Caro Eddy, è vero che io non seguo più tanto il gossip urbanistico corrente, ma mi cade l'occhio sull'iniziativa prevista dalll'Inu nell'ambito della V RUN, denominata " Urbanpromo", che ti segnalo apprendendo con costernazione, fin dalle prime righe di enunciazione degli obiettivi, come in questo frattempo io mi sia persa qualcosa come una "rivoluzione copernicana". Per l’INU è assurto al rango di finalità generale l' "accrescere negli Enti che detengono i poteri di pianificazione la consapevolezza dei vincoli di mercato e la propensione a ‘creare valore’ " e non, come io meschina continuavo a credere, il processo sostanzialmente opposto, per cui avrebbero dovuto essere i soggetti detentori di interessi economici particolari a dover prendere consapevolezza dei vincoli imposti dal più generale interesse espresso nella pianificazione, e a dover "accrescere" la propria "propensione" a creare utilità sociale (sia pure, se proprio si vuole, "marginale").
La prima cosa che mi viene in mente è, per analogia con il titolo di un saggio Einaudi che recita "come si diventa nazisti", che l'iniziativa Urbanpromo potrebbe titolarsi "come si diventa speculatori" - ma forse sono stata davvero un po' troppo distratta, e come al solito mi piace esagerare. credo tuttavia che la "nobile" iniziativa meriti menzione sulle pagine di Eddyburg.
La cosa merita indubbiamente attenzione. Per ora dico che sono lieto di aver dato da tempo le dimissioni dall’INU (pur essendone stato per 10 anni il presidente, e avendo fondato e diretto la sua rivista Urbanistica informazioni ), e che nessuno mi abbia chiesto di ritirarle.Ma questa è solo un'osservazione personale; bisognerà riflettere sugli aspetti culturali e politici del degrado di un'antica istituzione.