Noi dobbiamo combattere con tutte le nostre forze contro la smania di far correre di più la gente, che ci assilla nella politica dei trasporti terrestri, e che si manifesta, ad esempio, con la tendenza assolutamente antieconomica delle ferrovie a prediligere treni sempre più rapidi. Spesso per far guadagnare ai convogli una mezz’ora di tempo su una percorrenza di otto ore, si spendono somme che non hanno alcun rendimento adeguato, quando si pensi che, con la congestione del traffico cittadino, il guadagno ottenuto con la maggiore velocità dei treni, viene perduto con la lentezza del traffico per andare alla stazione, e viceversa.
Lo stesso si può dire per le autostrade, dove si stanno immobilizzando decine, a volte centinaia di miliardi, in opere che poi costano moltissimo per la manutenzione, che sono adoperate con coefficienti molto al di sotto della loro portata normale, e che in qualche settore potrebbero essere anche rimandate, se si fosse proceduto ad un riassetto delle vecchie strade nazionali parallele, con qualche anello di circonvallazione, per evitare l’attraversamento di grossi centri abitati.
Io ritengo che, per invogliare il turismo, sarebbe stato meglio spostare alcune decine di miliardi di spese della costruzione di autostrade, inutili doppioni di ottime strade nazionali, alla conservazione del nostro patrimonio artistico, alla valorizzazione delle opere d’arte e di archeologia, che restano ignorate per mancanza di adeguata esposizione, o che vanno deteriorandosi per mancanza di personale e di mezzi adeguati. Sono di ieri le discussioni sulla mancanza di controllo nei musei, sulla impossibilità di mettere in mostra centinaia di opere d’arte nascoste nelle cantine dei musei, e sono dovunque note le difficoltà che si incontrano per effettuare scavi o ricerche in zone che potrebbero mettere in luce ricchezze archeologiche di enorme valore, che invoglierebbero i turisti assai di più di qualche cinquantina di chilometri di autostrada, che nei giorni festivi si percorrerebbero più rapidamente a piedi che in macchina.
Oggi, con il titolo "Trasporti e turismo" anche in: E.Corbino, Cronache economiche e politiche, III, Napoli, 1965, pp. 780-83) .
Mi chiedo che cosa direbbe oggi il Corbino, e qualunque liberale vero, a proposito delle ultimissime esternazioni - per restare nella sua terra - di Raffaele Lombardo sull’alta velocità in Sicilia o anche, proprio a due passi dalla sua Augusta, a proposito di un’autostrada, la Siracusa-Catania, il cui tracciato fa guadagnare, secondo stime autorevoli, non più di un minuto di tempo rispetto a quello della strada statale esistente, se riadattato secondo l’iniziale progetto dell’Anas! (g. p.)