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Enrico Pugliese
Il recidivo Maroni
29 Aprile 2009
Articoli del 2009
Continua indefesso il lavoro subumano degli stimolatori del razzismo che sonnecchia negli italiani. Il manifesto, 29 aprile 2009

Non avevamo neanche fatto in tempo a tirare un sospiro di sollievo alla notizia che dal decreto sicurezza era stata eliminata la norma che obbliga i medici a denunciare i pazienti stranieri irregolari quando è arrivata puntualmente la doccia fredda: il governo - ha annunciato - ripristina nel disegno di legge sulle sicurezza sia le ronde che il prolungamento fino a sei mesi della detenzione dei «clandestini» nei Cie.

Si tratta di norme tanto disumane quanto inutili (oltre che dannose) che hanno determinato in passato un'alzata di scudi all'interno della stessa coalizione di centrodestra. Ma non erano certo le uniche di questo genere. Norme di pari crudeltà sono infatti presenti nello stesso ddl - che da domani sarà nell'aula di Montecitorio - e riguardano il divieto d'iscrizione all'anagrafe dei figli degli immigrati senza permesso di soggiorno e - la cosa è stata resa più evidente soltanto ieri - la stessa possibilità di iscriverli a scuola. Tutte norme sulle quali pende ora la minaccia di richiesta di fiducia da parte del ministro degli Interni Roberto Maroni nel caso non dovesse esserci pieno accordo nella maggioranza.

Da un po' di anni sulla questione dell'emigrazione la Lega ha deciso di fare la parte del carabiniere cattivo. All'apparente buonsenso e alle dichiarazioni tolleranti dei «carabinieri buoni» del Pdl- in primo luogo l'on. Fini - si contrappone sempre più sistematicamente la faccia feroce della Lega Nord che mostra di aver deciso di cavalcare - anzi di aizzare - le peggiori pulsioni xenofobe e razziste presenti nella società italiana.

La strategia della destra è quella del «cattivismo» per cui - a prescindere dalla stessa efficacia dei provvedimenti presentati - l'importante è dare il segno di una volontà punitiva e persecutoria nei confronti degli immigrati allo scopo di apparire come l'unico bastone di difesa contro l'invasione degli immigrati e la crescente minaccia alla sicurezza.

E per questo che se ne inventano una al giorno e si esercitano continuamente nel produrre norme inutili e irrazionali volte solo a rendere più difficile la vita degli immigrati. Basta leggere anche superficialmente il decreto sicurezza.

Si va da norme relative all'allungamento del periodo di detenzione all'interno dei Cie (centri di identificazione ed espulsione, definiti - non si capisce perché - dalla televisione centri d'accoglienza) all'ultima trovata che è quella dei «presidi spia» che sostituiscono, almeno per ora, i «medici spia». Quest'ultima norma è in contrasto con le direttive delle Nazioni unite sottoscritte dall'Italia in materia di diritto universale all'istruzione. Si chiede ai presidi di rifiutare l'iscrizione dei bambini figli di irregolari in tal caso mettendo questi funzionari pubblici in una condizione di estrema difficoltà paragonabile a quella dei medici.

Insomma la coalizione di maggioranza ha di nuovo ceduto ai ricatti della Lega. Ma questa stessa interpretazione a mio avviso è piuttosto riduttiva, è solo la superficialità «politica» delle cose. Il cedimento c'è stato, ci mancherebbe altro, ma si tratta di un cedimento praticato ben volentieri dalle altre forze del governo. Perché alle norme scandalose proposte dal decreto corrisponde già da ora, nella pratica quotidiana delle circolari e delle applicazioni delle norme di legge, una situazione di razzismo istituzionale che deve preoccupare tanto quanto le proposte «cattiviste» della Lega. Anzi, persino di più delle minacce fatte a ogni piè sospinto dal recidivo Maroni.

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