Nel labirinto ideologico e botanico in cui rischia di smarrirsi il centrosinistra, tra alberi d´alto fusto e fiori di campo o di serra, sigle improbabili e innesti artificiali, c´è un filo di Arianna che può aiutare l´opposizione a trovare una via d´uscita per ridefinire la propria natura e la propria identità: la salvaguardia dell´ambiente come priorità assoluta, come perno programmatico di un´alternativa di governo, come paradigma di un nuovo modello di sviluppo economico e sociale. È una piattaforma riformista tanto ampia da contenere e aggregare intorno all´Ulivo storie e culture diverse, componenti e vocazioni che si richiamano a un´origine e a un destino comuni, in nome di una moderna solidarietà - di ispirazione laica o cattolica - tesa a ridurre per quanto possibile le disuguaglianze, le distanze fra i privilegiati e gli "ultimi", il gap fra le generazioni.
Da un anno e mezzo, in un black-out mediatico che ai promotori è sembrato sconfinare a volte nell´indifferenza o peggio nella censura, su mandato dei rispettivi segretari o presidenti gli otto partiti della minoranza hanno costituito un Tavolo Ambiente dell´Opposizione, denominato ambiziosamente Tao e raffigurato da due spirali contrapposte, come il principio della filosofia cinese. Articolato su due livelli, uno politico e uno tecnico, il lavoro è stato suddiviso in commissioni, con la partecipazione di numerosi esperti di settore: dall´energia all´acqua, dalle aree protette ai rifiuti, dalla difesa del suolo ai trasporti, dalla fiscalità ecologica all´agricoltura.
Attraverso un confronto al proprio interno, ciascun gruppo ha elaborato così un documento monografico con una serie di proposte concrete, «alla ricerca - come si legge in un comunicato congiunto - di una progettualità alternativa che definisca una nuova qualità sociale e ambientale dello sviluppo». E il prossimo 18 gennaio, in vista dell´entrata in vigore del Protocollo di Kyoto, il Tao farà il suo esordio ufficiale per presentare il testo-base, quello sull´energia e i cambiamenti climatici, predisposto dalla commissione di cui è presidente Paolo degli Espinosa (Democratici di sinistra): al convegno parteciperanno Romano Prodi e i segretari dei partiti della Gad.
È un segnale positivo per il popolo di centrosinistra, proprio nel momento in cui la Federazione dell´Ulivo stenta a individuare la rotta da seguire per ricandidarsi alla guida del Paese. Non solo perché testimonia un impegno di ricerca e di dialogo che tende finalmente a unire sulle scelte, piuttosto che a dividere sulle formule. Ma soprattutto per il fatto che l´obiettivo dichiarato è un progetto di società, e quindi un programma di governo, in alternativa a quello del centrodestra. Dai guasti del condono edilizio alle incognite della delega ambientale, negli ultimi tempi la maggioranza parlamentare ha fatto di tutto per dimostrare quanto ciò sia necessario e urgente per impedire l´ulteriore rovina del Malpaese.
Con un apprezzabile sforzo di pragmatismo che punta a contrastare la crisi economica, il Tao propone di «fare dell´Ambiente la principale occasione di nuova e buona occupazione». E nello spirito del Protocollo di Kyoto, sollecita perciò «una diversa politica energetica fondata sul risparmio e su un uso razionale dell´energia nonché sullo sviluppo di fonti rinnovabili pulite quali solare, termico e fotovoltaico, eolico e piccolo idroelettrico», in rapporto alle condizioni e alle caratteristiche locali. Da qui, secondo il documento elaborato dai partiti di opposizione, un triplo vantaggio in termini di qualità ambientale, in particolare per la salvaguardia del clima e i rischi che derivano dalla limitatezza dei giacimenti mondiali di combustibile (petrolio e uranio); di maggiore efficienza del sistema di produzione e consumo; e infine, di riduzione della spesa per importazione di combustibile.
All´insegna dello slogan «Ricominciamo dai Parchi», un altro documento che offre spunti e indicazioni interessanti è quello elaborato dal gruppo sulle Aree protette e la Biodiversità, presieduto da Mario Castorina (Italia dei Valori). Qui la difesa dei parchi va al di là della conservazione della natura, per assumere un "valore culturale" autonomo. Le aree protette diventano allora il luogo ideale per sperimentare le pratiche rispettose dell´ambiente e dimostrate nello stesso tempo che lo sviluppo economico e sociale può svolgersi in armonia con le dinamiche naturali.
Su una «politica per il mare», attenta agli aspetti ambientali, economici e culturali in una visione più internazionale, si fonda infine «una politica di pace, di collaborazione, di integrazione economica e di solidarietà, per coinvolgere l´Unione europea verso l´insieme dei Paesi del Mediterraneo». Il presupposto fondamentale, ovviamente, è quello di non considerare più il mare come una pattumiera o una discarica, per sfruttare al meglio tutte le sue potenzialità. A cominciare dal turismo.
Il rischio principale da cui il Tavolo dell´Ambiente deve guardarsi, tuttavia, è quello di compilare un nuovo "libro dei sogni", tanto completo e originale quanto immaginario. Le idee, le indicazioni e le proposte contenute nei vari documenti devono essere tradotte necessariamente in soluzioni concrete e praticabili, per evitare di contrapporre un Ambiente ideale a un Ambiente impossibile. Ma questo è un compito di sintesi che spetta alla responsabilità e alla competenza della politica.