laRepubblica, 28 aprile 2017
ZUCCARO: “DENUNCIO, NON HO PROVE
STA AI POLITICI FERMARE IL FENOMENO”
di Alessandra Ziniti
«L’intervista. Il magistrato che conduce l’inchiesta siciliana: “Ho informazioni che non possono essere usate in un processo”»
Alle sette di sera, solo nel suo ufficio al primo piano di giustizia, per nulla travolto dal coro di critiche che rischiano di far passare lui, magistrato da sempre sotto traccia, prudente e riservato, in una toga d’assalto sensibile alle lusinghe della notorietà, il procuratore Carmelo Zuccaro accetta di fare il punto con Repubblica sulla scivolosissima indagine sull’operato delle Ong.
Anche il ministro Orlando si è stupito delle sue accuse e l’ha invitata a parlare con gli atti giudiziari. Che risponde?
«È giusto che un magistrato parli con gli atti giudiziari e naturalmente lo farò quando e se sarò in grado di formulare imputazioni nei confronti di singoli. Ma adesso, da magistrato, ho il preciso do vere di denunciare un gravissimo fenomeno, criminale, per arginare il quale la politica deve intervenire tempestivamente. Se si dovessero aspettare i tempi lunghi di un’indagine che sarà complessa e per la quale ho bisogno di uomini e mezzi di cui al momento non dispongo, sarebbe troppo tardi. E a ragione, tra qualche tempo, mi si potrebbe rimproverare: ma dov’eri tu mentre succedeva tutto questo? Accadde così anche vent’anni fa quando i colleghi che si occupavano di mafia denunciarono il fenomeno delle collusioni ben prima di avere le prove su singoli soggetti ».
Ma lei le ha le prove dei comportamenti poco trasparenti di cui accusa le Ong?
«Spero di chiarire una volta per tutte. Quando io parlo di prove intendo prove giudiziarie, da poter portare in un dibattimento. Queste prove non le ho ma la certezza, che mi viene da fonti di conoscenza reale ma non utilizzabile processualmente, che alcune delle navi operano all’interno delle acque territoriali, che vi siano state delle conversazioni dirette, in lingua araba, tra soggetti che stanno sulla terraferma in Libia ed esponenti delle Ong che dichiarano di essere lì pronti a recuperare i migranti, che le navi spengono i trasponder perché non venga individuata la loro posizione, che prendano a bordo migliaia di persone ben prima che si verifichi una situazione di pericolo. E dunque fuori dalle norme di legge».
Andiamo ai soldi. Lei ha detto una cosa gravissima. Che alcune Ong potrebbero essere finanziate dai trafficanti e che addirittura avrebbero come fine di destabilizzare l’economia italiana. Anche di questo ha le prove?
«È un’ipotesi di lavoro. Dimmi chi ti finanzia e ti dirò chi sei. Dai bilanci delle Ong che abbiamo acquisito è evidente che abbiano una disponibilità finanziaria enorme. Ora, se è giustificato che organizzazioni di comprovata solidità come Msf o Save the children possano contare su questa disponibilità, lo è molto di meno per altre. Stiamo lavorando per sapere chi sono questi finanziatori, se oltre quelli dichiarati ce ne sono altri e da dove provengono questi soldi. Che un’organizzazione come Moas possa spendere 400mila euro al mese è un dato che merita un approfondimento ».
“ONG PAGATE DA SCAFISTI”,
BUFERA SUL PM
di m.v. e a.z
«Sugli sbarchi i sospetti del procuratore di Catania: “Forse l’obiettivo è destabilizzare l’economia del nostro Paese” Interviene il governo. Orlando: parli con gli atti e le indagini. Minniti: basta generalizzazioni e i giudizi affrettati»
Parole che hanno indotto il ministro di Grazia e giustizia Andrea Orlando ad ammonire il magistrato: «La Procura di Catania parli attraverso le indagini e gli atti. Ricostruire la storia delle Ong come la storia di collusi con i trafficanti è una menzogna ». L’invito a «evitare generalizzazioni » arriva anche dal ministro dell’Interno Marco Minniti. E Zuccaro replica: «Nessuna generalizzazione. I soldi spesi per Ong solide come Msf o Save the children sono spesi bene. Sulle altre stiamo svolgendo accertamenti ». Che non sono in capo alla sola Procura di Catania.
Già da mesi lo Sco della Polizia di Stato è al lavoro sulle modalità delle operazioni di alcune Ong i cui bilanci presenterebbero costi eccessivamente gonfiati rispetto a spese di gestione o ad attrezzature come i droni che, ad esempio, alla Marina italiana costano la metà. Con attenzione si guarda anche alle rotte seguite da alcune di queste navi che, pur raccogliendo migliaia di migranti a poche miglia da Malta, li avrebbero sempre portati in Italia in qualche caso trasbordandoli anche su strane navi, come il mercantile turco “Tuna 1”, nel 2015 bombardato dalle milizie libiche perché sospettato di trasportare armi per altre fazioni, al quale qualche settimana fa la nave Phoenix di Moas ha affidato quasi 500 migranti da portare al porto di Palermo.
«Che qualcuno non si stia comportando bene direi che è possibile. Arrivo a dire: è probabile – dice Matteo Renzi - Ma la visione degli operatori delle Ong che sono tutti al servizio degli scafisti, come detto da qualche aspirante statista, non va bene. Se qualche Ong va a qualche miglio dalla costa credo si debba intervenire. Dopodiché vanno combattuti gli scafisti, non i volontari che salvano in acqua le mamme che rischiano di morire...».
Le nuove accuse di Zuccaro riaccendono la polemica del M5S. «Non so se è chiaro: Ong forse finanziate dagli scafisti! Gli ipocriti continuino pure ad attaccarmi, io vado fino in fondo », dice il vice presidente della Camera Luigi Di Maio. Dalle Ong si leva un coro di proteste. Regina Catambrone, fondatrice di Moas, accusa: «Questi politici stanno facendo campagna elettorale sulla morte delle persone ».