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Giuseppe Spatola
Invendute le torri di cristallo, ora tenta Gabetti
11 Settembre 2010
Altre città italiane
Un caso di “sviluppo” inutile e fine a sé stesso: i grattacieli nuovo landmark fallimentare di Brescia. Corriere della Sera ed. Lombardia, 20 agosto 2010 (f.b.)

BRESCIA— «Desidererei lasciare il segno con qualcosa di bello, di simbolico. Per esempio un bel grattacielo. Sono un sognatore. Vorrei creare un giardino delle idee». Era la fine del 2006 quando Santo Galeazzi, anima della Morgante srl (società costituita dal gruppo Lonati e dal gruppo Galeazzi), non era riuscito a trattenere il suo entusiasmo presentando il progetto del centro direzionale di Brescia. Due anni più tardi, nel marzo del 2008, le tre torri della Morgante svettavano con i loro 74 metri di altezza sulla città, dividendosi il cielo con il Crystal Palace. Peccato che il «giardino delle idee» sognato da Galeazzi sia rimasto vuoto. Nessuno, negli ultimi 24 mesi, ha mai occupato gli uffici dei tre nuovi grattacieli. E adesso l’opera dell’architetto Cantarelli e dello studio «Moro & Partners» sarà frazionata e messa in vendita da Gabetti. «Troppo dispendioso tenere vuoti quei locali — dicono dal gruppo Lonati —. Meglio vendere e recuperare almeno le spese sostenute. Del resto la crisi ci ha messo lo zampino e negli ultimi due anni il mercato immobiliare non è stato dei migliori».

Ma guai a pensare che le tre torri di cristallo, diventate simbolo inconfondibile del nuovo skyline di Brescia, saranno svendute: «I prezzi saranno quelli di mercato. Il centro direzionale è ben servito e gli edifici sono altamente tecnologici, all’avanguardia».

Nelle scorse settimane si era parlato della proposta di acquisto di alcuni fondi previdenziali, soprattutto di quello di una nota banca lombarda. Come erano circolate voci insistenti anche di un interessamento da parte della Provincia di Brescia, ai tempi in cui l'ente di Palazzo Broletto inseguiva il sogno di una sede unica. Voci mai arrivate a concretizzarsi e smentite nei fatti dopo l’insediamento del nuovo presidente, il leghista Daniele Molgora, che ha escluso la fattibilità dell’operazione. Nel frattempo le tre torri in vetro, acciaio e cemento sono rimaste sfitte e invendute.

Adesso la parola d'ordine è «fare cassa» e ieri mattina la Morgante srl ha dato ufficialmente mandato alla «Gabetti Corporate» di trovare acquirenti.

Le tre torri sono alte 74 metri: 14 piani e 6.722 metri quadri di uffici oltre a 3.200 di spazi commerciali e 1.200 posti auto coperti.

«Per incentivare la vendita — confermano da Gabetti — gli edifici saranno frazionati con porzioni minime alla portata di tutti. Si pensa a uffici di 130 metri quadri».

Un solo commento dalla Loggia, il palazzo del Comune: «Da due anni curiamo l’area verde intorno alle torri— spiega Mario Labolani, assessore ai Lavori pubblici con delega ai parchi — per evitare che la zona diventi terra di nessuno. Ora aspettiamo i primi inquilini e la possibilità di animare una zona della città per troppo tempo dimenticata».

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