio del percorso nel 2014), un affare che riguarda il governo in carica, da una parte, e Salvini, Meloni e Grillo dall’altra, con la chiesa che ancora una volta supplisce alla latitanza della politica progressista nelle grandi battaglie per i bisognosi e gli esclusi. Nei giorni scorsi, abbiamo appreso di riunioni delle sinistre, di operazioni politiche di vario tipo. Di leader vecchi e nuovi tirati per la giacca, di leader vinavil tra fazioni in conflitto. Niente, zero sulla battaglia in corso per i nuovi italiani in attesa di essere regolarizzati. Fa veramente male contemplare l’indifferenza della sinistra, in tutte le sue versioni, e anche dei social, sul tema dello ius soli.
Siamo nell’imbarazzo di scegliere quale sia la spiegazione meno imbarazzante, se cioè l’assenza sia dovuta a distrazione, provocata da un’attenzione puramente autoreferenziale alla proprie vicende interne che esclude il mondo esterno, cadesse pure un meteorite sull’Italia; o se sia a dovuta al non voler riconoscere al governo in carica e al partito che lo sostiene il merito di una riforma storica, di cui l’Italia di sinistra e progressista dovrebbe essere particolarmente fiera. Abbiamo raccolto una voce secondo la quale Matteo Renzi avrebbe adesso intenzione di mobilitare il partito in tutte le sue articolazioni locali per difendere e sostenere la legge. Finora il leader del Pd si è limitato a polemizzare con i grillini, senza però rivendicare con la dovuta forza “in positivo” l’importanza rivoluzionaria della misura. Facendo così, anche lui contribuisce a banalizzare la riforma riducendola a oggettucolo di polemica tra tanti con avversari e concorrenti .
Noi vogliamo prenderla per buona, l’indiscrezione, perché sarebbe addirittura ovvio, da parte del segretario del principale partito di governo, accompagnare il varo della nuova legge con una mobilitazione sociale, non solo per dare più forza al governo, ma per sottolineare la portata storica della riforma. Come le marce che spinsero in America le grandi conquiste dei neri, conquiste che avrebbero portato al pieno godimento, da parte degli africani-americani, di tutti i diritti. Cittadini al pari di tutti gli altri. Come i nuovi cittadini italiani* che tali diventeranno grazie allo ius soli.